Quando un’espropriazione per pubblica utilità colpisce un’azienda commerciale, l’impatto non si limita al valore dell’immobile o del terreno sottratto. Si entra in un ambito ben più delicato: la perdita di redditività, l’interruzione dell’attività e, nei casi più gravi, la compromissione stessa della continuità aziendale. La legge riconosce che a fianco dell’indennità di esproprio possa spettare anche un risarcimento per il cosiddetto danno aziendale, cioè per il pregiudizio diretto e immediato che l’espropriazione arreca alla capacità dell’impresa di operare e produrre utili.
In situazioni particolari, il pregiudizio può derivare anche da occupazione illegittima dei locali o delle aree aziendali, un fenomeno che amplifica il danno e che la giurisprudenza riconosce come causa di risarcimento integrale.
Per valutare correttamente la propria posizione e le azioni possibili, può essere decisivo richiedere un colloquio telefonico gratuito con professionisti esperti.
Il danno aziendale è il pregiudizio economico che va oltre la mera perdita materiale dell’immobile. Può manifestarsi come:
Il D.P.R. 327/2001 prevede che l’indennità possa essere integrata per ristorare il danno effettivamente subito, ma la prova è a carico dell’azienda. È quindi necessario dimostrare che l’attività era concretamente avviata e che il pregiudizio sia diretto, immediato e certo.
Non basta quindi un’ipotetica riduzione di guadagni: occorre documentare con dati contabili, bilanci, estratti conto, contratti in essere e perizie economiche come l’espropriazione abbia inciso sulle entrate.
Oltre al danno derivante dall’espropriazione in sé, l’azienda commerciale può subire gravi conseguenze dall’occupazione illegittima, ossia quando la Pubblica Amministrazione:
Questa condotta può causare danni ancora più incisivi rispetto all’esproprio stesso, come:
In caso di occupazione illegittima, la giurisprudenza riconosce il diritto al risarcimento integrale del danno, che può comprendere:
Per ottenere un risarcimento concreto, l’azienda deve predisporre una documentazione dettagliata. Alcuni elementi fondamentali sono:
Un negozio al dettaglio situato in una zona ad alta visibilità subisce un’espropriazione dei locali. Il trasferimento in un’area periferica comporta una perdita del 40% di fatturato, documentata nei bilanci successivi, oltre a spese ingenti per allestire la nuova sede.
In un altro caso, un’officina meccanica subisce un’occupazione illegittima per lavori pubblici senza decreto valido. Oltre all’impossibilità di operare per mesi, l’azienda perde contratti con clienti abituali che si rivolgono ad altri fornitori, subendo un danno di immagine e reputazione difficile da recuperare.
Per massimizzare le possibilità di ottenere un indennizzo adeguato, è consigliabile:
Solo un approccio strutturato e tempestivo consente di far valere appieno i propri diritti. Per una prima valutazione è possibile richiedere un colloquio telefonico gratuito con professionisti specializzati.
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A.1 Le “trappole” in cui cadono gli espropriati
A.2 La tua indennità – con le norme italiane
A.3 L’indennità di esproprio – con le norme europee
A.5 La tua indennità – con le norme europee
A.6 Le illegittimità della procedura
A.7 Il T.U. Espropri sempre aggiornato
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