La situazione dell’espropriato
L’espropriato vuole assumere informazioni per chiarirsi le idee e prendere le sue decisioni.
I nostri consigli
Come e dove posso avere informazioni utili per il mio caso?
E’ questa la prima domanda che si pone l’espropriato; gli strumenti che, di solito, vengono utilizzati sono tre.
1 – Internet;
2 – Libri;
3 – Consulenti.
In relazione a questi strumenti, diamo agli espropriati i seguenti consigli.
Se utilizzate internet.
Sulla rete si trova una grande quantità di materiale giuridico, ma bisogna fare attenzione che non sia “vecchio”, vale a dire superato da nuove norme nel frattempo intervenute.
Per evitare questo inconveniente l’Associazione indica sempre in ogni pagina del Sito la data di validità dei testi.
Si deve fare attenzione ai consigli resi gratuitamente, chiunque ne sia l’autore; questi consigli, infatti, possono risentire delle informazioni comunicate dall’espropriato che, spesso, sono errate o incomplete.
Se utilizzate i libri.
Per i libri si pone, in modo ancora più evidente, il problema dell’aggiornamento; c’è comunque il vantaggio di poterne conoscere con certezza la data di stampa.
Se acquistate un testo in tema di espropriazione, cercatene uno quanto più recente possibile e cercate comunque su internet eventuali novità successive alla data di stampa del libro che avete acquistato.
Se chiedete l’assistenza di un consulente.
Il Diritto dell’Espropriazione è una materia molto complessa e poco conosciuta.
L’Associazione, tramite i suoi Siti, cerca di illustrarla agli espropriati, affinché possano comprendere e controllare ciò che avviene.
Si raccomanda però agli espropriati di farsi sempre seguire da un consulente e di accertarsi che il consulente conosca il Diritto dell’Espropriazione e le norme CEDU e che si tenga costantemente aggiornato.
Quando l’espropriato chiede un parere ad un consulente, è consigliabile operare come segue.
L’espropriato non deve esitare a chiedere al suo consulente.
A) Se ha esperienza in tema di Diritto dell’Espropriazione e di norme CEDU.
Il Diritto dell’Espropriazione è, infatti, una materia che richiede competenze specifiche e diverse (Diritto dell’Unione Europea e norme CEDU – Diritto Costituzionale – Diritto Civile – Diritto Commerciale – Diritto Amministrativo – Diritto Regionale – Diritto Tributario – Diritto Processuale – Norme che disciplinano la Programmazione Finanziaria e la Contabilità di Stato e degli Enti Pubblici).
B) Se opera solitamente a favore degli espropriati o se invece opera prevalentemente a favore degli Enti Pubblici.
Operare prevalentemente a favore degli Enti Pubblici non è un demerito, ma può a
volte, anche inconsciamente, indurre il consulente a pensare soluzioni non in linea con
le ragioni degli espropriati.
C) Quale sarà il suo compenso e quando dovrà essere pagato.
Si tenga presente che la Legge 31 dicembre 2012, n. 247 ha definitivamente liberalizzato le tariffe degli avvocati, con i quali si può oggi instaurare una trattativa sui compensi prima di affidar loro un incarico. La suddetta legge consente ai clienti di pattuire con gli avvocati anche un compenso a percentuale. L’Associazione, quindi, consiglia agli espropriati di pattuire sempre compensi a percentuale sul valore dell’affare.
Con l’accordo a percentuale, infatti:
– si può stabilire di versare all’Avvocato un rimborso spese minimo e poi liquidare la parcella solo dopo la conclusione del procedimento, percentualmente sul valore dell’affare;
– si può evitare che l’espropriato debba metter mano al suo portafoglio per pagare l’Avvocato; l’espropriato, in tal modo, potrà pagare la parcella con i soldi che ha ricevuto dall’Amministrazione.
L’Associazione suggerisce già questo sistema agli Avvocati che ed essa aderiscono e pertanto consiglia vivamente a tutti gli espropriati, quando si rivolgono ad un avvocato di loro fiducia, di proporgli questo tipo di accordo, che consente al cittadino di pagare la parcella all’Avvocato solo IN PERCENTUALE e solo DOPO aver ottenuto il risultato.
Però, affinché questo accordo sui compensi dei professionisti sia valido, deve essere redatto per iscritto, altrimenti non ha alcun valore.
Inoltre, nell’accordo, è sempre bene precisare non solo come il professionista deve essere retribuito, ma anche cosa deve fare.
Raccomandazioni
Siate molto esigenti con il vostro consulente, senza alcuna esitazione o timore reverenziale, indipendentemente dal prestigio di cui gode o da chi ve lo ha segnalato. Se notate distrazione, scarso interesse per il vostro problema o scarsa competenza, non esitate a cambiarlo, anche se ciò dovesse costarvi un sacrificio economico o psicologico.
Seguite sempre con attenzione l’evolversi della procedura, tenendo presente che la tutela dei vostri beni non è solo un diritto, ma è anche un dovere nei confronti dei vostri padri (se da loro li avete ricevuti) e nei confronti dei vostri figli (ai quali vorrete consegnarli).
Vigilate costantemente sull’attività del consulente e sul suo aggiornamento professionale. Per seguire l’evoluzione della procedura potete anche utilizzare questo Sito, sempre aggiornato e disponibile gratuitamente.
Tenete presente che, dopo l’entrata in vigore dell’Articolo 1 Protocollo aggiuntivo 1 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) il diritto alla tutela dei propri beni non ha più soltanto un contenuto patrimoniale, ma appartiene invece alla categoria dei “diritti umani inviolabili”; questo argomento è ampiamente trattato nel Sito.
Gli strumenti da utilizzare
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