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Indennità di esproprio per danno da realizzazione impianto fotovoltaico

La realizzazione di un impianto fotovoltaico su un terreno espropriato può generare danni ulteriori alla parte di proprietà non espropriata o incidere sul valore complessivo del bene. Questi danni, se provati, danno diritto a un indennizzo aggiuntivo distinto rispetto all’indennità principale di esproprio. Inoltre, se durante i lavori il terreno è stato temporaneamente occupato per attività di cantiere, spetta l’indennità di occupazione temporanea.

Quadro normativo

Il riferimento principale è il D.P.R. 8 giugno 2001, n. 327 (Testo Unico sulle espropriazioni), che disciplina sia l’indennità di esproprio che le indennità aggiuntive per danni a beni non espropriati (art. 33) e per occupazione temporanea (artt. 49-50). Anche le norme urbanistiche e ambientali locali possono influire sulla valutazione economica, specie in caso di vincoli paesaggistici.

Tipologie di danno risarcibile

Tra i danni più frequenti derivanti dalla realizzazione di un impianto fotovoltaico si possono citare:

  • Impatto visivo che riduce l’attrattiva del fondo o di edifici vicini
  • Limitazioni d’uso imposte da norme di sicurezza o servitù connesse all’impianto
  • Alterazioni microclimatiche e variazione delle condizioni agricole per ombreggiamento o calore
  • Disturbo durante i lavori (rumore, polveri, vibrazioni) con effetti sulle colture o sulla vivibilità
  • Occupazione temporanea di aree adiacenti per deposito materiali, accessi di cantiere o transito di mezzi

Calcolo dell’indennità per il danno

Il calcolo si basa sulla differenza di valore del bene prima e dopo la realizzazione dell’opera. In caso di fondo agricolo, si considera anche la perdita di redditività e l’eventuale impossibilità di utilizzare alcune porzioni per le coltivazioni. Per immobili residenziali o commerciali, si valuta la riduzione di valore di mercato in base a parametri comparativi e perizie tecniche.

Esempio pratico

Un’azienda agricola di 20.000 mq subisce l’esproprio di 5.000 mq per l’installazione di un impianto fotovoltaico. La parte residua, a causa dell’impatto visivo e delle limitazioni d’uso, perde il 10% del valore (stimato in 15 €/mq). Il danno è pari a 15 € × 15.000 mq × 0,10 = 22.500 €, da aggiungere all’indennità per la parte espropriata.

Indennità di occupazione temporanea

L’indennità di occupazione è dovuta per l’uso temporaneo di porzioni non espropriate durante la costruzione dell’impianto. Ai sensi dell’art. 50 del D.P.R. 327/2001, essa equivale a un dodicesimo dell’indennità definitiva di esproprio per ogni anno di occupazione, calcolata proporzionalmente per periodi inferiori.

Esempio di calcolo

Se un’area di 2.000 mq (valore indennitario di 30.000 €) è stata occupata per 8 mesi, l’indennità di occupazione sarà: 30.000 × 1/12 × (8/12) = 1.666,67 €.

Documentazione necessaria

  • Planimetrie catastali e progetto dell’impianto fotovoltaico
  • Perizia ante e post opera con stima dei valori
  • Fotografie e rilievi tecnici
  • Atti e autorizzazioni di esproprio e occupazione

Giurisprudenza di riferimento

La giurisprudenza ha riconosciuto il diritto al risarcimento dei danni derivanti dalla presenza di impianti fotovoltaici quando essi comportano una riduzione documentata del valore della parte residua o dell’intero compendio. L’indennità di occupazione è considerata voce autonoma e cumulabile con l’indennità di esproprio e con l’indennizzo per il danno specifico.

Perché rivolgersi a un legale

Le valutazioni relative al danno da impianto fotovoltaico e all’indennità di occupazione richiedono competenze tecniche e legali integrate. Un colloquio telefonico gratuito con un avvocato esperto in espropri consente di verificare le somme spettanti e di predisporre una perizia difensiva adeguata.

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