A CHI PUÒ RIVOLGERSI L’ESPROPRIATO
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Può rivolgersi al suo avvocato di fiducia (se l’espropriato ne ha già uno che conosce il Diritto dell’Espropriazione e le norme CEDU).
L’avvocato di fiducia dell’espropriato potrà utilizzare, gratuitamente, tutta la documentazione presente sul nostro Sito. |
oppure |
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Può chiedere all’Associazione di verificare se è disponibile un avvocato aderente all’Associazione.
Si precisa che gli avvocati sono liberi professionisti e non hanno l’obbligo di accettare tutte le richieste di assistenza che pervengono; l’Associazione quindi può verificare la disponibilità, ma non può obbligarsi a segnalare un avvocato; l’espropriato avrà comunque una risposta, positiva o negativa, entro 48 ore dalla richiesta. |
I COSTI DEL CONTENZIOSO
1. |
Se l’espropriato non ha un avvocato che lo assiste
Per gli espropriati che vorrebbero esser seguiti (ove possibile) da un legale segnalato dall’Associazione.
COSTI:
fra 2.000 e 4.000 euro.
Le somme sono indicate a titolo orientativo per casi standard; ogni caso, infatti, deve essere valutato singolarmente (in funzione della difficoltà, della qualità e quantità della prestazione, ecc.); l’espropriato concorderà i compensi da applicare prima di affidare l’incarico all’Avvocato; i compensi, inoltre, dovranno sempre essere legate ai risultati ottenuti; è questa una garanzia offerta agli espropriati dagli avvocati aderenti all’Associazione. |
2. |
Se l’espropriato ha già un avvocato che lo assiste che consentedi collaborare con avvocato aderente all’Associazione.
L’Associazione può offrire agli Avvocati che già assistono l’espropriato (ove possibile) l’opportunità di un confronto di idee, con particolare riferimento alle norme CEDU ed alla loro diretta applicabilità.
Ciò, ovviamente, se essi sono aperti al confronto; tutti i soggetti che operano con l’Associazione, infatti, sono impegnati al rispetto delle norme deontologiche di correttezza e lealtà che presuppongono, per un loro intervento, il consenso del difensore già incaricato.
Ricordiamo che gli espropriati possono richiedere all’Associazione i testi “pronti all’uso”, da utilizzare con l’assistenza del loro avvocato loro fiducia, corrispondendo solo i diritti d’autore.
Per saperne di più clicca qui: I TESTI “PRONTI ALL’USO” |
3. |
Se l’espropriato ha già un avvocato che lo assiste che non consente di collaborare con un avvocato aderente all’Associazione.
Molti avvocati non gradiscono confrontare le proprie idee con un loro collega.
In questi casi l’Associazione non può segnalare un avvocato aderente all’Associazione e quindi l’espropriato dovrà avere rapporti esclusivamente con il suo avvocato e dovrà concordare con lui costi e modalità di pagamento; l’avvocato di fiducia dell’espropriato potrà comunque, se vuole, utilizzare, gratuitamente, tutta la documentazione presente sul sito.
NOTA.
Se l’espropriato vuole “cambiare avvocato”, può farlo liberamente, ma deve prima liquidargli le parcelle per l’attività svolta fino a quel momento; per il codice deontologico, infatti, nessun avvocato può accettare incarichi se il suo predecessore non è d’accordo o non è stato pagato. |
E’ UTILE RICORDARE: CONSIGLI PER RIVOLGERSI AD UN PROFESSIONISTA
Prima di rivolgersi ad un Avvocato, è utile che l’espropriato conosca le importanti novità introdotte dalla
Legge 31 dicembre 2012, n. 247 – Nuova disciplina dell’ordinamento della professione forense.
Questa legge ha definitivamente liberalizzato le tariffe degli avvocati, con i quali si può oggi instaurare una trattativa sui compensi prima di affidar loro un incarico.
L’Avvocato, quindi, può proporre al cliente qualsiasi tipo di accordo che preveda compensi elevati, senza vincolo di tariffa, può richiedere anticipi anche cospicui, può proporre una pattuizione a tempo per singoli atti, ecc.
PERO’, ATTENZIONE
La suddetta legge consente ai clienti di pattuire con gli avvocati anche un compenso a percentuale sull’affare.
L’Associazione, quindi, consiglia agli espropriati di pattuire sempre e soltanto compensi a percentuale.
Con l’accordo a percentuale, infatti:
– si può stabilire di versare all’Avvocato un rimborso spese minimo e poi liquidare la parcella solo dopo la conclusione del procedimento, percentualmente sul valore dell’affare;
– si può evitare che l’espropriato debba metter mano al suo portafoglio per pagare l’Avvocato;
l’espropriato, in tal modo, potrà pagare la parcella con i soldi che ha ricevuto dall’Amministrazione.
L’Associazione suggerisce già questo sistema agli Avvocati che ed essa aderiscono e pertanto consiglia vivamente a tutti gli espropriati, quando si rivolgono ad un avvocato di loro fiducia, di proporgli questo tipo di accordo, che consente al cittadino di pagare la parcella all’Avvocato solo IN PERCENTUALE e solo DOPO aver ottenuto il risultato.
Però, affinché questo accordo sui compensi sia valido, deve essere redatto per iscritto, altrimenti non ha valore.
Inoltre, è sempre bene precisare, non solo COME il professionista deve essere retribuito, ma anche COSA deve fare.
Offriamo quindi agli espropriati uno Schema di accordo sui compensi dell’Avvocato, (come viene solitamente redatto dagli Avvocati aderenti all’Associazione) affinché chi vuole possa liberamente utilizzarlo quando non è assistito da un Avvocato
Lo Trovate a pagina 20 del nostro Vademecum che potete scaricare cliccando qui VADEMECUM