Ricevere un decreto di esproprio può generare molte domande e preoccupazioni. Una delle più frequenti è se sia possibile opporsi a questo provvedimento. La risposta è sì: il proprietario ha diritto a impugnare l’atto, ma deve farlo entro termini precisi e per motivi specifici. Per una valutazione del tuo caso puoi richiedere un colloquio telefonico gratuito con un legale ANPTES.
Il decreto di esproprio è l’atto amministrativo finale con cui l’autorità pubblica trasferisce la proprietà di un bene da un privato a sé stessa o a un ente terzo per la realizzazione di un’opera pubblica. È adottato ai sensi del D.P.R. 327/2001 e produce effetto traslativo immediato con la trascrizione nei registri immobiliari.
Una volta notificato al proprietario, l’atto può essere contestato solo attraverso gli strumenti giuridici previsti dalla legge.
Sì, il proprietario può opporsi al decreto di esproprio proponendo ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) competente. Il termine per impugnare è di 60 giorni dalla notifica dell’atto o dalla sua piena conoscenza.
Il ricorso è un atto tecnico, che richiede assistenza legale e deve indicare in modo chiaro i motivi di illegittimità dell’atto.
I motivi per contestare il decreto possono essere diversi:
Il ricorso al TAR deve essere:
Il TAR può:
Oltre al ricorso amministrativo, il proprietario può anche contestare l’importo dell’indennità davanti al Tribunale Civile, se ritiene che la somma offerta non sia congrua. Questo è un procedimento distinto, che può coesistere con quello davanti al TAR.
In alcuni casi, è possibile anche chiedere una CTU (consulenza tecnica d’ufficio) per accertare il valore reale del bene e ottenere una somma maggiore.
Se il decreto viene annullato o se si accerta un’espropriazione illegittima, il proprietario può agire per ottenere:
La giurisprudenza nazionale e della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha affermato più volte che la privazione del bene deve essere accompagnata da un indennizzo effettivo, altrimenti si viola l’art. 1 del Protocollo addizionale CEDU.
Se hai ricevuto il decreto o un preavviso di esproprio, è importante agire tempestivamente:
Il tempo è un fattore decisivo: trascorsi i 60 giorni, l’atto diventa inoppugnabile e definitivo.
Non tutti i decreti di esproprio sono legittimi e molti presentano vizi che possono essere sfruttati per ottenere giustizia. Se vuoi verificare la possibilità di opporsi, puoi richiedere un colloquio telefonico gratuito con ANPTES. Il nostro team ti aiuterà a comprendere se ci sono gli estremi per un ricorso o per ottenere un risarcimento.
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A.1 Le “trappole” in cui cadono gli espropriati
A.2 La tua indennità – con le norme italiane
A.3 L’indennità di esproprio – con le norme europee
A.5 La tua indennità – con le norme europee
A.6 Le illegittimità della procedura
A.7 Il T.U. Espropri sempre aggiornato
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