Richiesta di risarcimento danni da responsabilità professionale e da inadempimento contrattuale nell’ambito del procedimento diretto alla espropriazione del compendio immobiliare
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[…]
In nome, per conto e su mandato dei signori […], sono a rappresentare quanto segue.
1) quanto al giudizio definito dalla Corte di Appello dell’Aquila con sentenza n. 1651/2017
Nell’ambito del procedimento diretto alla espropriazione del compendio immobiliare, della consistenza complessiva di 17.230 mq. (di cui 540 mq. per fabbricato e 16.690 mq. per corte e giardino pertinenziali) già di proprietà dei nominativi in oggetto noto come […]:
• (dopo aver approvato e riapprovato il progetto di sistemazione a parco pubblico ed annesso orto botanico rispettivamente con deliberazioni consiliari n. 130 del 20.3.1990, n. 484 del 19.12.1990 e n. 229 del 18.11.1991 e dopo aver nuovamente riapprovato con deliberazione della g.m. n. 281 del 22.2.1992 il progetto aggiornato relativo al primo lotto con dichiarazione della pubblica utilità e fissazione dei termini per i lavori e gli espropri e con autorizzazione all’occupazione temporanea per la durata di tre anni) procedeva ad una prima occupazione temporanea protrattasi dal 12.5.1992 (data di immissione in possesso) al 12.5.1995;
• (cessata la citata iniziale occupazione temporanea e spirato infruttuosamente il termine finale senza l’emissione del decreto di esproprio e dopo aver nuovamente riapprovato il progetto con deliberazioni della g.m. n. 512 del 28.5.2002 e n. 618 del 18.6.2002 con dichiarazione di nuova pubblica utilità e fissazione dei termini per i lavori e gli espropri) procedeva ad una seconda occupazione temporanea protrattasi dal 29.8.2002 (data di immissione in possesso) al 9.3.2005 (data del decreto di esproprio, a seguito del quale i ricorrenti proponevano opposizione alla stima con separato giudizio).
Con giudizio iscritto al r.g.n. 278/2005, i signori […] proponevano, con il Vostro ministero, dinanzi al Tribunale di […] la causa con la quale chiedevano che, in relazione al citato procedimento di esproprio, il Comune di […] fosse condannato a pagare (tra l’altro) l’indennità di occupazione legittima per il primo periodo dal 12.5.1992 al 12.5.1995, ma non anche per il secondo periodo di occupazione legittima dal 29.8.2002 al 9.3.2005.
[…]
Con sentenza n. 235 del 15.12.2010, il Tribunale di […], esperita l’attività istruttoria e ricostruita nei termini riportati in precedenza la sequenza degli atti del procedimento di esproprio, condannava il Comune di […] (tra l’altro e per quanto interessa in questa sede) al pagamento della indennnità di occupazione legittima solo per il primo periodo di occupazione legittima protrattosi dal 12.5.1992 al 12.5.1995, e non anche per il secondo periodo dal 29.8.2002 al 9.3.2005 posto che per quest’ultimo non era stata formulata la relativa domanda di condanna.
Con sentenza n. 1651 del 14.9.2017, la Corte di Appello […] confermava sul punto la decisione di primo grado.
Tanto premesso, la Vostra condotta configura un’ipotesi di responsabilità professionale per aver operato senza la necessaria diligenza e con colpa grave, posto che la domanda di pagamento dell’indennità di occupazione legittima è stata erroneamente limitata solo al primo periodo di occupazione (1992-1995) mentre è stata omessa per il secondo periodo (2002-2005).
2) quanto al giudiizio definito dalla Corte di Appello dell’Aquila con sentenza n. 961/2011
Con atto di citazione notificato il 23.9.2005, i signori […] spiegavano, con il Vostro ministero, contro il Comune di […] il giudizio di opposizione alla stima in relazione alla espropriazione del compendio immobiliare, della consistenza complessiva di 17.230 mq. (di cui 540 mq. per fabbricato e 16.690 mq. per corte e giardino pertinenziali) già di loro proprietà noto come […].
Con provvedimento del 10.6.2005, l’Agenzia del Territorio determinava l’indennità di esproprio:
• con riferimento al terreno esteso 1.000 mq. avente natura agricola, nella misura di euro 2.990,00;
• con riferimento al terreno avente natura edificabile, nella misura di euro 164.004,00 (calcolata in applicazione dell’allora vigente criterio dimidiato di cui all’art. 5 bis d.l. n. 333/1992).
Con comparsa conclusionale del 18.1.2011, le SS.LLL. hanno richiamato l’attenzione della Corte di Appello sulla fondamentale circostanza che, con sentenza n. 348 del 24.10.2007 della Corte Costituzionale, il citato art. 5 bis fosse stato dichiarato illegittimo e che dunque fosse necessaria una c.t.u. che tenesse conto del nuovo quadro normativo.
Con la sentenza n. 961 del 3.10.2011, la Corte di Appello […] rigettava la domanda sul presupposto che la stima dell’Agenzia del Territorio avesse già tenuto conto della destinazione edificatoria della maggior parte del terreno (tanto che la valutazione come terreno agricolo aveva in realtà riguardato solo 1.000 mq. a fronte dei complessivi 17.230 mq. espropriati di cui 16.230 già stimati come edificabili).
Tanto premesso, la Vostra condotta configura un’ipotesi di responsabilità professionale per aver operato senza la necessaria diligenza e con colpa grave, laddove non avete mai informato i Clienti né dell’esistenza della citata decisione né soprattutto della possibilità di impugnare la stessa in cassazione, facendo valere la sopraggiunta illegittimità costituzionale del citato art. 5 bis d.l. n. 333/1992 di cui la Corte di Appello […] non si era avveduta.
Va da sé che, con riferimento ad entrambe le ipotesi descritte, deve applicarsi la regola della valutazione prognostica effettuata con il criterio della preponderanza dell’evidenza o del “più probabile che non”, non soolo all’accertamento del nesso di causalità tra l’omissione e l’evento di danno, ma anche all’accertamento del nesso tra quest’ultimo, quale elemento costitutivo della fattispecie, e le conseguenza dannose risarcibili.
In particolare, non è dubitabile che l’esperimento della condotta dovuta (ma omessa) avrebbe comportato certamente l’accoglimento delle domande ed il conseguente riconoscimento delle ragioni dei Clienti.
E ciò ovviamente resta confermato sia per l’ipotesi della mancata formulazione della domanda di indennità di occupazione temporanea per il periodo dal 2002 al 2005 (posto che la domanda per il primo periodo dal 1992 al 1995 è stata accolta), sia per l’ipotesi della mancata informazione e della mancata impugnazione in cassazione della sentenza della Corte di Appello […] (posto che, in applicazione della normativa costituzionale e della pacifica giurisprudenza di legittimità, a seguito della dichiarata illegittimità costituzionale dell’art. 5 bis d.l. n. 333/1992, l’indennità di esproprio sarebbe stata determinata sulla base del valore di mercato ai sensi dell’art. 39 della legge n. 2359/1865 corrispondente esattamente al doppio della indennità di esproprio determinata dalla Corte di Appello […]).
Alle due ipotesi di responsabilità professionale di cui sopra alle quali, consegue il diritto dei nominativi in oggetto ad ottenere le relative indennità espropriative, deve aggiungersi anche la responsabilità delle SS.LL. per inadempimento del contratto professionale, alla quale consegue il diritto degli stessi ad ottenere il rimborso dei compensi professionali corrisposti.
Alla luce degli elementi di cui sopra, sono ad invitare le SS.LL. a voler risarcire tutti i danni prodotti ai signori […] ed a voler restituire agli stessi i compensi professionali corrisposti per tali titoli, con avvertimento che in difetto di riscontro entro il termine di quindici giorni, della questione sarà investito il giudice competente.
La presente deve ritenersi interruttiva di ogni eventuale termine di prescrizione.
Vi invito infine a voler fornire sin d’ora gli estremi della polizza assicurativa a copertura dei rischi professionali.
[…]
Per i documenti aggiornati, vedi anche:
A.1 Le “trappole” in cui cadono gli espropriati
A.3 Vuoi accettare l’indennità? Le avvertenze
A.4 La tua indennità – con le norme italiane
A.5 La tua indennità – con le norme europee
A.6 Le illegittimità della procedura
A.7 Il T.U. Espropri sempre aggiornato
ISTRUZIONI PER TUTELARSI
A chi rivolgersi e i costi dell'assistenza
Il Diritto dell'Espropriazione è una materia molto complessa e poco conosciuta, che "ingloba" parti importanti di molteplici rami del diritto. Per tutelarsi è quindi essenziale farsi assistere da un Professionista (con il quale si consiglia di concordare in anticipo i costi da sostenere, come ormai consentito dalle leggi in vigore).
SE L'ESPROPRIATO
ha già un Professionista di sua fiducia
Per capire come funziona la procedura, quando intervenire e i costi da sostenere, si consiglia di consultare la Sezione B.6 -
Come tutelarsi e i Costi da sostenere in TRE Passi.
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- Col criterio: SE NON OTTIENI NON PAGHI
Per maggiori dettagli si veda la pagina 20 del nostro Vademecum gratuito.