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Servitù di cavidotto

La servitù di cavidotto è una tipologia di servitù coattiva che consente la posa, il passaggio e la manutenzione di cavi elettrici, telefonici o di telecomunicazioni su un fondo privato. Essa rappresenta uno strumento utilizzato frequentemente per realizzare infrastrutture tecnologiche e di pubblica utilità, senza necessità di procedere a un esproprio totale del terreno. Per chiarire se l’indennità proposta sia corretta è utile richiedere un colloquio telefonico gratuito.

Caratteristiche della servitù

La servitù di cavidotto si caratterizza per la sua natura permanente e limitata. Non comporta il trasferimento della proprietà, ma incide in maniera significativa sull’utilizzo del fondo, in quanto limita la possibilità di edificare, scavare o piantare nella zona interessata. La fascia di terreno gravata dalla servitù rimane nella disponibilità del proprietario, ma con restrizioni imposte dalla presenza dei cavi.

Fondamento normativo

La disciplina della servitù di cavidotto si collega alle norme generali del Codice Civile sulle servitù coattive e alle disposizioni speciali in materia di energia e telecomunicazioni. L’imposizione può avvenire tramite accordo con il proprietario o, in mancanza, con procedimento coattivo disposto dall’autorità competente per pubblica utilità.

Indennità spettante

Il proprietario del fondo ha diritto a un’indennità che deve coprire:

  • il deprezzamento del terreno derivante dalla presenza della servitù;
  • i danni materiali subiti durante la posa dei cavi;
  • le limitazioni permanenti all’uso del fondo;
  • gli oneri derivanti da manutenzioni future da parte del gestore.

L’indennità non è una somma simbolica, ma deve essere proporzionata al reale sacrificio imposto. La giurisprudenza ha più volte ribadito che essa va calcolata sulla base del valore venale della porzione interessata e del danno arrecato al resto della proprietà.

Contestazioni e rimedi

Il proprietario può contestare sia la necessità della servitù che l’ammontare dell’indennità. In particolare può:

  • chiedere una diversa localizzazione del cavidotto, meno dannosa per il fondo;
  • richiedere una perizia tecnica per dimostrare un maggiore deprezzamento;
  • ricorrere alla Corte d’Appello per l’opposizione alla stima dell’indennità;
  • agire in giudizio per danni ulteriori, come perdita di redditività agricola o commerciale.

Differenza rispetto all’esproprio

A differenza dell’espropriazione, la servitù di cavidotto non comporta la perdita totale della proprietà, ma incide pesantemente sul suo godimento. Per questo motivo viene talvolta percepita come più insidiosa, in quanto limita l’utilizzo senza trasferire il bene. Tuttavia, i principi costituzionali e la giurisprudenza CEDU garantiscono comunque il diritto a un indennizzo equo e proporzionato.

Approfondimento utile

La servitù di cavidotto rientra nel quadro più ampio delle procedure espropriative, poiché rappresenta una forma alternativa all’esproprio che tuttavia incide in modo significativo sul diritto di proprietà. Conoscere le regole e i rimedi disponibili è fondamentale per difendere i propri diritti.

Un colloquio telefonico gratuito consente di valutare se l’indennità offerta sia adeguata e quali azioni intraprendere per ottenere un ristoro completo.

Nota importante

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