In caso di espropriazione di terreni agricoli, la legge italiana prevede una forma di tutela particolare per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali. A queste figure, infatti, spetta un’indennità aggiuntiva rispetto al valore del bene, in ragione del legame diretto con la terra e del danno economico e professionale derivante dalla perdita del fondo.
L’indennità aggiuntiva trova disciplina nel D.P.R. 327/2001, Testo Unico sulle espropriazioni. Tale beneficio è stato introdotto per riconoscere il particolare ruolo sociale ed economico del coltivatore diretto, che trae dal terreno non solo un reddito ma l’intera sussistenza familiare.
L’importo dell’indennità aggiuntiva corrisponde a un aumento del 25% rispetto all’indennità base determinata per il terreno agricolo espropriato. Ad esempio:
Questa maggiorazione ha lo scopo di compensare non solo la perdita patrimoniale, ma anche il pregiudizio professionale e personale derivante dal distacco dal fondo.
Per ottenere l’indennità aggiuntiva è necessario dimostrare di essere:
In entrambi i casi occorre che il terreno espropriato sia utilizzato direttamente dall’interessato al momento dell’avvio della procedura espropriativa.
Per ottenere il riconoscimento dell’indennità aggiuntiva occorre fornire:
La mancanza di tali prove può comportare la perdita del diritto alla maggiorazione. In questi casi diventa fondamentale affidarsi a professionisti del settore e richiedere un colloquio telefonico gratuito per valutare la situazione specifica.
L’indennità aggiuntiva può cumularsi con altre maggiorazioni, ad esempio con il 10% previsto per chi accetta senza riserve l’indennità provvisoria. Ciò significa che, in determinati casi, il proprietario può ottenere un incremento significativo della somma liquidata.
La giurisprudenza ha più volte ribadito che l’indennità aggiuntiva non è automatica, ma deve essere espressamente richiesta e provata. Alcuni esempi concreti:
Per comprendere come far valere il proprio diritto ed evitare errori procedurali, è consigliabile rivolgersi a esperti del settore tramite un colloquio telefonico gratuito.
Se l’amministrazione nega il riconoscimento dell’indennità aggiuntiva, il coltivatore diretto può attivare ricorsi amministrativi o giudiziari. In tali procedimenti, le perizie di parte e la documentazione agricola risultano decisive per ottenere il riconoscimento integrale delle somme spettanti.
Nota importante
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