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Sezione A.8

Differenze fra Sentenze italiane e Sentenze europee

Qui illustriamo:
- Alcune importanti Sentenze Europee (estratte dalla nostra Banca Dati Gratuita);
- La differenza di valore fra Sentenze Europee e Sentenze Italiane.
- Le istruzioni per consultare Tutte le Sentenze CEDU e tenersi aggiornati.
1 – Breve promemoria

Ricordiamo agli espropriati quanto segue.

  1. Se l’Amministrazione fonda il suo operato su norme o sentenze italiane che contrastino con le Sentenze Europee, l‘espropriato deve immediatamente rilevare il contrasto e notificarlo all’Amministrazione.
  2. Le Sentenze della Corte Europea non limitano la loro efficacia ad una semplice applicazione di norme ad un caso concreto, (come le sentenze dei Giudici italiani), ma divengono esse stesse parte integrante della Convenzione; ad esse si deve quindi guardare come “norme” e non come semplici precedenti giurisprudenziali.
  3. E’ utile per gli espropriati non limitarsi a questa pagina, ma controllare periodicamente le nuove pronunce CEDU, (che inseriamo regolarmente nella nostra Banca Dati Gratuita) e farsi illustrare – ed illustrare all’Amministrazione – l’impatto che queste pronunce possono avere sui diritti degli espropriati:a) rivolgendosi al loro consulente di fiducia, se ne hanno uno (il loro consulente se vuole, potrà utilizzare  gratuitamente la documentazione presente sul sito, che è stata predisposta dall’Associazione anche a questo scopo)oppureb) chiedendo un consiglio all’Associazione.

 

NOTA PER GLI ESPROPRIATI ASSISTITI DALL’ASSOCIAZIONE
Gli espropriati che sono già assistiti da un Avvocato aderente all’Associazione non devono fare nulla; il loro consulente infatti, è già informato di quanto qui segnalato.

Per ulteriori chiarimenti su quanto sopra illustrato, vi invitiamo a visitare, se non l’avete già fatto, le Sezioni

A.2  La tua indennità – con le norme italiane

A.3  La tua indennità – con le norme europee

2 – Perché gli espropriati non devono fare affidamento sulle Sentenze Italiane

La differenza fra Sentenze Italiane e Sentenze EuropeePerché le Sentenze Italiane hanno scarsa importanza rispetto a quelle Europee.

Sconsigliamo agli espropriati di affannarsi a ricercare sentenze di Giudici Italiani, (che si trovano in internet a migliaia, spesso superate da nuove norme) per tentare di capire se hanno o no diritti da far valere.
Fare affidamento sulle Sentenze dei Giudici Italiani in tema di espropriazione, infatti, può risultare inutile ed a volte persino dannoso.

Consigliamo invece agli espropriati di concentrare la loro attenzione sulle sentenze europee per le ragioni qui di seguito illustrate

IN PREMESSA
E’ necessario chiarire che il termine “Sentenza” assume un significato diverso a seconda che ci si riferisca ad un Giudice Italiano o alla Corte Europea.

Le Sentenze di tutti i Giudici Italiani, com’è noto:
– sono semplici precedenti giurisprudenziali, che possono essere disattesi in qualsiasi momento da un altro Giudice e persino dallo stesso Giudice; su di esse, quindi, nessuna Amministrazione può serenamente fondare il suo operato;
– non vengono tenute in nessun conto dalla Corte Europea, che continua inesorabilmente a condannare lo Stato Italiano ad indennizzare, con somme ingenti, gli espropriati che ad essa fanno ricorso.

Le Sentenze della Corte Europea, invece:
– costituiscono “norme” integrative della Convenzione; ad esse si deve quindi guardare come norme giuridiche vigenti e non come semplici precedenti giurisprudenziali;
– privilegiano la protezione effettiva dei diritti fondamentali della persona lasciando in secondo piano ogni formalismo giuridico volto a corrispondere indennizzi non conformi alle norme CEDU;
– tutelano anche diritti ed interessi che non sono tutelati dalla legge italiana.

Ciò avviene perché la Convenzione Europea per i Diritti dell’Uomo presenta, rispetto alle altre convenzioni internazionali, la caratteristica peculiare di aver previsto la competenza di un organo giurisdizionale, (la Corte Europea per i Diritti dell’Uomo), cui è affidata la funzione di interpretare le norme della convenzione stessa; l’art. 32, paragrafo 1 stabilisce che “la competenza della Corte si estende a tutte le questioni concernenti l’interpretazione e l’applicazione della Convenzione e dei suoi protocolli che siano sottoposte ad essa alle condizioni previste negli articoli 33, 34, 46 e 37).

Sono norme CEDU, quindi, non soltanto quelle contenute nella Convenzione, ma anche quelle contenute nelle Sentenze della Corte Europea che divengono esse stesse norme della Convenzione e ne assumono immediatamente la forza e l’efficacia.

E’ opportuno sottolineare che la Corte Europea, non solo garantisce all’espropriato un’indennità basata sull’effettivo valore di mercato del bene, ma si spinge ancora oltre;
essa infatti determina gli indennizzi in misura ben superiore a quelli determinati in Italia e dà tutela anche ad altri diritti ed interessi, diversi dal diritto di proprietà, che non sono invece tutelati dalla legge italiana.

Ad esempio:
– per i beni già tutelati dalle leggi italiane, la Corte Europea accorda indennizzi notevolmente diversi da quelli accordati dai Giudici italiani;
– per i beni non tutelati dalla legge italiana, la Corte Europea sancisce l’obbligo di
indennizzarli; ad es. l’azienda o l’avviamento;
per posizioni che non hanno alcun fondamento per il diritto italiano, la Corte Europea accorda anche la sua tutela; ad esempio: l’indennizzo è dovuto anche quando il diritto si è prescritto ai sensi delle norme italiane, o quando si fonda su una tolleranza implicita, su una legittima aspettativa, ecc.

Ed è bene ricordare che l’applicazione delle norme CEDU è INELUDIBILE, perché:
– Le Amministrazioni devono applicare immediatamente le norme CEDU e disapplicare le leggi interne con esse confliggenti, come espressamente previsto dalle leggi vigenti.
– Se le norme CEDU non vengono applicate dall’Amministrazione, l’espropriato può
far ricorso ai Giudici Italiani, che hanno ora il preciso dovere di applicarle direttamente.
Se le norme CEDU non vengono applicate dai Giudici Italiani, l’espropriato può sempre fare ricorso alla Corte Europea.
– La Corte Europea, ovviamente, applicherà le norme CEDU.

Non applicare le norme CEDU comporta soltanto un aggravio di spese per le Amministrazioni ed i Soggetti equiparati, in termini di maggiori oneri, rivalutazioni, interessi, risarcimenti, responsabilità, ecc…

Quindi
Se l’Amministrazione fonda il suo operato su norme o sentenze italiane che contrastino con le norme CEDU, l’espropriato deve immediatamente rilevare il contrasto e notificarlo all’Amministrazione.

3 – Come e perché conoscere le Sentenze Europee: un caso emblematico
Come e perché conoscere le Sentenze Europee.
Alla luce di quanto sopra esposto, si comprende il motivo che ha spinto l’Associazione a creare la Banca Dati delle Sentenze Europee tradotte in italiano.Le sentenze della Corte Europea sono liberamente disponibili sul sito ufficiale della Corte, nella lingua in cui sono state pronunciate.La Corte Europea, però, pronuncia le sue Sentenze a volte in lingua francese ed altre volte in lingua inglese; per consultarle, occorre quindi conoscere entrambe le lingue; la conoscenza di una sola lingua, purtroppo, non è sufficiente.Ciò costituisce una notevole limitazione per gli operatori del diritto che non conoscono entrambe le lingue, che non potranno avere un approccio diretto con i principi sanciti dalla Corte Europea in tutte le sue sentenze.Eppure le Sentenze della Corte Europea costituiscono “norme”, che tutti gli operatori del diritto devono conoscere perché hanno l’obbligo di applicarle.Sarebbe stata necessaria, da parte dello Stato Italiano, la creazione di una raccolta delle Sentenze europee tradotte in italiano, ma ciò non è mai avvenuto, nonostante l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa fin dal 2000, con risoluzione n.1226, abbia sollecitato gli Stati aderenti a far tradurre le Sentenze della Corte Europea nella lingua di ogni singolo Stato.Peraltro, lo Stato Italiano, ha solo da poco realizzato la Banca Dati delle Leggi italiane nel testo vigente consultabile gratuitamente on line da tutti i cittadini, istituita con una legge “vecchia” di 10 anni (L.388/2000).

E’ quindi facile prevedere che lo Stato non realizzerà mai, a sua cura e spese, una banca dati con tutte le Sentenze Europee tradotte in italiano.

Per contribuire quindi ad una diretta conoscenza delle norme CEDU, l’anptes ha realizzato una Banca Dati Gratuita delle Sentenze CEDU tradotte in italiano, che può essere utile:

– ai soggetti che hanno difficoltà con il francese e l’inglese: per evitare che restino “tagliati fuori” dalle evoluzioni che va assumendo il nostro diritto;
– ai soggetti che non hanno difficoltà con il francese e l’inglese: per rendere più agevole la lettura e la ricerca delle sentenze di loro interesse.

Le Sentenze della Corte Europea tradotte in italiano a cura dell’anptes e organizzate in una Banca Dati consultabile gratuitamente on line, si trovano sul SITO 3 – LA NOSTRA BANCA DATI GRATUITA.

La conoscenza delle norme CEDU è oggi essenziale, ove si consideri che le pesanti condanne inflitte dalla Corte Europea pesano in modo significativo sulle pubbliche risorse.

Un caso emblematico.

Un esempio, molto noto per il clamore mediatico che ha suscitato.

Un solo esempio, molto noto per il clamore che ha sollevato sulla stampa e sui telegiornali, basterà a dare un’idea delle pesanti conseguenze finanziarie che “si abbattono” sullo Stato per la violazione delle norme CEDU, anche quando i Giudici Italiani si sono pronunciati sulla legittimità delle procedure: la demolizione del c.d. “ecomostro” di Punta Perotti a Bari.

Cerchiamo di riassumere brevemente il caso.
a) I Giudici Italiani e la Corte di Cassazione avevano ritenuto legittima la demolizione degli edifici costruiti sul lungomare.

b) Gli edifici furono demoliti, con un grande clamore mediatico.

c) I proprietari fecero ricorso in Corte Europea chiedendo un risarcimento di oltre 500 milioni di euro allo Stato Italiano.

d) Lo Stato si difese affermando che la demolizione era legittima, ai sensi delle leggi italiane e della Sentenza della Corte di Cassazione.

e) La Corte Europea ha accolto il ricorso dei privati, non ha dato alcun peso alle leggi italiane e alla Sentenza della Corte di Cassazione ed ha liquidato provvisoriamente spese e danni morali, assegnando un termine di 6 mesi allo Stato Italiano per provvedere in merito all’indennizzo.

f) Se entro il termine assegnato dalla Corte Europea lo Stato Italiano non provvederà ad indennizzare i proprietari, vi provvederà la Corte stessa. (Sud Fondi et Autres c.Italie n.75909/01/2009 del 20/01/2009).

L’importanza delle somme liquidate dalla Corte Europea impone quindi a tutti gli Operatori del Diritto una puntuale conoscenza ed applicazione delle norme CEDU.

4 – Il nostro strumento di ricerca accurata: il database con Tutte le Sentenze

Per effettuare ricerche accurate su tutte Sentenze pronunciate dalla Corte Europea da noi tradotte in italiano contenute nella nostra Banca Dati, è previsto uno specifico accesso.

Per utilizzarlo vai nella Sezione D.3 – La nostra Banca Dati Gratuita e scegli
METODO 1 – PER LE RICERCHE
Ricerca per titolo o per data o per parola chiave.

5 – Il nostro strumento di aggiornamento rapido: le ultime 100 Sentenze
Per esaminare rapidamente le ultime Sentenze pronunciate dalla Corte Europea da noi tradotte in italiano, allo scopo di tenersi aggiornati, è previsto uno specifico accesso alla banca dati.
Per utilizzarlo vai nella Sezione D.3 – La nostra Banca Dati Gratuita e scegli
METODO 2 – PER L’AGGIORNAMENTO
Esame delle ultime 100 sentenze inserite.
A chi rivolgersi e i costi dell'assistenza

Il Diritto dell'Espropriazione è una materia molto complessa e poco conosciuta, che "ingloba" parti importanti di molteplici rami del diritto. Per tutelarsi è quindi essenziale farsi assistere da un Professionista (con il quale si consiglia di concordare in anticipo i costi da sostenere, come ormai consentito dalle leggi in vigore).


SE L'ESPROPRIATO
ha già un Professionista di sua fiducia
Per capire come funziona la procedura, quando intervenire e i costi da sostenere, si consiglia di consultare la Sezione B.6 - Come tutelarsi e i Costi da sostenere in TRE Passi.

SE L'ESPROPRIATO
vuol richiedere assistenza a un Professionista dell'Associazione
  • La consulenza iniziale, con esame di atti e consigli, è sempre gratuita
           - Per richiederla cliccate qui: Colloquio telefonico gratuito
  • Un'eventuale successiva assistenza, se richiesta, è da concordare
           - Con accordo SCRITTO che garantisce l'espropriato
           - Con pagamento POSTICIPATO (si paga con i soldi che si ottengono dall'Amministrazione)
           - Col criterio: SE NON OTTIENI NON PAGHI

Per maggiori dettagli si veda la pagina 20 del nostro Vademecum gratuito.


La data dell'ultimo controllo di validità dei testi è la seguente: 15/10/2024
La data dell'ultimo controllo di validità dei testi è la seguente: 15/10/2024