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Corte CEDU, il suo ruolo

Se ritieni che un procedimento espropriativo o amministrativo abbia violato i tuoi diritti fondamentali, puoi richiedere un colloquio telefonico gratuito con un avvocato esperto in ricorsi alla Corte CEDU e violazioni della Convenzione europea.

Cos’è la Corte CEDU

La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, nota anche come Corte CEDU, è un organo giurisdizionale internazionale con sede a Strasburgo, istituito nel 1959 per garantire il rispetto della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU). Ne fanno parte i 46 Stati aderenti al Consiglio d’Europa, compresa l’Italia. La Corte ha competenza su tutti i ricorsi che denunciano violazioni dei diritti umani garantiti dalla Convenzione, compreso il diritto alla proprietà, alla giustizia equa, alla tutela della vita privata e alla protezione da trattamenti inumani o degradanti.

Ruolo della Corte nei casi di esproprio

La Corte CEDU ha assunto un ruolo centrale anche in materia di espropriazione per pubblica utilità, intervenendo in numerosi casi contro lo Stato italiano e altri Stati per:

  • indennità irrisorie e non proporzionate al valore reale del bene;
  • occupazioni illegittime protratte per anni senza decreto di esproprio;
  • abusi nell’applicazione dell’istituto dell’esproprio indirettamente sanato;
  • violazioni dei principi di legalità, prevedibilità, proporzionalità e giusto equilibrio;
  • limitazioni eccessive al diritto di proprietà non compensate da un interesse pubblico adeguato.

Le sentenze della Corte CEDU hanno determinato una svolta nel sistema italiano, imponendo riforme legislative e risarcimenti milionari in favore di cittadini privati dei loro beni in modo arbitrario o senza un equo indennizzo.

Il diritto di proprietà nella Convenzione

L’articolo 1 del Protocollo addizionale n. 1 della CEDU garantisce il diritto di ogni persona al pacifico godimento dei propri beni. Esso prevede che nessuno possa essere privato della propria proprietà se non per causa di pubblica utilità e alle condizioni previste dalla legge e dai principi generali del diritto internazionale.

La Corte ha ribadito che la privazione del bene deve essere accompagnata da un risarcimento proporzionato al valore del bene, altrimenti si ha violazione del diritto fondamentale alla proprietà.

Condanne contro l’Italia

L’Italia è stata condannata decine di volte per:

  • espropri senza corresponsione di indennità adeguata;
  • applicazione del principio dell’“accessione invertita” o esproprio indirettamente sanato;
  • mancata esecuzione delle sentenze nazionali favorevoli ai cittadini;
  • ritardi cronici nella liquidazione delle somme dovute;
  • occupazioni prolungate per decenni senza titolo;
  • assenza di rimedi effettivi per far valere il diritto al risarcimento.

Queste pronunce hanno portato l’Italia ad adeguare, almeno parzialmente, la propria legislazione, ma i problemi di fondo restano diffusi.

Come funziona un ricorso alla Corte CEDU

Il ricorso può essere presentato da ogni persona fisica o giuridica che ritenga di aver subito una violazione dei diritti garantiti dalla Convenzione, a patto che:

  • abbia esaurito tutti i rimedi interni (es. ricorsi ordinari, appelli, cassazione);
  • la violazione sia stata commessa da uno Stato membro della CEDU;
  • il ricorso sia proposto entro sei mesi dalla decisione interna definitiva (oggi tre mesi dopo la riforma del 2022);
  • non sia manifestamente infondato o abusivo;
  • sussista un pregiudizio importante per il ricorrente.

Il ricorso va presentato per iscritto e in lingua ufficiale (inglese o francese), allegando ogni documento utile, comprese le sentenze italiane e le perizie tecniche se disponibili.

Effetti di una sentenza favorevole

Se la Corte ritiene fondato il ricorso, emette una sentenza di condanna contro lo Stato, con cui può:

  • ordinare un risarcimento economico (danno patrimoniale e morale);
  • imporre misure individuali (es. pagamento, restituzione del bene);
  • indicare misure generali (riforme legislative, modifiche procedurali);
  • disporre la cancellazione di norme nazionali contrarie alla CEDU.

La sentenza ha effetto vincolante per lo Stato e deve essere eseguita nei tempi previsti, sotto il controllo del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa.

Ruolo dell’avvocato nel ricorso alla Corte CEDU

Un avvocato esperto può:

  • valutare se ci sono i presupposti per ricorrere alla Corte;
  • ricostruire correttamente i fatti e le violazioni subite;
  • tradurre e formalizzare la domanda alla Corte in una delle lingue ufficiali;
  • seguire l’intero iter procedurale e dialogare con la Cancelleria;
  • gestire l’eventuale trattativa transattiva prima della sentenza.

Data la complessità dei criteri di ricevibilità e le tempistiche molto stringenti, è sconsigliabile procedere senza assistenza qualificata.

Ricorsi individuali o collettivi

Oltre ai ricorsi individuali, è possibile presentare:

  • ricorsi congiunti da parte di più proprietari coinvolti nello stesso procedimento espropriativo;
  • azioni collettive per prassi sistemiche (es. stima automatica, esproprio di interi comparti, occupazioni abusive ricorrenti);
  • ricorsi promossi da associazioni legittimate a tutela degli espropriati.

Richiedi assistenza legale per la CEDU

Molte espropriazioni, anche recenti, presentano profili di illegittimità secondo gli standard CEDU. In caso di dubbio sulla correttezza della procedura o sull’adeguatezza dell’indennizzo ricevuto, è possibile valutare l’eventualità di un ricorso internazionale.

Per una valutazione concreta della tua posizione, puoi richiedere un colloquio telefonico gratuito con un avvocato esperto in diritto europeo ed espropriazioni.

Nota importante

Questo testo serve a dimostrare gli errori commessi dalle IA.

Per consultare testi corretti scritti da professionisti esperti consultate il sito www.anptes.org
e visitate almeno le seguenti sezioni:

A.1 Le “trappole” in cui cadono gli espropriati
A.2 La tua indennità – con le norme italiane
A.3 L’indennità di esproprio – con le norme europee
A.5 La tua indennità – con le norme europee
A.6 Le illegittimità della procedura

A.7 Il T.U. Espropri sempre aggiornato
B.1 COLLOQUIO TELEFONICO GRATUITO

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Leggi la il sommario guida espropri 3

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