L’imposizione di una servitù di gasdotto comporta limitazioni permanenti al godimento del fondo su cui viene posata la condotta. Sebbene la proprietà resti al titolare originario, le restrizioni d’uso, le opere visibili (pozzetti, segnali di sicurezza) e le prescrizioni di legge incidono sul valore del bene, dando diritto a un indennizzo specifico. A questo si può aggiungere l’indennità di occupazione temporanea se il terreno è utilizzato durante le fasi di posa o manutenzione.
Il quadro normativo di riferimento comprende il D.P.R. 8 giugno 2001, n. 327 (Testo Unico sulle espropriazioni), la normativa settoriale in materia di trasporto e distribuzione del gas, e le disposizioni del Codice Civile sulle servitù coattive (artt. 1027 e seguenti). L’art. 44 del D.P.R. 327/2001 disciplina espressamente le indennità per le servitù.
Le servitù di gasdotto generalmente comprendono:
Tali elementi comportano una riduzione del valore commerciale e, in alcuni casi, della redditività del fondo.
Il calcolo tiene conto della percentuale di deprezzamento della superficie gravata e dell’eventuale perdita di valore della parte residua. La percentuale può variare, a seconda della giurisprudenza e delle caratteristiche del fondo, generalmente tra il 20% e il 50% del valore di mercato dell’area interessata.
Per una fascia di servitù larga 6 metri e lunga 200 metri (1.200 mq) su terreno agricolo del valore di 12 €/mq, con deprezzamento stimato al 40%, l’indennità sarà: 1.200 × 12 × 0,40 = 5.760 €, più eventuale indennizzo per il deprezzamento della parte residua se provato.
L’indennità di occupazione è dovuta quando il fondo viene temporaneamente occupato per i lavori. Ai sensi dell’art. 50 del D.P.R. 327/2001, l’importo corrisponde a un dodicesimo dell’indennità definitiva per ogni anno di occupazione, o quota proporzionale per periodi inferiori.
Se la posa del gasdotto comporta l’occupazione temporanea di un’area per 8 mesi, con indennità definitiva di 5.760 €, l’indennità di occupazione sarà: 5.760 × 1/12 × (8/12) = 320 €.
Oltre all’indennità per servitù e occupazione, possono essere risarciti:
I tribunali hanno più volte affermato che l’indennizzo per servitù di gasdotto deve essere congruo e proporzionato, e che il calcolo percentuale sul valore dell’area interessata è valido se riflette il reale pregiudizio. È legittimo il cumulo con indennità di occupazione e danni materiali documentati.
La quantificazione dell’indennità di servitù e di occupazione richiede una valutazione tecnica precisa e una conoscenza approfondita della normativa. Un colloquio telefonico gratuito con un avvocato esperto in espropri può evitare errori di calcolo e sottovalutazioni.
Nota importante
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