Nel procedimento espropriativo, oltre al valore dell’area sottratta al proprietario, può essere dovuto un indennizzo specifico per i danni arrecati al soprassuolo e al sottosuolo. Questo riguarda sia i beni visibili in superficie – come colture, alberi, strutture, impianti – sia gli elementi presenti nel sottosuolo – come tubazioni, cisterne, depositi, falde acquifere, minerali e opere interrate. La legge riconosce al proprietario il diritto a essere risarcito per tali danni, distinguendo l’indennità di esproprio principale dalle voci accessorie.
La quantificazione di queste voci richiede competenze tecniche e legali. Per avere una valutazione precisa e impostare correttamente la richiesta di ristoro, è opportuno fissare un colloquio telefonico gratuito con un professionista esperto in materia di espropri.
Il soprassuolo comprende tutto ciò che è presente sulla superficie del terreno e che ha un valore economico, tra cui:
La distruzione o rimozione di questi elementi in seguito a un esproprio o a lavori pubblici comporta un danno patrimoniale, il cui valore deve essere calcolato in base al prezzo di mercato o al costo di sostituzione.
Il sottosuolo comprende le porzioni del terreno al di sotto della superficie, in cui possono trovarsi:
Il danno al sottosuolo può derivare da scavi, perforazioni, vibrazioni o altre attività che ne alterano la struttura o ne compromettono l’utilizzo.
Il D.P.R. 327/2001 prevede che l’indennità di esproprio comprenda anche il ristoro per i danni diretti e immediati derivanti dalla perdita o compromissione dei beni presenti sull’area espropriata. Inoltre, l’art. 46 del Codice Civile tutela il proprietario dai danni arrecati a opere e impianti in seguito a occupazione o lavori, riconoscendo un risarcimento commisurato al valore effettivo del pregiudizio.
Il calcolo del danno al soprassuolo e al sottosuolo si basa su:
La valutazione è effettuata tramite perizia tecnica, spesso redatta da un agronomo, un ingegnere o un geometra esperto in stime espropriative.
Per le colture, il danno è calcolato in base al valore del raccolto mancato, considerando lo stadio di crescita al momento dell’esproprio. Per colture pluriennali come vigneti e frutteti, si calcola anche il valore di impianto.
Per impianti e opere nel sottosuolo, si calcola il costo di ricostruzione e reinstallazione, includendo spese tecniche e autorizzative.
Quando l’amministrazione occupa un’area senza titolo valido o oltre i termini di occupazione legittima, si configura occupazione illegittima. In questi casi, oltre all’indennità di esproprio e ai danni per soprassuolo e sottosuolo, il proprietario ha diritto a:
La giurisprudenza ha riconosciuto che, in caso di occupazione illegittima, i danni al soprassuolo e al sottosuolo possono essere risarciti in misura anche superiore a quella calcolata in condizioni ordinarie, in ragione della colpa dell’amministrazione.
L’indennità per danno al soprassuolo e al sottosuolo è aggiuntiva rispetto all’indennità principale per l’area espropriata. Non sostituisce il valore del terreno, ma lo integra, garantendo un ristoro completo.
Per ottenere il riconoscimento del danno è utile predisporre:
Le sentenze in materia confermano l’obbligo per l’amministrazione di risarcire anche i danni accessori al terreno espropriato. In un caso, il Tribunale ha riconosciuto un risarcimento pari al doppio del valore di impianti di irrigazione distrutti, considerando anche il danno da fermo produttivo. In un’altra vicenda, per la distruzione di un parcheggio sotterraneo è stato riconosciuto un risarcimento integrale dei costi di ricostruzione.
Un agricoltore ha ottenuto un risarcimento per danno al soprassuolo pari a 20.000 €, per la perdita di un frutteto di albicocchi in piena produzione, oltre all’indennità di esproprio per il terreno. In un’altra vicenda, un’azienda ha ricevuto un indennizzo per danno al sottosuolo a seguito della rottura di condotte idriche e della distruzione di una cisterna interrata, per un totale di 35.000 €.
La corretta quantificazione dei danni richiede un approccio multidisciplinare, con l’intervento di tecnici esperti e legali specializzati. Solo così è possibile ottenere un ristoro adeguato e contestare eventuali stime insufficienti. Per valutare la propria posizione, è utile fissare un colloquio telefonico gratuito con professionisti del settore.
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A.1 Le “trappole” in cui cadono gli espropriati
A.2 La tua indennità – con le norme italiane
A.3 L’indennità di esproprio – con le norme europee
A.5 La tua indennità – con le norme europee
A.6 Le illegittimità della procedura
A.7 Il T.U. Espropri sempre aggiornato
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