A.N.P.T.ES. Associazione Nazionale per la Tutela degli Espropriati. Oltre 5.000 espropri trattati in 15 anni di attività.
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Ricerche espropri

Indennità per l’espropriato: un esempio di ricorso alla CEDU

Indennità per l’espropriato: che cosa stabiliscono le norme CEDU? Diciamo anzitutto che le norme CEDU “moltiplicano” l’indennità per l’espropriato. Esistono, infatti, specifici diritti degli espropriati, tutelati da apposite norme europee. Cerchiamo di comprendere meglio scenario e dettagli per capire come può configurarsi un esempio ricorso CEDU.

Intanto, qual è il nuovo scenario aperto dalle norme CEDU? Esso prevede:

  • L’obbligo di indennizzare tutti i beni espropriati con il loro valore di mercato;
  • L’obbligo di indennizzare diritti ed interessi non tutelati dalla legge italiana.

Dopo l’entrata in vigore dell’Articolo 1 Protocollo aggiuntivo 1 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) il diritto alla tutela dei propri beni non ha più soltanto un contenuto patrimoniale, ma appartiene alla categoria dei “diritti umani inviolabili”.

Su questo punto su cui si infrangono dunque tutti i tentativi dello Stato italiano (con le sue Leggi) e di molti Giudici Italiani (con le loro Sentenze) di espropriare i cittadini senza corrispondere un giusto indennizzo; tentativi tutti stroncati inesorabilmente dalla Corte Europea. Questa, infatti, poco si interessa se la procedura sia conforme alle leggi o alle sentenze italiane; la Corte pensa e tiene sotto controllo gli effetti pratici, e cioè se sia stato leso il diritto fondamentale alla tutela dei beni sancito dalla CEDU. Questo è un punto essenziale da rammentare. Le Leggi Italiane e le Sentenze dei Giudici Italiani (Corte Costituzionale compresa) che contrastino con le norme CEDU, quindi, non vengono tenute in nessun conto dalla Corte Europea, alle cui sentenze bisogna quindi fare sempre e comunque riferimento e che hanno priorità su tutto.

Certo, per comprendere bene le norme CEDU esiste un problema: la lingua. A ciò ha provveduto l’A.N.P.T.ES., Associazione Nazionale per la Tutela degli Espropriati, che vanta oltre 5.000 espropri trattati in 14 anni di attività. In che modo? Non solo con le informazioni contenute nel sito, ma anche con la traduzione in italiano delle sentenze della Corte Europea.

La Corte Europea garantisce infatti all’espropriato un’indennità basata sull’effettivo valore di mercato del bene, ma non solo: si spinge ancora oltre. Essa infatti determina gli indennizzi in misura ben superiore a quelli determinati in Italia e dà tutela anche ad altri diritti ed interessi, diversi dal diritto di proprietà, che non sono invece tutelati dalla legge italiana.

Ad esempio:

  • per i beni già tutelati dalle leggi italiane, la Corte Europea accorda indennizzi notevolmente diversi da quelli accordati dai Giudici italiani;
  • per i beni non tutelati dalla legge italiana, la Corte Europea sancisce l’obbligo di indennizzarli, ad es. l’azienda o l’avviamento;
  • per posizioni che non hanno alcun fondamento per il diritto italiano, la Corte Europea accorda anche la sua tutela; ad esempio: l’indennizzo è spesso dovuto anche quando il diritto si è prescritto ai sensi delle norme italiane, o quando si fonda su una tolleranza implicita, su una legittima aspettativa, ecc.

Come deve operare l’espropriato per ottenere l’applicazione delle norme CEDU? Facciamo un esempio di ricorso CEDU.

Esempio di ricorso CEDU: primo passo

L’espropriato deve richiedere all’Amministrazione ed ai Giudici Italiani l’applicazione dei principi sanciti dalle norme CEDU. In che modo? Due gli step fondamentali:

  • Deve evidenziare le responsabilità in cui incorrono le Amministrazioni che non le applicano, anche alla luce delle norme in vigore dal 1° gennaio 2007 e facendo riferimento alle norme in vigore 1° gennaio 2008, tutte riportate sul sito.
  • Deve documentare per iscritto quali sono i suoi diritti ai sensi delle norme CEDU.

Questo primo passo va fatto al più presto, al fine di evitare che l’Amministrazione consolidi le sue decisioni e va fatto anche se l’espropriato intende trattare con l’Amministrazione per raggiungere un accordo bonario; in tal modo, infatti, l’espropriato tratterà da una posizione di forza.

Esempio di ricorso CEDU: secondo passo

Se l’Amministrazione o i Giudici Italiani non accolgono le sue richieste, l’espropriato può ricorrere alla Corte Europea le cui pronunce:

  • prevalgono sulle Leggi Italiane;
  • prevalgono ovviamente sulle Leggi Regionali e su tutti i provvedimenti amministrativi;
  • prevalgono sulle pronunce di tutti Giudici Italiani.

Si ricorda che gli espropriati possono ricorrere ai Giudici Italiani ed alla Corte Europea incassando in acconto l’indennità che, anche in caso di mancata accettazione, l’Amministrazione deve depositare mettendola a disposizione dell’espropriato.

A chi rivolgersi e i costi dell'assistenza

Il Diritto dell'Espropriazione è una materia molto complessa e poco conosciuta, che "ingloba" parti importanti di molteplici rami del diritto. Per tutelarsi è quindi essenziale farsi assistere da un Professionista (con il quale si consiglia di concordare in anticipo i costi da sostenere, come ormai consentito dalle leggi in vigore).


SE L'ESPROPRIATO
ha già un Professionista di sua fiducia
Per capire come funziona la procedura, quando intervenire e i costi da sostenere, si consiglia di consultare la Sezione B.6 - Come tutelarsi e i Costi da sostenere in TRE Passi.

SE L'ESPROPRIATO
vuol richiedere assistenza a un Professionista dell'Associazione
  • La consulenza iniziale, con esame di atti e consigli, è sempre gratuita
           - Per richiederla cliccate qui: Colloquio telefonico gratuito
  • Un'eventuale successiva assistenza, se richiesta, è da concordare
           - Con accordo SCRITTO che garantisce l'espropriato
           - Con pagamento POSTICIPATO (si paga con i soldi che si ottengono dall'Amministrazione)
           - Col criterio: SE NON OTTIENI NON PAGHI

Per maggiori dettagli si veda la pagina 20 del nostro Vademecum gratuito.


La data dell'ultimo controllo di validità dei testi è la seguente: 26 Maggio 2024

La data dell'ultimo controllo di validità dei testi è la seguente: 15/10/2024