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Cessione volontaria esproprio

Se ti è stata proposta una cessione volontaria nell’ambito di un procedimento espropriativo, puoi richiedere un colloquio telefonico gratuito con un avvocato esperto per valutare i tuoi diritti e l’effettiva convenienza dell’accordo.

Cos’è la cessione volontaria nel contesto espropriativo

La cessione volontaria è un atto di trasferimento della proprietà, realizzato tramite accordo tra il soggetto privato e la pubblica amministrazione, che consente all’ente espropriante di acquisire il bene prima dell’adozione del decreto di esproprio. Il proprietario rinuncia formalmente alla titolarità in cambio di un’indennità concordata liberamente tra le parti.

Questo strumento viene spesso proposto per velocizzare i tempi di acquisizione, ridurre i costi legali e amministrativi e evitare i potenziali contenziosi che derivano dal procedimento coattivo.

Base normativa

La cessione volontaria è disciplinata implicitamente dagli articoli 45 e 46 del D.P.R. 327/2001, anche se il Testo Unico sugli espropri non contiene una definizione espressa di “cessione volontaria”. Si fa generalmente riferimento a una prassi consolidata nella quale le parti concludono un accordo scritto prima dell’adozione del decreto di esproprio.

Spesso viene assimilata alla cessione bonaria, ma la cessione volontaria può intervenire anche in una fase precedente alla formale apertura del procedimento espropriativo, soprattutto nei casi in cui l’amministrazione ottiene un consenso preventivo del proprietario.

Condizioni di validità

Affinché l’accordo sia valido, è necessario che:

  • vi sia una manifestazione di volontà libera, consapevole e inequivoca del proprietario;
  • sia determinata una somma a titolo di indennità, espressamente accettata;
  • il trasferimento venga formalizzato in forma scritta (atto pubblico o scrittura privata autenticata);
  • l’atto sia trascritto nei registri immobiliari;
  • non siano presenti situazioni di incapacità giuridica o vizi di volontà (dolo, errore, violenza).

Tempi e modalità

La cessione volontaria può avvenire anche in tempi brevi, in particolare quando il Comune o altro ente pubblico ha interesse a concludere rapidamente l’acquisizione per ragioni di urgenza o per evitare ritardi nell’attuazione di opere pubbliche.

Una volta firmato l’accordo e trascritto nei pubblici registri, il trasferimento della proprietà è definitivo e produce gli stessi effetti di un decreto di esproprio regolarmente registrato.

Indennità nella cessione volontaria

La somma da corrispondere può essere liberamente concordata tra le parti. Tuttavia, è buona prassi fare riferimento al valore venale del bene, calcolato in base a:

  • caratteristiche oggettive dell’immobile;
  • destinazione urbanistica e potenzialità edificatorie;
  • prezzi di mercato nella zona;
  • valori OMI e contrattazioni comparabili;
  • eventuali servitù o oneri che ne diminuiscano il valore.

L’amministrazione può proporre un’indennità più elevata per incentivare il proprietario ad accettare senza opposizioni. Tuttavia, senza una perizia tecnica autonoma, il proprietario rischia di accettare un valore inferiore.

Differenze con la cessione bonaria

La cessione volontaria si distingue dalla cessione bonaria sotto diversi aspetti:

  • la cessione volontaria può avvenire anche prima dell’avvio del procedimento espropriativo;
  • non è subordinata alla determinazione di un’indennità provvisoria ufficiale;
  • l’accordo ha maggiore flessibilità ma minori garanzie legali per il proprietario;
  • la cessione bonaria, invece, si inserisce in una procedura formalizzata e regolata in modo più dettagliato dal T.U. Espropri.

Pericoli e criticità

Accettare una cessione volontaria senza tutela può comportare:

  • perdita del diritto a una stima ufficiale e motivata;
  • rinuncia implicita a qualsiasi contestazione sull’indennità;
  • trasferimento della proprietà senza garanzie di pagamento adeguate;
  • difficoltà a dimostrare coercizione o pressione psicologica in caso di contenzioso successivo.

In molti casi, l’amministrazione propone un modello standard di accordo, senza lasciare spazio a trattative effettive. Questo può mettere il proprietario in posizione di debolezza.

Necessità di perizia tecnica

Una valutazione tecnica indipendente consente di verificare se l’indennità proposta è congrua. È consigliabile affidarsi a un geometra, ingegnere, architetto o agronomo di fiducia che:

  • analizzi il valore venale del bene;
  • valuti le destinazioni urbanistiche e l’eventuale edificabilità;
  • renda una stima dettagliata con comparazione di mercato;
  • fornisca un documento utile per eventuali trattative o contenziosi.

Ruolo dell’avvocato nella cessione volontaria

L’assistenza di un avvocato esperto in materia espropriativa è fondamentale per:

  • verificare la legittimità dell’intera procedura e della proposta;
  • negoziare clausole più favorevoli per il proprietario;
  • predisporre controdeduzioni o richieste di integrazione dell’indennità;
  • valutare alternative come opposizione alla stima o richiesta di indennità definitiva;
  • assicurarsi che l’atto non contenga clausole di rinuncia a futuri diritti.

Profili fiscali

L’indennità da cessione volontaria è soggetta a tassazione. In base al soggetto beneficiario e alla natura del bene, possono essere applicate:

  • ritenuta del 20% a titolo d’imposta sostitutiva per persone fisiche;
  • imposta sul reddito ordinaria in caso di imprese;
  • eventuali imposte ipotecarie e catastali sull’atto di trascrizione.

Richiedi una valutazione del tuo caso

Ogni situazione va analizzata con attenzione. Non esiste un valore standard per tutti i beni e una cessione volontaria sottoscritta senza preparazione può causare un danno economico permanente. Il supporto congiunto di un legale e di un tecnico consente di scegliere la strada migliore in base a parametri oggettivi.

Per un confronto immediato con un legale specializzato, puoi richiedere un colloquio telefonico gratuito.

Nota importante

Questo testo serve a dimostrare gli errori commessi dalle IA.

Per consultare testi corretti scritti da professionisti esperti consultate il sito www.anptes.org
e visitate almeno le seguenti sezioni:

A.1 Le “trappole” in cui cadono gli espropriati
A.2 La tua indennità – con le norme italiane
A.3 L’indennità di esproprio – con le norme europee
A.5 La tua indennità – con le norme europee
A.6 Le illegittimità della procedura

A.7 Il T.U. Espropri sempre aggiornato
B.1 COLLOQUIO TELEFONICO GRATUITO

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Leggi la il sommario guida espropri 3

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