Indennità per l’espropriato: che cosa stabiliscono le norme CEDU? Diciamo anzitutto che le norme CEDU “moltiplicano” l’indennità per l’espropriato. Esistono, infatti, specifici diritti degli espropriati, tutelati da apposite norme europee. Cerchiamo di comprendere meglio scenario e dettagli per capire come può configurarsi un esempio ricorso CEDU.
Intanto, qual è il nuovo scenario aperto dalle norme CEDU? Esso prevede:
Dopo l’entrata in vigore dell’Articolo 1 Protocollo aggiuntivo 1 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) il diritto alla tutela dei propri beni non ha più soltanto un contenuto patrimoniale, ma appartiene alla categoria dei “diritti umani inviolabili”.
Su questo punto su cui si infrangono dunque tutti i tentativi dello Stato italiano (con le sue Leggi) e di molti Giudici Italiani (con le loro Sentenze) di espropriare i cittadini senza corrispondere un giusto indennizzo; tentativi tutti stroncati inesorabilmente dalla Corte Europea. Questa, infatti, poco si interessa se la procedura sia conforme alle leggi o alle sentenze italiane; la Corte pensa e tiene sotto controllo gli effetti pratici, e cioè se sia stato leso il diritto fondamentale alla tutela dei beni sancito dalla CEDU. Questo è un punto essenziale da rammentare. Le Leggi Italiane e le Sentenze dei Giudici Italiani (Corte Costituzionale compresa) che contrastino con le norme CEDU, quindi, non vengono tenute in nessun conto dalla Corte Europea, alle cui sentenze bisogna quindi fare sempre e comunque riferimento e che hanno priorità su tutto.
Certo, per comprendere bene le norme CEDU esiste un problema: la lingua. A ciò ha provveduto l’A.N.P.T.ES., Associazione Nazionale per la Tutela degli Espropriati, che vanta oltre 5.000 espropri trattati in 14 anni di attività. In che modo? Non solo con le informazioni contenute nel sito, ma anche con la traduzione in italiano delle sentenze della Corte Europea.
La Corte Europea garantisce infatti all’espropriato un’indennità basata sull’effettivo valore di mercato del bene, ma non solo: si spinge ancora oltre. Essa infatti determina gli indennizzi in misura ben superiore a quelli determinati in Italia e dà tutela anche ad altri diritti ed interessi, diversi dal diritto di proprietà, che non sono invece tutelati dalla legge italiana.
Ad esempio:
Come deve operare l’espropriato per ottenere l’applicazione delle norme CEDU? Facciamo un esempio di ricorso CEDU.
L’espropriato deve richiedere all’Amministrazione ed ai Giudici Italiani l’applicazione dei principi sanciti dalle norme CEDU. In che modo? Due gli step fondamentali:
Questo primo passo va fatto al più presto, al fine di evitare che l’Amministrazione consolidi le sue decisioni e va fatto anche se l’espropriato intende trattare con l’Amministrazione per raggiungere un accordo bonario; in tal modo, infatti, l’espropriato tratterà da una posizione di forza.
Se l’Amministrazione o i Giudici Italiani non accolgono le sue richieste, l’espropriato può ricorrere alla Corte Europea le cui pronunce:
Si ricorda che gli espropriati possono ricorrere ai Giudici Italiani ed alla Corte Europea incassando in acconto l’indennità che, anche in caso di mancata accettazione, l’Amministrazione deve depositare mettendola a disposizione dell’espropriato.
Il Diritto dell'Espropriazione è una materia molto complessa e poco conosciuta, che "ingloba" parti importanti di molteplici rami del diritto. Per tutelarsi è quindi essenziale farsi assistere da un Professionista (con il quale si consiglia di concordare in anticipo i costi da sostenere, come ormai consentito dalle leggi in vigore).
Per maggiori dettagli si veda la pagina 20 del nostro Vademecum gratuito.
La data dell'ultimo controllo di validità dei testi è la seguente: 26 Maggio 2024