A.N.P.T.ES. Associazione Nazionale per la Tutela degli Espropriati. Oltre 5.000 espropri trattati in 15 anni di attività.
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Sezione A.2

L’indennità di esproprio – con le norme italiane

Per sapere come si calcola l'indennità di esproprio con le Norme Italiane (meno favorevoli).
Per le Norme Europee (più favorevoli) si veda la Sezione A.3
1 – FABBRICATI E AREE CON COSTRUZIONE
Legittimamente edificata – con o senza area di pertinenza

INDENNITA’ PROVVISORIA: valore di mercato del bene.
INDENNITA’ DEFINITIVA: valore di mercato del bene.

Se l’espropriato accetta
l’INDENNITA’ PROVVISORIA

Cosa avviene in questo caso
In questo caso l’espropriato ha diritto solo all’indennità provvisoria, (pari al valore di mercato del bene); non potrà più “pentirsi” o tornare indietro.
Dovrà quindi badare, prima di accettare, a garantirsi al fine di:
1. ricevere il pagamento nei tempi stabiliti
2. non subire detrazioni o sorprese fiscali
3. non dover restituire  i soldi incassati
Si vedano a tal fine le Schede
– L’Amministrazione promette e poi non paga
– L’Amministrazione a volte rivuole i soldi
– Gli altri nostri consigli nella Sezione
A.1  Le “Trappole” da evitare

Se l’espropriato non accetta
l’INDENNITA’ PROVVISORIA
Cosa avviene in questo caso
In questo caso l’espropriato incassa “in acconto” l’indennità provvisoria  (senza alcuna detrazione) e sceglie se far determinare l’Indennità definitiva alla terna arbitrale o alla Commissione Provinciale Espropri, che deve determinarla entro 90 giorni.
L’INDENNITA’ DEFINITIVA è determinata sempre con il Valore di mercato del bene.
Se neanche l’indennità definitiva viene correttamente determinata, l’espropriato può agire in giudizio entro 30 giorni dalla notifica dell’indennità definitiva, per chiedere che l’indennità venga determinata dai Giudici.

QUINDI
L’Amministrazione determina solo l’indennità’ provvisoria che di solito, se l’espropriato non interviene nel procedimento prima che venga determinata (con il DAP) è di importo non soddisfacente e spesso “ridicolo”.

Se l’espropriato non ritiene soddisfacente l’indennità provvisoria, si determina l’indennità’ definitiva che, per legge, deve essere determinata entro 90 giorni da un organo indipendente: dalla Commissione Provinciale Espropri o, ad esclusiva scelta dell’espropriato, da un collegio di tecnici, spesso denominato terna arbitrale. Se l’espropriato non è intervenuto prima, questa è l’ultima possibilità di intervento nel procedimento (con il DAP) offerta all’espropriato

Se neanche l’indennità’ definitiva determinata dall’organo indipendente e’ soddisfacente, l’espropriato può rivolgersi ai Giudici; in questo caso si deve ricorrere al CONTENZIOSO al fine di determinare l’INDENNITA’ GIUDIZIALE.

NOTE Relative alle norme italiane valide per questa Scheda 1.

  1. Non è prevista alcuna maggiorazione per chi accetta l’indennità provvisoria offerta. E’ quindi indifferente che l’espropriato accetti o non accetti l’indennità provvisoria offerta.
  2. Il valore venale (cioè di mercato) si riferisce non solo al fabbricato, ma anche al terreno. L’indennizzo deve essere quindi corrisposto per entrambi i beni
  3. L’accordo di cessione produce gli effetti del decreto di esproprio e non li perde se l’acquirente non corrisponde la somma entro il termine concordato. Si consiglia pertanto, in caso di accordo di accettazione dell’indennità provvisoria, di garantirsi al fine di ricevere il pagamento nei tempi stabiliti e senza detrazioni impreviste. (Detrazioni Ici, Fiscali, Riforme economico-sociali, ecc… Vedasi Le Trappole da evitare)
  4. Se viene espropriata solo una parte del bene, si deve corrispondere un indennizzo aggiuntivo per il danno che l’opera arreca alla parte non espropriata.
  5. Se non viene espropriato nulla, ma l’opera arreca una permanente diminuzione di valore di un bene, e’ anche dovuta una indennità.

NOTE Relative alle norme CEDU valide per tutti i beni.
Quelle qui elencate sono le norme italiane che, quando sono in contrasto con le norme CEDU, devono essere disapplicate; le norme CEDU sono illustrate nelle altre Sezioni del Sito, ma ne diamo una sintesi in questa Sezione A.2  nella successiva Scheda 10

2 – FABBRICATI E AREE CON COSTRUZIONE
Totalmente abusiva – con o senza area di pertinenza

INDENNITA’ DI ESPROPRIO
L’indennità è quella prevista per le aree, senza valutare le costruzioni;
(quindi, la legge italiana non prevede indennizzo per la costruzione abusiva) però…

PERO’ Ove sia pendente una procedura finalizzata alla sanatoria della costruzione, l’autorità espropriante, sentito il comune, accerta la sanabilità ai soli fini della corresponsione delle indennità.
Se è sanabile, si applica la disciplina illustrata per i fabbricati.

ATTENZIONE
Accade spesso che l’autorità espropriante offra l’indennità provvisoria senza aver accertato la legittimità della costruzione e richieda poi la documentazione al momento del pagamento.
L’espropriato, prima di accettare l’indennità offerta, deve accertare se essa tiene conto o no del fatto che la costruzione è totalmente abusiva.
Si tenga inoltre presente che, in molti casi, la CEDU dà tutela anche alle costruzioni abusive.

NOTE Relative alle norme italiane valide per questa Scheda 2.
1     Se la costruzione è sanabile, si vedano le note della Scheda relativa ai Fabbricati ed aree con costruzione legittimamente edificata.
2     Se la costruzione non è sanabile, si vedano le note delle Schede relative alle aree.

NOTE Relative alle norme CEDU valide per tutti i beni.
Quelle qui elencate sono le norme italiane che, quando sono in contrasto con le norme CEDU, devono essere disapplicate; le norme CEDU sono illustrate nelle altre Sezioni del Sito, ma ne diamo una sintesi in questa Sezione A.2  nella successiva Scheda 10.

3 – FABBRICATI E AREE CON COSTRUZIONE
Parzialmente abusiva – con o senza area di pertinenza

INDENNITA’ DI ESPROPRIO
Per la parte della costruzione realizzata legittimamente:
l’indennità è quella prevista per i fabbricati e si applica la relativa disciplina.
Per la parte della costruzione realizzata abusivamente:
l’indennità è quella prevista per le aree e si applica la relativa disciplina; però…

PERO’ Ove sia pendente una procedura finalizzata alla sanatoria, l’autorità espropriante, sentito il comune, accerta la sanabilità ai soli fini della corresponsione delle indennità.
Se la parte abusiva è sanabile, anche questa è indennizzata con l’indennità prevista per i fabbricati; se invece non è sanabile, si applica la disciplina prevista per le aree, (solo per la parte abusiva).

ATTENZIONE
Accade spesso che l’autorità espropriante offra l’indennità provvisoria senza aver accertato la legittimità della costruzione e richieda poi la documentazione al momento del pagamento.
L’espropriato, prima di accettare l’indennità offerta, deve accertare se essa tiene conto o no del fatto che la costruzione è parzialmente abusiva.
Si tenga inoltre presente che, in molti casi, la CEDU dà tutela anche alle costruzioni abusive.

NOTE Relative alle norme italiane valide per questa Scheda 3.
1 Per la parte della costruzione legittimamente edificata, si vedano le note della Scheda relativa ai Fabbricati ed aree con costruzione legittimamente edificata.
2 Per la parte abusiva della costruzione
se è sanabile si vedano le note della Scheda relativa ai Fabbricati ed aree con costruzione legittimamente edificata.
se non è sanabile si vedano le note delle Schede relative alle aree.

NOTE Relative alle norme CEDU valide per tutti i beni.
Quelle qui elencate sono le norme italiane che, quando sono in contrasto con le norme CEDU, devono essere disapplicate; le norme CEDU sono illustrate nelle altre Sezioni del Sito, ma ne diamo una sintesi in questa Sezione A.2 nella successiva Scheda 10.

4 – AREA EDIFICABILE – con qualsiasi destinazione

INDENNITA’ PROVVISORIA: valore di mercato del bene.
INDENNITA’ DEFINITIVA: valore di mercato del bene.
Quando l’espropriazione è finalizzata ad attuare interventi di riforma economico-sociale, l’indennità è ridotta del 25 per cento.

Se l’espropriato accetta
l’INDENNITA’ PROVVISORIA
Cosa avviene in questo caso
In questo caso l’espropriato ha solo diritto ad una maggiorazione del 10%.
Quindi valore di mercato del bene + 10% Non potrà più “pentirsi” o tornare indietro.
Dovrà quindi badare, prima di accettare, a garantirsi al fine di:
1. ricevere il pagamento nei tempi stabiliti
2. non subire detrazioni o sorprese fiscali
3. non dover restituire  i soldi incassati
Si vedano a tal fine le Schede
– L’Amministrazione promette e poi non paga
– L’Amministrazione a volte rivuole i soldi
– Gli altri nostri consigli nella Sezione A.1 Le “Trappole” da evitare

Se l’espropriato non accetta
l’INDENNITA’ PROVVISORIA
Cosa avviene in questo caso
In questo caso l’espropriato incassa “in acconto” l’indennità provvisoria, senza alcuna detrazione e senza la maggiorazione del 10% (ma spesso la maggiorazione è comunque dovuta – vedi Nota 1), e sceglie se far determinare l’Indennità definitiva alla terna arbitrale o alla Commissione Provinciale Espropri, che deve determinarla entro 90 giorni.
L’INDENNITA’ DEFINITIVA è determinata sempre con il Valore di mercato del bene.
Se neanche l’indennità definitiva viene correttamente determinata, l’espropriato può agire in giudizio entro 30 giorni dalla notifica dell’indennità definitiva, per chiedere che l’indennità venga determinata dai Giudici.

QUINDI
L’Amministrazione determina solo l’indennità’ provvisoria che di solito, se l’espropriato non interviene nel procedimento prima che venga determinata (con il DAP) è di importo non soddisfacente e spesso “ridicolo”.

Se l’espropriato non ritiene soddisfacente l’indennità provvisoria, si determina l’indennità’ definitiva che, per legge, deve essere determinata entro 90 giorni da un organo indipendente: dalla Commissione Provinciale Espropri o, ad esclusiva scelta dell’espropriato, da un collegio di tecnici, spesso denominato terna arbitrale. Se l’espropriato non è intervenuto prima, questa è l’ultima possibilità di intervento nel procedimento (con il DAP) offerta all’espropriato.

Se neanche l’indennità’ definitiva determinata dall’organo indipendente e’ soddisfacente, l’espropriato può rivolgersi ai Giudici; in questo caso si deve ricorrere al CONTENZIOSO al fine di determinare l’INDENNITA’ GIUDIZIALE.
Avvertenza
Le Amministrazioni tentano di applicare la riduzione del 25 per cento ad ogni loro intervento; ma l’espropriato deve far loro presente che, affinché questa riduzione possa considerarsi legittima, gli interventi di riforma economico-sociale cui fare riferimento devono essere quelli individuati dalla Corte Europea.

NOTE Relative alle norme italiane valide per questa Scheda 4.
1 Nota 1. La maggiorazione del 10% spetta comunque quando l’espropriato non ha accettato l’indennità provvisoria per fatto a lui non imputabile ovvero perché gli è stata offerta un’indennità provvisoria che, attualizzata, risulta inferiore agli otto decimi di quella determinata in via definitiva.
2 Se per il bene negli ultimi cinque anni è stata pagata dall’espropriato o dal suo dante causa un’imposta in misura maggiore dell’imposta da pagare sull’indennità, la differenza è corrisposta dall’espropriante all’espropriato.
3 Qualora l’area edificabile sia utilizzata a scopi agricoli, spetta al proprietario coltivatore diretto anche una indennità pari al valore agricolo medio (VAM) corrispondente al tipo di coltura effettivamente praticato.
4 La stessa indennità spetta al fittavolo, al mezzadro o al compartecipante che, per effetto della procedura, sia costretto ad abbandonare in tutto o in parte il fondo direttamente coltivato, da almeno un anno, col lavoro proprio e di quello dei familiari.
5 L’accordo di cessione produce gli effetti del decreto di esproprio e non li perde se l’acquirente non corrisponde la somma entro il termine concordato.
Si consiglia pertanto, in caso di accordo di accettazione dell’indennità provvisoria, di garantirsi al fine di ricevere il pagamento nei tempi stabiliti e senza detrazioni impreviste.(Detrazioni Ici, Fiscali, Riforme economoco-sociali, ecc… Vedasi Le Trappole da evitare).
6 Se viene espropriata solo una parte del bene, si deve corrispondere un indennizzo aggiuntivo per il danno che l’opera arreca alla parte non espropriata.
7 Se non viene espropriato nulla, ma l’opera arreca una permanente diminuzione di valore di un bene, e’ anche dovuta una indennità.

NOTE Relative alle norme CEDU valide per tutti i beni.
Quelle qui elencate sono le norme italiane che, quando sono in contrasto con le norme CEDU, devono essere disapplicate; le norme CEDU sono illustrate nelle altre Sezioni del Sito, ma ne diamo una sintesi in questa Sezione A.2 nella successiva Scheda 10.

5 – AREA EDIFICABILE – con valore ICI dichiarato inferiore all’indennità

BENE ESPROPRIATO
AREA EDIFICABILE per cui sia stato dichiarato, un valore ICI
1 in contrasto con la normativa vigente
2 inferiore all’indennità come determinata in base alle norme vigenti in materia di espropriazione.


INDENNITA’ DI ESPROPRIO
* Valore riportato nella dichiarazione ICI
* Norma dichiarata incostituzionale con sentenza 22 dicembre 2011 n. 338

ATTENZIONE
Alcune Amministrazioni pretendono ancora, a “sorpresa” di ridurre l’indennità in caso di dichiarazione ici omessa o infedele.
Si raccomanda di chiarire tutto prima di accettare l’indennità, per non essere costretti ad un lungo e costoso giudizio per recuperare le somme indebitamente trattenute.

6 – AREA AGRICOLA – coltivata e non coltivata

INDENNITA’ PROVVISORIA: valore di mercato del bene.
INDENNITA’ DEFINITIVA: valore di mercato del bene.

Se l’espropriato accetta
l’INDENNITA’ PROVVISORIA
Cosa avviene in questo caso
In questo caso l’espropriato ha diritto solo all’indennità provvisoria, (pari al valore di mercato del bene); non potrà più “pentirsi” o tornare indietro.
Dovrà quindi badare, prima di accettare, a garantirsi al fine di:
1. ricevere il pagamento nei tempi stabiliti
2. non subire detrazioni o sorprese fiscali
3. non dover restituire  i soldi incassati
Si vedano a tal fine le Schede
– L’Amministrazione promette e poi non paga
– L’Amministrazione a volte rivuole i soldi
– Gli altri nostri consigli nella Sezione A.1 Le “Trappole” da evitare

Se l’espropriato non accetta
l’INDENNITA’ PROVVISORIA
Cosa avviene in questo caso
In questo caso l’espropriato incassa “in acconto” l’indennità provvisoria  (senza alcuna detrazione) e sceglie se far determinare l’Indennità definitiva alla terna arbitrale o alla Commissione Provinciale Espropri, che deve determinarla entro 90 giorni.
L’INDENNITA’ DEFINITIVA è determinata sempre con il Valore di mercato del bene.
Se neanche l’indennità definitiva viene correttamente determinata, l’espropriato può agire in giudizio entro 30 giorni dalla notifica dell’indennità definitiva, per chiedere che l’indennità venga determinata dai Giudici.

QUINDI
L’Amministrazione determina solo l’indennità’ provvisoria che di solito, se l’espropriato non interviene nel procedimento prima che venga determinata (con il DAP) è di importo non soddisfacente e spesso “ridicolo”.

Se l’espropriato non ritiene soddisfacente l’indennità provvisoria, si determina l’indennità’ definitiva che, per legge, deve essere determinata entro 90 giorni da un organo indipendente: dalla Commissione Provinciale Espropri o, ad esclusiva scelta dell’espropriato, da un collegio di tecnici, spesso denominato terna arbitrale. Se l’espropriato non è intervenuto prima, questa è l’ultima possibilità di intervento nel procedimento (con il DAP) offerta all’espropriato.

Se neanche l’indennità’ definitiva determinata dall’organo indipendente e’ soddisfacente, l’espropriato può rivolgersi ai Giudici; in questo caso si deve ricorrere al CONTENZIOSO al fine di determinare l’INDENNITA’ GIUDIZIALE.
Avvertenza
La maggiorazione del 50% dell’indennizzo in caso di accettazione dell’indennità provvisoria non dovrebbe più essere applicata.
Tuttavia alcune amministrazioni inviano agli espropriati offerte calcolate con il valore di mercato aggiungendo che, in caso di accettazione, l’indennità sarà aumentata del 50%.
Ben venga!  Però Attenzione
Queste offerte, anche se accettate, potrebbero essere revocate dall’Amministrazione in autotutela.
Quindi
Se l’espropriato intende accettare queste offerte, non deve sottoscrivere il prestampato inviato dall’Amministrazione, ma deve formulare l’accettazione in un documento separato facendo riferimento alla somma nella sua interezza, già maggiorata del 50%.
Sui prestampati vedi anche quanto illustrato nella Sezione  A.1 Le “Trappole” da evitare

NOTE Relative alle norme italiane valide per questa Scheda 6.
1 L’indennità è aumentata delle somme pagate dall’espropriato per qualsiasi imposta relativa all’ultimo trasferimento dell’immobile.
2 Per accertare se un’area deve essere indennizzata come area edificabile, l’espropriato non deve limitarsi a quanto contenuto nel PRG; a volte, infatti, un’area classificata agricola dal PRG, deve essere invece indennizzata col valore di area edificabile già con le norme italiane.
3 L’accordo di cessione produce gli effetti del decreto di esproprio e non li perde se l’acquirente non corrisponde la somma entro il termine concordato.
Si consiglia pertanto, in caso di accordo di accettazione dell’indennità provvisoria, di garantirsi al fine di ricevere il pagamento nei tempi stabiliti e senza detrazioni impreviste.(Detrazioni Ici, Fiscali, Riforme economoco-sociali, ecc… Vedasi Le Trappole da evitare).
4 Se viene espropriata solo una parte del bene, si deve corrispondere un indennizzo aggiuntivo per il danno che l’opera arreca alla parte non espropriata.
5 Se non viene espropriato nulla, ma l’opera arreca una permanente diminuzione di valore di un bene, e’ anche dovuta una indennità.
6 Spetta una indennità aggiuntiva al fittavolo, al mezzadro o al compartecipante che, per effetto della procedura espropriativa o della cessione volontaria, sia costretto ad abbandonare in tutto o in parte l’area direttamente coltivata da almeno un anno prima della data in cui vi è stata la dichiarazione di pubblica utilità.
L’indennità aggiuntiva è determinata ai sensi dell’articolo 40, comma 4, ed è corrisposta a seguito di una dichiarazione dell’interessato e di un riscontro della effettiva sussistenza dei relativi presupposti.

NOTE Relative alle norme CEDU valide per tutti i beni.
Quelle qui elencate sono le norme italiane che, quando sono in contrasto con le norme CEDU, devono essere disapplicate; le norme CEDU sono illustrate nelle altre Sezioni del Sito, ma ne diamo una sintesi in questa Sezione A.2 nella successiva Scheda 10.

7 – AREA AGRICOLA – coltivata dal proprietario coltivatore diretto

INDENNITA’ PROVVISORIA: valore di mercato del bene.  + VAM
INDENNITA’ DEFINITIVA: valore di mercato del bene.  + VAM

Se l’espropriato accetta
l’INDENNITA’ PROVVISORIA
Cosa avviene in questo caso
In questo caso l’espropriato ha diritto solo all’indennità provvisoria, (pari al valore di mercato del bene + vam); non potrà più “pentirsi” o tornare indietro.
Dovrà quindi badare, prima di accettare, a garantirsi al fine di:
1. ricevere il pagamento nei tempi stabiliti
2. non subire detrazioni o sorprese fiscali
3. non dover restituire  i soldi incassati
Si vedano a tal fine le Schede
– L’Amministrazione promette e poi non paga
– L’Amministrazione a volte rivuole i soldi
– Gli altri nostri consigli nella Sezione A.1 Le “Trappole” da evitare

Se l’espropriato non accetta
l’INDENNITA’ PROVVISORIA
Cosa avviene in questo caso
In questo caso l’espropriato incassa “in acconto” l’indennità provvisoria  (senza alcuna detrazione) e sceglie se far determinare l’Indennità definitiva alla terna arbitrale o alla Commissione Provinciale Espropri, che deve determinarla entro 90 giorni.
L’INDENNITA’ DEFINITIVA è determinata sempre con il Valore di mercato del bene + vam.
Se neanche l’indennità definitiva viene correttamente determinata, l’espropriato può agire in giudizio entro 30 giorni dalla notifica dell’indennità definitiva, per chiedere che l’indennità venga determinata dai Giudici.

QUINDI
L’Amministrazione determina solo l’indennità’ provvisoria che di solito, se l’espropriato non interviene nel procedimento prima che venga determinata (con il DAP) è di importo non soddisfacente e spesso “ridicolo”.

Se l’espropriato non ritiene soddisfacente l’indennità provvisoria, si determina l’indennità’ definitiva che, per legge, deve essere determinata entro 90 giorni da un organo indipendente: dalla Commissione Provinciale Espropri o, ad esclusiva scelta dell’espropriato, da un collegio di tecnici, spesso denominato terna arbitrale. Se l’espropriato non è intervenuto prima, questa è l’ultima possibilità di intervento nel procedimento (con il DAP) offerta all’espropriato.

Se neanche l’indennità’ definitiva determinata dall’organo indipendente e’ soddisfacente, l’espropriato può rivolgersi ai Giudici; in questo caso si deve ricorrere al CONTENZIOSO al fine di determinare l’INDENNITA’ GIUDIZIALE.
Avvertenza
La triplicazione dell’indennizzo in caso di accettazione dell’indennità provvisoria non dovrebbe più essere applicata.
Tuttavia alcune amministrazioni inviano agli espropriati offerte calcolate con il valore di mercato aggiungendo che, in caso di accettazione, l’indennità sarà triplicata.
Ben venga!  Però Attenzione
Queste offerte, anche se accettate, potrebbero essere revocate dall’Amministrazione in autotutela.
Quindi
Se l’espropriato intende accettare queste offerte, non deve sottoscrivere il prestampato inviato dall’Amministrazione, ma deve formulare l’accettazione in un documento separato facendo riferimento alla somma nella sua interezza, già triplicata.
Sui prestampati vedi anche quanto illustrato nella Sezione A.1 Le “Trappole” da evitare.

NOTE Relative alle norme italiane valide per questa Scheda 7.
1 L’indennità è aumentata delle somme pagate dall’espropriato per qualsiasi imposta relativa all’ultimo trasferimento dell’immobile.
2 Per accertare se un’area deve essere indennizzata come area edificabile, l’espropriato non deve limitarsi a quanto contenuto nel PRG; a volte, infatti, un’area classificata agricola dal PRG, deve essere invece indennizzata col valore di area edificabile già con le norme italiane.
3 L’accordo di cessione produce gli effetti del decreto di esproprio e non li perde se l’acquirente non corrisponde la somma entro il termine concordato.
Si consiglia pertanto, in caso di accordo di accettazione dell’indennità provvisoria, di garantirsi al fine di ricevere il pagamento nei tempi stabiliti e senza detrazioni impreviste. (Detrazioni Ici, Fiscali, Riforme economoco-sociali, ecc… Vedasi Le Trappole da evitare).
4 Se viene espropriata solo una parte del bene, si deve corrispondere un indennizzo aggiuntivo per il danno che l’opera arreca alla parte non espropriata.
5 Se non viene espropriato nulla, ma l’opera arreca una permanente diminuzione di valore di un bene, e’ anche dovuta una indennità.

NOTE Relative alle norme CEDU valide per tutti i beni.
Quelle qui elencate sono le norme italiane che, quando sono in contrasto con le norme CEDU, devono essere disapplicate; le norme CEDU sono illustrate nelle altre Sezioni del Sito, ma ne diamo una sintesi in questa Sezione A.2 nella successiva Scheda 10.

8 – AREA AGRICOLA
suscettibile di utilizzazione diversa dal semplice sfruttamento agricolo

INDENNITA’ PROVVISORIA:
Valore di mercato del bene, anche se superiore al valore agricolo.

INDENNITA’ DEFINITIVA:
Valore di mercato del bene, anche se superiore al valore agricolo.

NOTE
Le note sono le stesse contenute nella precedente Scheda 7

9 – ALTRI BENI BENI
Non compresi nel precedente elenco e non tutelati dalle norme italiane

Le norme italiane prevedono un indennizzo soltanto per i beni compresi nel precedente elenco: Fabbricati, Aree edificabili ed Aree agricole.
Tutti gli altri beni non sono indennizzabili.
Le norme italiane, peraltro, prevedono spesso indennizzi incongrui ed, in certi casi, si spingono fino a negare ogni indennizzo.

Un esempio,  per comprendere immediatamente.
Se l’espropriato è proprietario di un Fabbricato e di un Supermercato ivi ubicato e
– il Fabbricato vale 100 e
– il Supermercato vale 300
per la legge italiana il Supermercato non esiste e gli sarà indennizzato solo 100.
Questa è una situazione “aberrante” che la CEDU non ammette.

La Corte Europea infatti, non solo garantisce all’espropriato un’indennità basata sull’effettivo valore di mercato del bene, quindi, con valori congrui, ma si spinge ancora oltre; essa infatti determina gli indennizzi in misura ben superiore a quelli determinati in Italia e dà tutela anche ad altri diritti ed interessi, diversi dal diritto di proprietà, che non sono invece tutelati dalla legge italiana.

Le norme CEDU sono illustrate in altre Sezioni del Sito, ma qui di seguito alleghiamo un breve schema riepilogativo.

10 – Norme CEDU valide per tutti i beni
Per i beni già tutelati dalla legge italiane e per i beni non tutelati dalla legge italiana

Nelle precedenti Schede di questa Sezione A2 del sito sono state elencate, per completezza espositiva, le norme contenute nel DPR 2001/327, in tema di indennità.

Ma le norme italiane non tutelano adeguatamente i beni espropriati ed inoltre non tutelano tutti i beni; si veda l’esempio del supermercato illustrato nella precedente Scheda 9.

Quando le norme italiane non tutelano adeguatamente i beni espropriati, l’espropriato deve chiedere l’applicazione delle norme CEDU e far presente il suo diritto di far ricorso alla Corte Europea.

La Corte Europea, infatti, non solo garantisce all’espropriato un’indennità basata sull’effettivo valore di mercato del bene, ma si spinge ancora oltre; essa infatti determina gli indennizzi in misura ben superiore a quelli determinati in Italia e dà tutela anche ad altri diritti ed interessi, diversi dal diritto di proprietà, che non sono invece tutelati dalla legge italiana.

QUI UNA BREVE SINTESI
Per i dettagli si vedano le relative Sezioni del Sito.

Ad esempio:

per i beni già tutelati dalle leggi italiane, la Corte Europea accorda indennizzi notevolmente diversi da quelli accordati dai Giudici italiani;
per i beni non tutelati dalla legge italiana, la Corte Europea sancisce l’obbligo di indennizzarli; ad es. l’azienda o l’avviamento;
per posizioni che non hanno alcun fondamento per il diritto italiano, la Corte Europea accorda anche la sua tutela; ad esempio: l’indennizzo è spesso dovuto anche quando il diritto si è prescritto ai sensi delle norme italiane, o quando si fonda su una tolleranza implicita, su una legittima aspettativa, ecc..

E’ utile ricordare che l’applicazione delle norme CEDU è INELUDIBILE, perché:
Le Amministrazioni devono applicare immediatamente le norme CEDU e disapplicare le leggi interne con esse contrastino, come espressamente previsto dalle leggi italiane vigenti.
Se le norme CEDU non vengono applicate dall’Amministrazione, l’espropriato può far ricorso ai Giudici Italiani, che hanno ora il preciso dovere di applicarle direttamente.
Se le norme CEDU non vengono applicate dai Giudici Italiani, l’espropriato può sempre fare ricorso alla Corte Europea.
La Corte Europea, ovviamente, applicherà le norme CEDU.

11 – Come coordinare norme italiane e norme CEDU

Come accertare se una norma italiana è in contrasto con la CEDU

Accertare se una norma italiana è in contrasto con la CEDU è un’operazione che va fatta in relazione ad ogni singolo caso;
ecco come fare:
1 Prendere in esame l’indennità che l’Amministrazione potrebbe offrire (o che ha già offerto) con le norme italiane
2 Raffrontarla con quella determinabile utilizzando i criteri che applica la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo
Se è inferiore, deve farsi riferimento alla norma CEDU e non alla norma italiana.
Lo Stato Italiano, infatti, può derogare alle norme CEDU solo in senso più favorevole ai cittadini, e mai in senso più sfavorevole.

12 – Gli appunti sui miei diritti

Promemoria
Consigliamo agli espropriati di compilare e tenere sempre presente questo schema riepilogativo dei loro diritti (che qui di seguito alleghiamo per poterlo stampare) al fine di sapersi tutelare e di seguire con maggior consapevolezza l’attività dei consulenti che li assistono.
I diritti degli espropriati, ovviamente, variano a seconda del bene espropriato e del tipo di opera che viene realizzata.

Le istruzioni per compilare il promemoria sono in calce a questa Scheda ma, se avete difficoltà a compilarlo, potete descriverci il vostro caso e chiedere chiarimenti ad un nostro Giurista cliccando qui: Colloquio Telefonico Gratuito

1 – Come si determina l’indennità provvisoria per il mio caso?

2 – Come si determina l’indennità definitiva per il mio caso?

3 – Ho diritto a maggiorazioni se accetto l’indennità provvisoria?

4 – Ho diritto, in ogni caso, a somme aggiuntive? E se il mio immobile è locato a terzi, che succede?

5 – Subisco riduzioni se non accetto l’indennità provvisoria?

6 – Si applica al mio caso la riduzione del 25% per la realizzazione di interventi di riforma economico-sociale?

7 – Si applica al mio caso la ritenuta fiscale del 20% sull’indennità?

8 – Si applica al mio caso la riduzione per dichiarazione ICI omessa o infedele?

9 – Cosa devo fare per incassare “in acconto” l’indennità provvisoria e chiedere che venga determinata quella definitiva?

10 – Se mi viene espropriata solo una parte del bene, come si deve determinare il danno alla parte non espropriata?

11 – Se non mi viene espropriato nulla, ma subisco comunque un danno, ho diritto ad un indennizzo?

12 – Cosa avviene se l’Ente non dispone di somme adeguate per gli indennizzi o viola le norme cedu?

13 – Il mio è un vecchio esproprio. Cosa posso fare?

14 – Ho altri problemi. Dove trovo le soluzioni?

15 – NORME CEDU: quali maggiore tutela garantiscono al mio caso le norme CEDU?

ISTRUZIONI PER COMPILARE IL PROMEMORIA
Per compilare il promemoria l’espropriato può utilizzare, gratuitamente, il nostro Sito, con due livelli di approfondimento, sintetico e analitico, a seconda delle sue esigenze.

Per sapere come tutelarsi al meglio esaminate la scheda che segue.

A chi rivolgersi e i costi dell'assistenza

Il Diritto dell'Espropriazione è una materia molto complessa e poco conosciuta, che "ingloba" parti importanti di molteplici rami del diritto. Per tutelarsi è quindi essenziale farsi assistere da un Professionista (con il quale si consiglia di concordare in anticipo i costi da sostenere, come ormai consentito dalle leggi in vigore).


SE L'ESPROPRIATO
ha già un Professionista di sua fiducia
Per capire come funziona la procedura, quando intervenire e i costi da sostenere, si consiglia di consultare la Sezione B.6 - Come tutelarsi e i Costi da sostenere in TRE Passi.

SE L'ESPROPRIATO
vuol richiedere assistenza a un Professionista dell'Associazione
  • La consulenza iniziale, con esame di atti e consigli, è sempre gratuita
           - Per richiederla cliccate qui: Colloquio telefonico gratuito
  • Un'eventuale successiva assistenza, se richiesta, è da concordare
           - Con accordo SCRITTO che garantisce l'espropriato
           - Con pagamento POSTICIPATO (si paga con i soldi che si ottengono dall'Amministrazione)
           - Col criterio: SE NON OTTIENI NON PAGHI

Per maggiori dettagli si veda la pagina 20 del nostro Vademecum gratuito.


La data dell'ultimo controllo di validità dei testi è la seguente: 15/10/2024
La data dell'ultimo controllo di validità dei testi è la seguente: 15/10/2024