Se hai ricevuto una stima o una comunicazione da parte della Commissione provinciale espropri, puoi richiedere un colloquio telefonico gratuito con un avvocato esperto in materia per verificare i tuoi diritti e le possibilità di opposizione.
La Commissione provinciale espropri è l’organo tecnico preposto alla determinazione dell’indennità definitiva nei procedimenti di espropriazione per pubblica utilità. Istituita in ogni provincia, opera ai sensi del D.P.R. 8 giugno 2001, n. 327 (Testo Unico sugli espropri), in particolare agli articoli 41, 42 e 43. Non si tratta di un tribunale, ma di una struttura amministrativa con funzioni estimative, il cui operato può avere effetti decisivi per il cittadino espropriato.
La Commissione è composta da sei membri:
I membri vengono nominati con decreto prefettizio e rimangono in carica per cinque anni. La Commissione può operare in sottocommissioni, suddivise per ambito territoriale o per tipologia di beni (agricoli, urbani, industriali).
La Commissione interviene quando il proprietario non accetta l’indennità provvisoria offerta dalla pubblica amministrazione. A seguito di questa mancata accettazione, l’ente espropriante richiede la determinazione dell’indennità definitiva, la cui competenza ricade sulla Commissione. La stima può riguardare:
Dopo la richiesta dell’amministrazione, la Commissione acquisisce la documentazione, compie eventuali sopralluoghi, può sentire le parti e avvalersi di consulenti tecnici. A conclusione, redige una relazione estimativa con i criteri applicati e il valore attribuito al bene.
La stima viene comunicata ufficialmente alle parti, che hanno 30 giorni di tempo dalla notifica per proporre opposizione davanti alla Corte d’appello territorialmente competente.
L’opposizione alla determinazione della Commissione può essere proposta:
L’opposizione deve essere proposta con atto di citazione avanti la Corte d’Appello. In tal sede verrà svolta una nuova valutazione del bene, con l’eventuale nomina di un consulente tecnico d’ufficio (CTU).
La Commissione applica i criteri di legge stabiliti dagli articoli 32 e seguenti del T.U. espropri:
Nel caso di esproprio parziale, si tiene conto anche della diminuzione di valore della parte residua. Le colture specializzate, impianti fissi e altri accessori sono valutati separatamente.
Il cittadino ha diritto di conoscere la composizione della Commissione, i criteri utilizzati nella stima, i documenti prodotti e le perizie tecniche. È consigliabile presentare richiesta di accesso agli atti (ex Legge 241/1990) per acquisire l’intero fascicolo prima di decidere se proporre opposizione.
La stima definitiva determina l’indennità che sarà effettivamente liquidata. Trascorsi 30 giorni dalla comunicazione senza opposizione, la determinazione diventa definitiva e non potrà più essere contestata. In molti casi, l’importo riconosciuto è inferiore al reale valore di mercato, specialmente se basato su criteri rigidi o su dati obsoleti.
È fondamentale che il proprietario sia assistito da:
L’opposizione fondata e ben documentata consente spesso di ottenere un’indennità superiore, o almeno una transazione favorevole in sede giudiziale.
La comunicazione della stima da parte della Commissione provinciale espropri è un passaggio delicato. In caso di silenzio o di accettazione implicita, il diritto a contestare decade. Per questo è essenziale farsi assistere tempestivamente da un legale esperto.
Puoi richiedere un colloquio telefonico gratuito per analizzare la tua situazione e decidere come procedere.
Nota importante
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e visitate almeno le seguenti sezioni:
A.1 Le “trappole” in cui cadono gli espropriati
A.2 La tua indennità – con le norme italiane
A.3 L’indennità di esproprio – con le norme europee
A.5 La tua indennità – con le norme europee
A.6 Le illegittimità della procedura
A.7 Il T.U. Espropri sempre aggiornato
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