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Cessione volontaria e accordo bonario nel procedimento espropriativo
La cessione bonaria è un’alternativa all’espropriazione forzosa. È una forma di accordo volontario tra il proprietario e l’ente pubblico (come un Comune), in cui il cittadino cede il proprio terreno per un’opera pubblica in cambio di un’indennità economica.
Quando si usa?
La cessione bonaria è possibile dopo la dichiarazione di pubblica utilità e dopo che l’indennità provvisoria è stata determinata. È molto frequente nei progetti comunali: strade, parcheggi, verde pubblico.
Quali vantaggi offre al cittadino?
Attenzione: non è obbligatorio firmare. Se la proposta è inadeguata, si può rifiutare e proseguire con il normale iter di esproprio.
È il contratto vero e proprio che trasferisce la proprietà del bene immobile all’autorità pubblica prima del decreto di esproprio, attraverso un atto scritto (pubblico o scrittura privata autenticata).
Come si fa?
Che effetti ha?
L’accordo bonario è un punto centrale del procedimento espropriativo. Dopo che la PA ha stimato l’indennità provvisoria, propone una soluzione consensuale.
Se il cittadino accetta l’accordo bonario:
Se non lo accetta:
Importante: l’accordo bonario non è obbligatorio. Se firmato, deve essere attento e consapevole: vincola entrambe le parti.
La Commissione Provinciale Espropri è un organo tecnico-amministrativo istituito presso ogni Prefettura o Provincia. Ha il compito di:
Com’è composta?
Quando interviene?
È obbligatorio accettare la sua stima?
No. Le parti possono impugnarla in giudizio, ma è spesso usata come base di riferimento autorevole.
La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) ha un ruolo fondamentale nella tutela del diritto di proprietà.
Cosa dice la CEDU sull’esproprio?
L’art. 1 del Protocollo 1 della Convenzione stabilisce che:
“Ogni persona fisica o giuridica ha diritto al rispetto dei suoi beni. Nessuno può essere privato della sua proprietà se non per causa di pubblica utilità, e a condizioni previste dalla legge e dai principi generali del diritto internazionale.”
Quando interviene la Corte?
Quando un cittadino ritiene di aver subito:
Esempi tipici di violazione:
La CEDU è un organo giurisdizionale internazionale con sede a Strasburgo, che giudica le violazioni della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. Ha emesso numerose sentenze su casi italiani riguardanti l’esproprio.
Chi può ricorrere alla Corte?
Qualsiasi cittadino europeo, dopo aver esaurito tutti i ricorsi interni (es. TAR, Corte di Cassazione).
Cosa può ottenere un espropriato?
La CEDU ha condannato l’Italia in molteplici casi per:
Sentenza Scordino c. Italia (2006)
Ha sancito che l’indennità non può essere meramente simbolica, ma deve essere “adeguata, proporzionata e reale”.
Sentenza Guiso-Gallisay c. Italia (2009)
Ha stabilito che, in caso di esproprio illegittimo, il cittadino ha diritto al valore integrale del bene, non solo a un ristoro parziale.
Conseguenze per il cittadino:
Queste sentenze rafforzano la possibilità di ottenere giustizia anche dopo una lunga battaglia legale, a livello europeo.
Atti, decadenze, deposito indennità e opposizioni nell’esproprio
Il DAP è un documento tecnico-amministrativo con cui la Pubblica Amministrazione attesta ufficialmente chi è il proprietario del bene da espropriare.
Perché è importante?
Cosa contiene il DAP?
Il DAP viene spesso redatto da un tecnico incaricato dalla PA o da un notaio.
L’esproprio non può durare all’infinito. Ci sono termini di efficacia previsti dalla legge.
Quando decade l’esproprio?
Secondo l’art. 13 del D.P.R. 327/2001, la dichiarazione di pubblica utilità perde efficacia se:
Che succede se si verifica la decadenza?
Importante: la decadenza può essere opposta anche giudizialmente. Se l’amministrazione agisce fuori tempo, l’atto è nullo.
Il decreto di esproprio è l’atto conclusivo della procedura: trasferisce ufficialmente la proprietà del bene all’ente pubblico.
Chi lo emette?
Cosa contiene?
Quali effetti produce?
un modello semplificato per capire com’è fatto un decreto di esproprio:
Oggetto: Decreto di esproprio ai sensi dell’art. 23 DPR 327/2001
Vista la dichiarazione di pubblica utilità (Delibera n. 123 del 01/06/2022);
Vista la determinazione dell’indennità provvisoria;
Visto l’accordo bonario non perfezionato;
…
SI DECRETA
Data, firma e timbro
Sì. Il decreto di esproprio è impugnabile, ma solo in determinate condizioni.
Come si può opporre un cittadino?
Motivi validi per l’opposizione:
È importante agire tempestivamente. Dopo la scadenza, l’atto diventa definitivo.
Una volta emesso, il decreto ha effetti immediati e irreversibili:
Ma cosa succede se il bene ha ipoteche o altri vincoli?
E se l’indennità non è stata pagata?
Se il proprietario non accetta l’indennità o non la ritira, la PA deve depositare la somma presso la Cassa Depositi e Prestiti (CDP).
A cosa serve il deposito?
Come si ritira l’indennità depositata?
Il rifiuto dell’indennità da parte del proprietario non blocca il procedimento.
In questo caso:
Si può contestare il deposito?
No. Il deposito è un atto unilaterale, ma si può contestare l’importo giudizialmente.
L’indennità viene determinata in diverse fasi:
Fattori che influenzano il valore:
Maggiorazioni previste:
Detrazioni possibili:
Parte Terza
Pubblica utilità, natura dell’esproprio e quadro normativo
La dichiarazione di pubblica utilità è l’atto che autorizza formalmente l’inizio della procedura espropriativa. Senza questa dichiarazione, l’esproprio non può avvenire.
Cosa contiene?
Chi la emette?
Effetti:
Se la dichiarazione scade senza esproprio, l’intero procedimento decade.
Esproprio:
Servitù pubblica (di passaggio, uso, ecc.):
Quando si applicano le servitù?
In entrambi i casi, il cittadino ha diritto a un ristoro economico, ma con regole diverse.
Il diritto di espropriare è riconosciuto alla pubblica amministrazione e deriva dalla Costituzione Italiana.
Articolo 42, comma 3, Costituzione Italiana:
“La proprietà può essere, nei casi previsti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi di interesse generale.”
Chi può esercitarlo?
Limiti al diritto di esproprio:
Il D.P.R. 8 giugno 2001, n. 327, è il Testo Unico in materia di espropriazione per pubblica utilità. Raccoglie tutte le norme che regolano il procedimento, l’indennità, le garanzie per i cittadini.
Struttura del Testo Unico:
Cosa disciplina?
È fondamentale per tutti i cittadini coinvolti in un esproprio conoscere i diritti previsti da questo decreto.
Situazione: un Comune deve realizzare una pista ciclabile che attraversa un terreno privato agricolo.
Fasi dell’esproprio:
Risultato:
Questo esempio mostra quanto sia importante verificare ogni passaggio.
Con il termine “espropri” si indicano tutte le forme con cui un’autorità pubblica sottrae forzatamente la proprietà privata per realizzare un’opera pubblica.
Esistono diversi tipi di esproprio:
Settori principali:
L’ANAS (Azienda Nazionale Autonoma delle Strade) ha ampi poteri in materia di espropriazione per la realizzazione di:
Come avviene un esproprio da parte di ANAS?
Gli espropri ANAS coinvolgono molti espropriati contemporaneamente: è importante agire collettivamente con periti e legali.
I Comuni effettuano espropri per:
Caratteristiche:
Consigli pratici:
Oltre al D.P.R. 327/2001, le principali norme in materia di esproprio sono:
Norme nazionali:
Normativa europea:
Norme locali:
Regioni e Comuni possono adottare regolamenti specifici, ma devono rispettare il quadro nazionale.
Parte Quarta
Conclusione: legittimità, rimedi e tutele per l’espropriato
L’espropriazione per pubblica utilità è lo strumento con cui un’autorità pubblica può sottrarre forzatamente un bene privato per realizzare un’opera utile alla collettività.
Presupposti fondamentali:
Esempi di opere pubbliche:
Diritti del cittadino espropriato:
L’espropriazione illegittima si verifica quando l’amministrazione:
Esempi comuni:
Conseguenze per la PA:
Quando l’esproprio è irregolare o viziato, il cittadino ha a disposizione diversi strumenti:
Conclusioni finali
L’espropriazione per pubblica utilità è una procedura delicata, in cui i diritti del cittadino devono essere costantemente bilanciati con le esigenze pubbliche. La normativa offre strumenti di difesa efficaci, ma è necessario agire con prontezza, conoscere il procedimento e, in molti casi, affidarsi a professionisti esperti (legali, tecnici estimatori).
L’informazione è la prima forma di tutela: comprendere il proprio ruolo, i propri diritti e le regole del gioco è il passo fondamentale per non subire l’esproprio, ma gestirlo attivamente a tutela del proprio patrimonio.
Accessione Invertita
Situazione in cui l’amministrazione realizza un’opera pubblica su un fondo privato senza aver completato la procedura di esproprio, trasformando irreversibilmente il bene. La proprietà passa alla PA, ma il cittadino ha diritto al risarcimento.
Accordo Bonario
Accordo tra l’espropriato e l’amministrazione prima del decreto di esproprio. Prevede il trasferimento volontario del bene in cambio di un’indennità, spesso maggiorata rispetto alla stima iniziale.
Autorità Espropriante
Ente pubblico (Comune, Regione, ANAS, ecc.) o soggetto delegato che promuove, gestisce e conclude la procedura espropriativa.
Avviso di Avvio del Procedimento
Comunicazione formale con cui la PA informa il proprietario dell’inizio della procedura espropriativa. Serve a garantire la trasparenza e il diritto di partecipazione del cittadino.
Cassa Depositi e Prestiti (CDP)
Ente statale presso cui viene depositata l’indennità quando il proprietario non la accetta o non è reperibile. Il deposito consente comunque alla PA di completare l’esproprio.
Cessione Bonaria
Forma di cessione volontaria del bene in cui il proprietario accetta l’indennità proposta e firma un atto di trasferimento prima dell’adozione del decreto di esproprio.
Cessione Volontaria
Sinonimo di cessione bonaria. È una modalità alternativa all’esproprio forzato e consente all’espropriato di ottenere condizioni economiche più favorevoli.
Commissione Provinciale Espropri
Organo tecnico che interviene per determinare l’indennità definitiva quando non vi è accordo tra il cittadino e la PA. Le sue decisioni possono essere impugnate davanti al giudice.
Controdeduzioni
Osservazioni o opposizioni che il cittadino può presentare in risposta all’avviso di avvio del procedimento, al fine di influenzare o bloccare l’espropriazione.
Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU)
Trattato internazionale che tutela anche il diritto di proprietà. Secondo l’art. 1 del Protocollo 1, l’esproprio è legittimo solo se previsto dalla legge, per interesse pubblico e con giusto indennizzo.
Corte CEDU
Organo giurisdizionale con sede a Strasburgo che giudica sui ricorsi presentati da cittadini contro violazioni dei diritti sanciti dalla CEDU, incluso il diritto di proprietà.
D.A.P. (Documento Attestante la Proprietà)
Documento redatto dalla PA o da un tecnico che certifica chi è il legittimo proprietario del bene da espropriare. Serve a garantire corrette notifiche e trasferimenti.
Decadenza della Procedura
Estinzione del procedimento espropriativo per mancata adozione del decreto di esproprio entro i termini previsti dalla legge (massimo 5 anni dalla dichiarazione di pubblica utilità).
Decreto di Esproprio
Atto conclusivo della procedura che trasferisce formalmente la proprietà del bene alla PA. È necessario per l’immissione in possesso.
Dichiarazione di Pubblica Utilità
Provvedimento con cui la PA definisce l’opera da realizzare come necessaria all’interesse collettivo, dando avvio alla procedura di esproprio.
Differenza tra Esproprio e Servitù
L’esproprio comporta la perdita totale della proprietà, la servitù invece concede solo un diritto d’uso parziale alla PA, lasciando intatta la titolarità del bene.
Diritto di Esproprio
Poteri riconosciuti alla PA di espropriare beni privati per ragioni di interesse pubblico, nel rispetto delle norme e dietro indennizzo.
Espropri ANAS
Espropri promossi dall’ANAS per realizzare strade statali, autostrade, svincoli o opere connesse. Seguono le regole del D.P.R. 327/2001.
Espropri Comunali
Espropri promossi da Comuni per opere pubbliche come marciapiedi, parchi, rotatorie, scuole. Sono più frequenti e possono prevedere un’interazione diretta con gli uffici tecnici comunali.
Espropri Illegittimi
Espropri realizzati in violazione della legge: senza decreto, fuori tempo massimo, senza pagamento o con motivazioni non pubbliche. Possono dar luogo a risarcimento o restituzione.
Espropriazione Diretta
Procedura regolare in cui la PA segue tutte le fasi: vincolo, avvisi, indennità, decreto. È l’esproprio “classico” previsto dal T.U. Espropri.
Espropriazione Illegittima
Vizio nella procedura di esproprio che comporta la nullità degli atti o la responsabilità risarcitoria della PA. È tutelabile davanti ai giudici italiani ed europei.
Espropriazione Indiretta
Situazione in cui la PA occupa o modifica un bene senza avere il decreto di esproprio. L’espropriato può chiedere l’annullamento dell’occupazione o un indennizzo giudiziale.
Espropriazione Parziale
Quando solo una porzione del bene è espropriata. Il proprietario può chiedere anche il risarcimento per la perdita di valore della parte residua.
Espropriazione Totale
Esproprio dell’intero bene. Il proprietario cessa ogni diritto e riceve un’indennità corrispondente al valore venale del bene.
Immissione in Possesso
Atto con cui la PA prende fisicamente il possesso del bene espropriato, spesso subito dopo il decreto. Può avvenire anche senza la presenza del proprietario, con verbale redatto da un ufficiale.
Indennità di Esproprio
Somma di denaro che la PA deve corrispondere al proprietario come compensazione per la perdita del bene. Deve essere congrua, attuale e commisurata al valore reale del bene.
Occupazione Temporanea
Provvedimento che consente alla PA di occupare un bene privato per esigenze provvisorie, senza trasferirne la proprietà. Prevede un’indennità per il tempo di occupazione.
Perizia di Stima
Relazione tecnica redatta da un esperto (d’ufficio o di parte) per determinare il valore del bene e l’ammontare dell’indennità di esproprio.
Procedura Espropriativa
Insieme di atti e fasi previsti dalla legge per effettuare un esproprio: avvio, vincolo, dichiarazione di pubblica utilità, stima, deposito, decreto e immissione in possesso.
Progetto Definitivo
Documento tecnico che individua l’opera pubblica, ne fissa le caratteristiche e serve da base per la dichiarazione di pubblica utilità e per avviare l’esproprio.
Pubblica Utilità
Motivazione che giustifica l’esproprio. L’opera da realizzare deve rispondere a interessi generali della collettività (viabilità, edilizia pubblica, infrastrutture).
Retrocessione
Diritto del proprietario a riottenere il bene espropriato qualora l’opera pubblica non venga realizzata nei tempi previsti o venga abbandonata. Può essere totale o parziale.
Ricorso Amministrativo
Strumento giuridico per contestare l’esproprio, l’indennità o il decreto davanti al TAR o al Presidente della Repubblica. Ha termini precisi per essere presentato.
T.U. Espropri (D.P.R. 327/2001)
Testo unico che disciplina l’espropriazione per pubblica utilità. È la legge di riferimento per tutto il procedimento: termini, modalità, calcolo delle indennità, tutele.
Cos’è l’espropriazione per pubblica utilità?
L’espropriazione per pubblica utilità è una procedura con cui lo Stato o un ente pubblico acquisisce un bene privato, contro la volontà del proprietario, per realizzare un’opera destinata alla collettività, come una strada, una scuola o un acquedotto. Il proprietario ha diritto a ricevere un’indennità di esproprio.
Come si calcola l’indennità di esproprio?
L’indennità di esproprio si calcola tenendo conto del valore venale del bene, della sua destinazione urbanistica, dello stato d’uso, di eventuali servitù o vincoli. Per i terreni agricoli si applicano parametri diversi rispetto ai fabbricati o ai terreni edificabili. La stima può essere fatta dalla PA o da un perito indipendente.
Cosa succede se non accetto l’indennità proposta?
Se non accetti l’indennità di esproprio proposta, puoi rifiutare la cessione bonaria e far determinare l’indennità in via definitiva dalla Commissione Provinciale Espropri. In alternativa, puoi impugnare la stima e promuovere un giudizio davanti al giudice civile o al TAR.
È possibile opporsi all’esproprio?
Sì. Puoi opporti all’esproprio presentando osservazioni (controdeduzioni) entro 30 giorni dall’avviso di avvio del procedimento, o ricorsi amministrativi (al TAR o al Presidente della Repubblica) contro gli atti come la dichiarazione di pubblica utilità o il decreto di esproprio.
Cos’è la cessione bonaria e conviene firmarla?
La cessione bonaria è un accordo volontario tra espropriato e PA con cui il proprietario cede il bene prima del decreto di esproprio, in cambio di un’indennità concordata. Spesso conviene perché prevede un’indennità più alta (+50%) e consente di evitare lunghi contenziosi.
Cosa posso fare se l’esproprio è illegittimo?
Se l’esproprio è stato eseguito in modo irregolare, senza decreto, fuori tempo o senza indennizzo, puoi impugnarlo in giudizio e chiedere l’annullamento degli atti o il risarcimento dei danni. Nei casi gravi puoi anche presentare ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.
Dopo quanto tempo decade un procedimento di esproprio?
Il procedimento espropriativo decade se entro 5 anni dalla dichiarazione di pubblica utilità non viene emesso il decreto di esproprio. In tal caso, il vincolo urbanistico viene meno e il cittadino può riutilizzare liberamente il bene.
Cos’è la retrocessione e quando posso richiederla?
La retrocessione è il diritto del proprietario espropriato di riottenere il bene se l’opera pubblica non viene realizzata o viene abbandonata. Può essere totale o parziale. Deve essere richiesta entro un termine stabilito dalla legge.
L’indennità di esproprio è tassata?
Sì, ma solo in parte. L’indennità è soggetta a ritenuta fiscale nella misura del 20% (imposta sostitutiva) se percepita da persone fisiche non imprenditori. In altri casi può concorrere alla formazione del reddito imponibile.
Chi paga le spese per la perizia di parte?
La perizia tecnica richiesta dall’espropriato (es. per contestare la stima) è a suo carico. Tuttavia, in caso di giudizio favorevole, il giudice può condannare l’amministrazione al rimborso delle spese.
Cosa succede se la PA occupa il mio terreno senza decreto di esproprio?
Si configura un’espropriazione illegittima o una occupazione usurpativa. Hai diritto al risarcimento del danno e puoi agire in giudizio per ottenere la restituzione del bene o la liquidazione forzata tramite acquisizione sanante.
Quando scatta l’immissione in possesso?
L’immissione in possesso avviene dopo l’adozione del decreto di esproprio, anche se l’indennità non è stata accettata. La PA redige un verbale, spesso alla presenza di un ufficiale, e acquisisce fisicamente il bene.
Posso farmi assistere da un avvocato o da un tecnico?
Sì, è altamente consigliato. Un avvocato esperto in espropri può assisterti nel contenzioso, mentre un tecnico può aiutarti a stimare correttamente il valore del bene e formulare osservazioni tecniche fondate.
Cos’è il vincolo preordinato all’esproprio?
È un vincolo urbanistico che limita temporaneamente l’uso del tuo terreno in vista di un futuro esproprio. Ha una durata massima di 5 anni. Se il procedimento non prosegue, decade automaticamente.
Chi stabilisce l’indennità definitiva di esproprio?
Se non c’è accordo bonario, l’indennità definitiva viene stabilita dalla Commissione Provinciale Espropri, oppure può essere determinata dal giudice su richiesta dell’espropriato.
Nota importante
Questo testo serve a dimostrare gli errori commessi dalle IA.
Per consultare testi corretti scritti da professionisti esperti consultate il sito www.anptes.org
e visitate almeno le seguenti sezioni:
A.1 Le “trappole” in cui cadono gli espropriati
A.2 La tua indennità – con le norme italiane
A.3 L’indennità di esproprio – con le norme europee
A.5 La tua indennità – con le norme europee
A.6 Le illegittimità della procedura
A.7 Il T.U. Espropri sempre aggiornato
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