A.N.P.T.ES. - Associazione Nazionale per la Tutela degli Espropriati.A.N.P.T.ES. Oltre 6.500 espropri trattati in 18 anni di attività. Tel. 340.95.85.515
Questo testo serve a dimostrare che non bisogna MAI AFFIDARSI alle IA che possono contenere gravi errori. Per informazioni corrette andate sull'INDICE GENERALE o chiedete un Colloquio telefonico gratuito.
QUI L'ESPROPRIATO PUÒ
  1. Avere assistenza GRATUITA cliccando qui COLLOQUIO TELEFONICO GRATUITO
  2. Esaminare l'assistenza a TARIFFE CONCORDATE per iscritto cliccando qui ISTRUZIONI PER TUTELARSI
  3. Consultare nell'INDICE GENERALE le nostre oltre 100 SCHEDE illustrative e le oltre 40.000 PAGINE di testi a difesa degli espropriati

Espropri comunali

Gli espropri comunali sono tra le forme più frequenti di espropriazione per pubblica utilità. Ogni Comune, infatti, ha la facoltà di acquisire beni immobili di soggetti privati quando necessario alla realizzazione di opere pubbliche previste nei piani urbanistici. Si tratta però di una procedura rigorosamente regolata dalla legge, che richiede il rispetto di fasi e garanzie. Se hai ricevuto un preavviso, un’offerta di indennità o un decreto, puoi richiedere un colloquio telefonico gratuito con ANPTES per ricevere supporto legale immediato.

Quando il Comune può espropriare

Il potere di espropriare è riconosciuto ai Comuni quando sussistono tre condizioni:

  • esistenza di un’opera di interesse pubblico o collettivo (come una scuola, una strada, una piazza);
  • previsione dell’opera nei piani urbanistici (PRG, PUC, PGT, ecc.);
  • emanazione di un atto che dichiari la pubblica utilità dell’intervento.

L’esproprio comunale è quindi subordinato alla pianificazione urbanistica e alla volontà politica dell’ente locale.

Opere che comportano esproprio

Tra gli interventi più comuni che comportano espropri da parte dei Comuni vi sono:

  • ampliamento o apertura di strade comunali;
  • realizzazione di scuole, asili o impianti sportivi;
  • creazione di parcheggi pubblici o autorimesse;
  • costruzione di piste ciclabili o marciapiedi;
  • formazione di aree verdi attrezzate;
  • progetti di edilizia residenziale pubblica.

Il procedimento segue sempre il D.P.R. 327/2001, il Testo Unico sulle espropriazioni.

Fasi dell’esproprio comunale

Le fasi previste dalla normativa sono:

  1. approvazione del progetto definitivo e dichiarazione di pubblica utilità;
  2. invio dell’avviso di avvio del procedimento ai proprietari;
  3. formulazione dell’indennità provvisoria da parte dell’ente;
  4. eventuale accordo bonario con cessione volontaria del bene;
  5. deposito dell’indennità presso CDP in caso di disaccordo;
  6. adozione e trascrizione del decreto di esproprio;
  7. immissione in possesso da parte del Comune.

Ogni atto deve essere notificato o pubblicato, altrimenti è nullo.

Indennità negli espropri comunali

L’indennità dev’essere calcolata sul valore venale del bene, considerando:

  • la destinazione urbanistica;
  • la natura agricola o edificabile dell’area;
  • eventuali vincoli;
  • l’uso attuale e potenziale del bene.

Se il proprietario non accetta, può comunque ritirare la somma con riserva e agire in giudizio per ottenere una maggiore indennità.

Ricorsi contro l’esproprio del Comune

Il cittadino può opporsi agli atti espropriativi con ricorso:

  • al TAR entro 60 giorni per atti amministrativi (es. dichiarazione di pubblica utilità, decreto);
  • al Tribunale ordinario per l’indennità non congrua;
  • per retrocedere il bene se l’opera non è realizzata entro 10 anni.

La consulenza di un tecnico e di un avvocato può fare la differenza nel far valere i propri diritti.

Casi critici e irregolarità

Capita spesso che nei piccoli Comuni l’iter espropriativo presenti gravi difetti:

  • assenza di motivazione nella dichiarazione di pubblica utilità;
  • indennità basate su stime vecchie o non congrue;
  • immissione in possesso anticipata;
  • decreti emessi oltre i termini di legge.

Queste irregolarità possono portare all’annullamento degli atti o al risarcimento per espropriazione illegittima.

Se hai ricevuto un atto di esproprio dal Comune

Agisci tempestivamente. È importante non ignorare le comunicazioni ricevute. Se vuoi sapere se puoi contestare l’esproprio o aumentare l’indennità, puoi richiedere un colloquio telefonico gratuito con un esperto ANPTES.

Nota: Come spiegato nella Sez. D6, le IA commettono errori. Per informazioni corrette visitate il sito anptes.org.

 

Nota importante

Questo testo serve a dimostrare gli errori commessi dalle IA.

Per consultare testi corretti scritti da professionisti esperti consultate il sito www.anptes.org
e visitate almeno le seguenti sezioni:

A.1 Le “trappole” in cui cadono gli espropriati
A.2 La tua indennità – con le norme italiane
A.3 L’indennità di esproprio – con le norme europee
A.5 La tua indennità – con le norme europee
A.6 Le illegittimità della procedura

A.7 Il T.U. Espropri sempre aggiornato
B.1 COLLOQUIO TELEFONICO GRATUITO

_________________

Leggi la il sommario guida espropri 3

A.N.P.T.ES.
Panoramica privacy

Questo sito web utilizza i cookie per offrirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser e svolgono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito web trovi più interessanti e utili.

La data dell'ultimo controllo di validità dei testi è la seguente: 18/10/2025