Questa è una Sezione molto importante, da esaminare con attenzione.
Qui illustriamo il DAP - Documento di Analisi del Procedimento.
Uno strumento prezioso per
1 - OPPORSI - e far valere i propri diritti senza ricorrere al contenzioso
e/o
2 - TRATTARE - e cercare, ove possibile, un accordo con l'Amministrazione
e/o
3 - GARANTIRSI - quando si vuole accettare l'indennità.
Qui illustriamo il DAP, per i seguenti due scopi.
– | Per gli espropriati che vorrebbero esser seguiti da un legale aderente all’Associazione: per sapere come operano tali legali. |
– | Per gli espropriati che hanno già un loro legale di fiducia: affinché possano utilizzare, gratuitamente, gli schemi e la documentazione presente sul Sito. |
Ricordiamo anzitutto.
Gli strumenti che la legge offre all’espropriato per tutelarsi e garantirsi sono soltanto 2:
1 – L’INTERVENTO NEL PROCEDIMENTO
2 – IL CONTENZIOSO
L’errore piu’ frequente che commettono gli espropriati e’ quello di non intervenire nel procedimento o di intervenire in modo non adeguato, col risultato di esser poi costretti ad “ingoiare il rospo” o ad affrontare le spese ed i disagi di un contenzioso (se si è ancora in tempo). Qui illustriamo come intervenire nel procedimento in modo efficace.
Il DAP serve ad intervenire nel procedimento in modo efficace allo scopo di non essere poi costretti ad andare in giudizio.
Evitare il Contenzioso
Si consiglia
L’Associazione suggerisce, per quanto possibile, di evitare il contenzioso intervenendo nel procedimento con osservazioni che contengono TUTTO CIÒ che si farebbe valere in giudizio a supporto dei propri diritti (leggi, sentenze ecc…).
Si sconsiglia
Non è invece consigliabile intervenire nel procedimento con osservazioni che non contengono TUTTO CIÒ che si farebbe valere in giudizio a supporto dei propri diritti (leggi, sentenze ecc…).
Le argomentazioni che vengono di solito presentate degli espropriati, infatti, contengono spesso argomentazioni che, pur logicamente ineccepibili, non hanno però nessuna valenza giuridica; e l’Amministrazione, molto facilmente, ne contesta la valenza.
Lo strumento
Lo strumento consigliato per far valere le proprie ragioni senza ricorrere al contenzioso è il DAP (Documento di Analisi del Procedimento) strumento ideato e suggerito ormai da anni con ottimi risultati dall’Associazione per diversi scopi.
AD ESEMPIO
– Per cercare di evitare l’esproprio.
– Per presentare osservazioni all’Amministrazione.
– Per trattare con l’Amministrazione.
– Per far determinare correttamente l’indennità provvisoria e quella definitiva.
– Per presentare memorie alla Commissione Provinciale Espropri o alla Terna Arbitrale.
– In TUTTI I CASI in cui si deve diffidare l’Amministrazione a porre (o non porre) in essere
un atto ed evidenziare le responsabilità anche personali di Amministratori e Dipendenti.
Inoltre, quando si vuole accettare l’indennità offerta, il DAP deve contenere anche tutte le clausole volte a garantire all’espropriato di riscuotere effettivamente le somme offerte ed accettate.
Vedasi in tal senso le avvertenze ed i riferimenti normativi elencati nella Sezione A.1 “Le Trappole da evitare” – Scheda 2 – L’Amministrazione prima promette e poi non paga.
Il DAP quindi serve:
1 – Per OPPORSI – e far valere i propri diritti senza ricorrere al contenzioso e/o
2 – Per TRATTARE – e cercare ove possibile, un accordo con l’Amministrazione e/o
3 – Per GARANTIRSI – quando si vuole accettare l’indennità.
Con il DAP
Si deve prefigurare il probabile esito di un contenzioso alla luce di norme e sentenze Italiane ed Europee, senza però porlo in essere (ma badando a non lasciar decorrere i termini) |
Si devono evidenziare i rischi che l’Amministrazione corre se l’espropriato ricorre al contenzioso, ed in particolare, alla Corte Europea |
Si deve esporre ciò che l’espropriato vorrebbe ottenere per trovare un accordo che eviti il contenzioso. |
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Il DAP, pertanto, deve contenere
– | Non solo le ordinarie osservazioni solitamente presentate dagli espropriati |
– | Ma anche tutto ciò che si esporrebbe ai Giudici in un normale giudizio a tutela dei propri diritti, con gli opportuni riferimenti normativi e giurisprudenziali. |
Col DAP l’espropriato deve fissare subito i “paletti giuridici“ dentro i quali deve operare l’Amministrazione.
Ciò affinché l’Amministrazione sappia con chiarezza quali leggi sta eventualmente violando o potrebbe in seguito violare (invece di scoprirlo, come spesso avviene, in un futuro contenzioso, con un conseguente aggravio di costi per l’erario).
Si sconsiglia agli espropriati (quando vogliono evitare l’esproprio) di utilizzare argomentazioni del tipo: l’esproprio mi arreca un grave danno, ho un parente ammalato, ho solo questa casa, sono affezionato a questo immobile, è la mia fonte di reddito, ecc…
Queste argomentazioni, purtroppo, non hanno alcuna valenza giuridica.
Le norme italiane ed europee, peraltro, (se correttamente applicate) danno ora ampia tutela agli espropriati ed essi non devono invocare nessuna “benevolenza” da chi gestisce un potere, ma devono solo chiedere una puntuale applicazione delle norme vigenti.
SI CONSIGLIA INVECE
Si consiglia invece agli espropriati (sia che vogliano evitare l’esproprio, sia che vogliano solo ottenere un giusto indennizzo) di evidenziare i propri diritti che trovano tutela nella legge, facendo anche riferimento alle responsabilità per le violazioni di legge poste in essere da chi procede all’esproprio.
Amministratori e Dipendenti, infatti, sono pagati per applicare correttamente la legge e, se la violano, devono subirne anche personalmente le conseguenze.
Gli Amministratori e i Dipendenti devono quindi sapere al più presto:
– | che eventuali comportamenti superficiali e tracotanti si ritorceranno a loro danno; |
– | che che i cittadini non sono i loro “sudditi”; |
– | che, se violano la legge, devono subirne anche personalmente le conseguenze, come qualsiasi altro professionista o semplice cittadino; |
– | che, chiamati a rispondere dinnanzi alla Corte dei Conti, non potranno giustificarsi affermando che le norme europee sono di difficile interpretazione, perché con il DAP vengono loro forniti tutti gli strumenti per conoscerle ed applicarle; |
– | che però l’espropriato non si pone fin da subito in una posizione conflittuale, ma è disponibile ad un accordo bonario che sia rispettoso dei suoi Diritti, come sanciti dalle norme italiane ed europee. |
Il Diritto dell'Espropriazione è una materia molto complessa e poco conosciuta, che "ingloba" parti importanti di molteplici rami del diritto. Per tutelarsi è quindi essenziale farsi assistere da un Professionista (con il quale si consiglia di concordare in anticipo i costi da sostenere, come ormai consentito dalle leggi in vigore).
Se l'espropriato è assistito da un Professionista aderente all’Associazione pagherà solo a risultato raggiunto, "con i soldi" dell’Amministrazione.
Non si deve pagare se non si ottiene il risultato stabilito. Tutto ciò viene pattuito, a garanzia dell'espropriato, sempre con un contratto scritto. E’ ammesso solo il rimborso spese vive: ad. es. 1.000 euro per il DAP (tutelarsi e opporsi senza contenzioso) o 2.000 euro per il contenzioso. Per sapere come funziona cliccate qui Vademecum Gratuito e andate a pag. 20.
Se l'espropriato ha già un Professionista di sua fiducia, può comunicagli che sul nostro sito trova strumenti utili per il suo lavoro.
Per capire come funziona la procedura, quando intervenire e i costi da sostenere, si consiglia agli espropriati di consultare quanto illustrato in questa pagina Come tutelarsi e i Costi da sostenere in TRE Passi.
Nota.
Si precisa che i Professionisti dell'Associazione non acquisiscono incarichi dalle Amministrazioni e si devono dedicare esclusivamente all'assistenza degli espropriati.
Un esempio: il Direttore Scientifico dell’anptes, avv. Rocco Baldassini, si occupa da oltre 30 anni esclusivamente di espropriazione per pubblica utilità.
La data dell'ultimo controllo di validità dei testi è la seguente: 14/10/2025