Le norme italiane e le sentenze di tutti i Giudici italiani (Corte Costituzionale compresa) che contrastino con le norme CEDU, non vengono tenute in nessun conto dalla Corte Europea, alle cui sentenze bisogna quindi fare sempre e comunque riferimento.
E’ importante tenere presente che la CEDU tutela non solo il diritto di proprietà, ma anche beni e interessi che non sono tutelati dalla legge italiana, per i quali si può richiedere un indennizzo alla Corte Europea anche se la legge italiana non lo prevede.
Le sentenze della Corte Europea, peraltro, non limitano la loro efficacia ad una semplice applicazione di norme ad un caso concreto, (come le sentenze dei Giudici italiani), ma divengono esse stesse parte integrante della Convenzione; ad esse si deve quindi guardare come “norme” e non come semplici precedenti giurisprudenziali.
Si appalesa quindi a tutti gli operatori del diritto, (avvocati, giudici, amministratori, funzionari, tecnici, studiosi,ecc…), un sistema giuridico, la CEDU e la giurisprudenza della Corte Europea, dotato di una sua autonomia, sia sul piano del vocabolario giuridico sia sul piano dei contenuti, che bisogna conoscere e di cui si deve tener conto.
E s’impone, quindi, a tutti gli operatori del diritto, l’obbligo di conoscere le norme CEDU e le Sentenze della Corte Europea che ne costituiscono parte integrante.
Le sentenze della Corte Europea sono liberamente disponibili sul sito ufficiale della Corte, nella lingua in cui sono state pronunciate.
PERÒ
La Corte Europea, però, pronuncia le sue Sentenze in lingua francese o in lingua inglese e, per consultarle, occorre conoscere entrambe le lingue; la conoscenza di una sola lingua, purtroppo, non è sufficiente.
Ciò costituisce una notevole limitazione per gli operatori del diritto che non conoscono entrambe le lingue, che non potranno avere un approccio diretto con i principi sanciti dalla Corte Europea in tutte le sue sentenze.
Per consentire a TUTTI di avere un approccio diretto con le norme CEDU in lingua italiana, l’anptes ha realizzato questa Banca Dati destinata:
– agli operatori del diritto che hanno difficoltà con il francese e l’inglese: per evitare che restino “tagliati fuori” dalle evoluzioni che va assumendo il nostro diritto;
– agli operatori del diritto che non hanno difficoltà con il francese e l’inglese: per rendere più agevole la lettura e la ricerca delle sentenze di loro interesse.
La nostra Banca Dati gratuita contiene:
– TUTTE le Sentenze della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo pronunciate nei confronti dell’Italia (classificate sotto i seguenti protocolli e articoli: P1-1/ P1-1+14) tradotte in italiano a cura dell’anptes, riferite non solo al diritto di proprietà, ma anche a beni ed interessi che non sono tutelati dalla legge italiana.
– ALTRE sentenze, ritenute importanti per la loro ricaduta sulle leggi italiane, pronunciate nei confronti di altri Stati tradotte in italiano a cura dell’anptes.
La Banca Dati Gratuita contiene anche, ovviamente, tutte le Sentenze citate sui nostri Siti (e quelle pronunciate dalla Corte Europea in accoglimento di ricorsi basati su principi sostenuti dall’anptes; vedi Sito1 Sezione A.8).
La Banca Dati è stata realizzata dall’ANPTES senza alcun contributo pubblico.
L’ANPTES, infatti, per precisa scelta, opera solo a favore degli espropriati e non intrattiene nessun rapporto con gli Enti pubblici.
NOTA
Le Sentenze pronunciate dalla Corte Europea si contano a migliaia ed una loro traduzione in forma avente valore legale da parte di professionisti a ciò autorizzati, avrebbe un costo quantificabile in milioni di euro.
Sarebbe stata auspicabile, da parte dello Stato, la creazione di una raccolta delle Sentenze europee tradotte in italiano, ma ciò non è mai avvenuto.
E ciò, nonostante l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa fin dal 2000, con risoluzione n.1226, abbia invitato gli Stati aderenti a far tradurre le Sentenze della Corte Europea nella lingua di ogni singolo Stato:
testo in lingua (…) v.national authorities should make sure that the Court’s case-law is adequately circulated in the language(s) of the country;
testo tradotto (…) v le autorità nazionali dovrebbero garantire che le Sentenze della Corte vengano adeguatamente divulgate nella lingua del paese.
(Risoluzione dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa 1226/2000).
Peraltro, lo Stato, ha realizzato la Banca Dati delle Leggi italiane nel testo vigente consultabile gratuitamente on line da tutti i cittadini, dopo ben 10 anni dalla legge che la istituiva (L.388/2000).
E’ di conseguenza prevedibile che, se oggi lo Stato decidesse di istituire anche una Banca Dati delle Sentenze Cedu, essa vedrebbe la luce fra molti anni.
Per consentire, quindi, a coloro che non conoscono le due lingue di comprendere le decisioni della Corte Europea, l’anptes ha attivato un software di traduzione delle sentenze e lo ha “addestrato” per diversi anni, fino a raggiungere risultati ampiamente soddisfacenti.
Molte delle sentenze contenute nella banca dati sono tradotte con il suddetto software di traduzione automatica che però, sebbene di qualità molto elevata ed a lungo addestrato, non può restituire un testo in perfetto italiano ed in perfetto linguaggio giuridico; l’anptes effettua sempre una revisione “umana” dei testi tradotti dal software, ma tale revisione, per ovvie ragioni, è necessariamente rapida ed approssimativa.
Chi conosce il diritto dell’espropriazione, comunque, comprenderà perfettamente il contenuto delle sentenze.
Chi fosse interessato ad un documento perfettamente tradotto, (o perché non conosce il diritto dell’espropriazione e non comprende i testi o per qualsiasi altro motivo) deve rivolgersi ad un traduttore specializzato in testi giuridici; se non ne conosce, può chiedere all’anptes di segnalargliene uno.