L’esproprio di un terreno agricolo è una procedura legale con cui un ente pubblico acquisisce la proprietà di un fondo rurale per realizzare un’opera di pubblica utilità. Può trattarsi della costruzione di una strada, un’infrastruttura elettrica, un’opera idraulica o un impianto di interesse collettivo.
Anche se il terreno è coltivato o produce reddito, l’autorità pubblica può avviare l’espropriazione se il progetto è stato regolarmente approvato e dichiarato di pubblica utilità. In ogni caso, il proprietario ha diritto a ricevere un’indennità proporzionata alla perdita subita.
L’esproprio può essere richiesto da:
L’espropriazione è possibile solo dopo l’inserimento del fondo agricolo in un piano urbanistico e la relativa dichiarazione di pubblica utilità.
Il terreno viene vincolato tramite un piano regolatore o progetto approvato. Questo impedisce nuove attività edilizie o cambi d’uso.
Il proprietario riceve una notifica ufficiale con:
Si tratta dell’atto che consente formalmente di avviare l’esproprio. Ha una durata limitata (generalmente 5 anni), entro cui va completato l’iter.
Viene nominato un tecnico che redige una perizia per stabilire l’importo da offrire al proprietario. L’indennità è calcolata secondo i criteri indicati nel D.P.R. 327/2001.
Atto finale che trasferisce la proprietà all’ente pubblico. Da quel momento, il terreno diventa di proprietà dello Stato o del soggetto espropriante.
Il calcolo dell’indennizzo segue regole differenti rispetto ai terreni edificabili. I parametri principali sono:
La rendita viene moltiplicata per un coefficiente regionale che varia in base alla zona. In alcune regioni italiane, il coefficiente può superare il valore 110, portando l’indennità anche a cifre elevate per ettari coltivati con piante specializzate.
Se sei un imprenditore agricolo a titolo principale o un coltivatore diretto, hai diritto a un aumento del 25% sull’indennità calcolata. Questa maggiorazione premia chi coltiva il terreno direttamente e ci lavora quotidianamente.
È necessario dimostrare la titolarità dell’azienda agricola e la reale conduzione del fondo al momento dell’esproprio.
Quando viene espropriata solo una porzione del terreno, il proprietario può chiedere un risarcimento aggiuntivo se:
È importante far redigere una perizia per dimostrare che il danno non riguarda solo la porzione espropriata.
L’ente può anche imporre una servitù di passaggio (per cavi, condutture, accessi tecnici) oppure un’occupazione temporanea del fondo. In entrambi i casi si ha diritto a:
Appena ricevi una notifica, segui questi passaggi:
Se il valore offerto è basso o mancano elementi nel calcolo, puoi rifiutare la cifra e aprire una procedura di stima definitiva.
Se non condividi l’offerta del Comune o dell’ente espropriante, puoi:
Le spese per la difesa dei tuoi diritti possono essere parzialmente recuperate se il tuo ricorso viene accolto.
Sì, se il fondo viene totalmente espropriato. In caso di esproprio parziale, puoi mantenere il diritto, ma serve comunicare il cambiamento all’INPS e aggiornare i fascicoli aziendali.
Sì, ma il vincolo espropriativo va comunicato all’acquirente. L’indennità sarà riconosciuta a chi risulta proprietario al momento del decreto.
Sì, se dimostri che l’esproprio ha causato la perdita del raccolto o la distruzione di impianti agricoli. È necessario presentare documentazione fotografica, fatture e una perizia.
Affrontare un esproprio di terreno agricolo può sembrare complesso, ma con le informazioni giuste e il supporto di un tecnico esperto puoi difendere i tuoi interessi. Verifica subito i documenti ricevuti, richiedi una stima autonoma e valuta con attenzione ogni proposta dell’ente espropriante. Solo così potrai ottenere un risarcimento equo per la tua attività e il tuo terreno.