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Quesiti per la CTU in Materia di Espropriazione: Valutazione dell’Indennità, Deprezzamento e Danni Residuali

Criteri e Quesiti per la Valutazione Giudiziale dei Beni Espropriati e dei Danni Derivati

Valutazione del Deprezzamento della Parte Residua e Danni Ulteriori: Ruolo della CTU

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CORTE DI APPELLO DI  OMISSSIS

SEZIONE  OMISSSIS

R.G.N. OMISSSIS – C.I. DOTT. OMISSSIS – UDIENZA  OMISSSIS

 

MEMORIA EX ART. 183/6 C.P.C. (SECONDO TERMINE)

 

OMISSSIS

C O N T R O

 

  • COMUNE DI OMISSSIS-
  • CONSORZIO OMISSSIS

 

Ai fini istruttori, questa difesa, nel confermare il depositi degli atti gia’ conferiti nel fascicolo di parte,  insiste nella richiesta di ammissione della c.t.u..

Si richiama infatti l’attenzione sulla circostanza che nel presente giudizio l’esperimento della c.t.u. appare oggettivamente necessaria poiche’ difetta agli atti la determinazione della indennita’ definitiva di esproprio, che infatti e’ stata richiesta a codesta Corte di Appello con atto di citazione di opposizione alla stima proposto nella forma della determinazione giudiziale (appunto) della indennita’.

 

A tal fine, propone che al c.t.u. siano conferiti i seguenti quesiti:

 

  • descriva brevemente il c.t.u. i terreni ed il fabbricato rurale di cui e’ causa oggetto del decreto di esproprio OMISSSIS del 9.5.2011 del Comune di  OMISSSIS;
  • accerti il c.t.u., con riferimento alla data del decreto di esproprio e prescindendo dal vincolo preordinato all’esproprio, se le aree fossero o meno edificabili;

 

  • determini il c.t.u. con riferimento alla data del decreto di esproprio (9.5.2011):
  1. il valore venale di mercato dei terreni espropriati determinato sia in applicazione del criterio di stima sintetico – diretto e di quello sintetico – comparativo sia in applicazione del criterio di stima analitico- ricostruttivo alla luce dell’indice medio di edificabilita’ territoriale;
  2. il valore venale di mercato del fabbricato rurale espropriato, determinato dalla valorizzazione della volumetria esistente e recuperabile anche per effetto della normativa nazionale e regionale;

 

  • determini il c.t.u. il valore di mercato delle essenze arboree e dei beni elencati nel verbale di consistenza, espresso con riferimento alla data del decreto di esproprio (9.5.2011);

 

  • dica il c.t.u. se la espropriazione parziale abbia o meno causato un deprezzamento della parte residua (non espropriata) della proprieta’ ed, in caso affermativo, ne determini il relativo ammontare in applicazione del criterio previsto dall’art. 33 d.p.r. n. 327/2001 e del criterio cosiddetto differenziale e specificando a tale fine:
  1. se tra i beni espropriati e le aree e gli spazi circostanti non espropriati vi fosse o meno un rapporto di appartenenza, pertinenza e/o di servizio funzionale;
  2. se se la espropriazione abbia investito o meno una parte dei beni  caratterizzati nella loro complessita’ da un’unitaria destinazione;
  3. se la parte residua dei fondi non espropriati fosse intimamente collegata con quella espropriata da un vincolo strumentale ed obiettivo, tale, cioe’, da conferire all’intero compendio immobiliare una unita’ economica e funzionale, per ubicazione e destinazione, cosicche’ il distacco di parte di esso abbia influito oggettivamente in modo negativo sulla parte residua, determinandone il relativo ammontare;

 

  • dica infine il c.t.u. se la espropriazione abbia prodotto o meno un pregiudizio diverso da quello ristorabile mediante l’indennizzo calcolato con riferimento soltanto alle singole porzioni di aree espropriate, per effetto della compromissione o comunque dell’alterazione delle possibilita’ di utilizzazione della restante porzione delle aree non espropriate, e ne determini il relativo ammontare.

 

OMISSSIS

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