Composizione della Commissione Provinciale Espropri
La Commissione è composta da figure tecniche e istituzionali, tra cui:
- un rappresentante della Prefettura;
- un dirigente dell’Agenzia delle Entrate – Territorio;
- un rappresentante della Regione;
- professionisti tecnici (ingegneri, architetti, agronomi) designati;
- eventuali esperti nominati in base alle specifiche materie trattate.
Questa composizione garantisce un approccio multidisciplinare, anche se spesso percepito come distante dalle reali esigenze dei proprietari espropriati.
Funzioni della Commissione negli espropri comunali
Le principali funzioni attribuite alla Commissione Provinciale Espropri sono:
- determinare i valori agricoli medi (VAM) utilizzati come base per calcolare l’indennità dei terreni agricoli;
- stabilire l’indennità definitiva quando manca accordo tra Comune e proprietario;
- valutare i danni al bene residuo in caso di espropri parziali;
- fornire pareri tecnici su questioni controverse;
- emettere determinazioni che costituiscono titolo per la liquidazione o il deposito delle somme.
Il rapporto con il Comune
Il Comune avvia il procedimento di esproprio e formula l’indennità provvisoria. Se il proprietario non accetta, la pratica viene trasmessa alla Commissione Provinciale Espropri per la determinazione definitiva. Questo passaggio è obbligatorio e spesso rappresenta il momento di maggiore conflitto tra amministrazione e cittadino.
Criticità nelle stime della Commissione
Molti proprietari lamentano che le indennità determinate dalla Commissione siano inferiori al valore di mercato. Le cause principali sono:
- uso dei VAM, spesso non aggiornati e troppo bassi;
- scarsa considerazione dei danni indiretti (frazionamento, perdita di accessibilità, deprezzamento dell’immobile residuo);
- applicazione di criteri rigidi e standardizzati, poco sensibili alle peculiarità del caso concreto.
Come contestare le decisioni della Commissione
Il proprietario non è vincolato ad accettare la stima della Commissione. Può contestarla proponendo opposizione alla Corte d’Appello competente. In questa sede diventano fondamentali le perizie tecniche di parte, che dimostrano il reale valore del bene e consentono di ottenere un indennizzo maggiore.
Esempio pratico
In un esproprio comunale per la realizzazione di una scuola, la Commissione Provinciale Espropri aveva determinato un’indennità molto inferiore al valore reale del terreno edificabile. Il proprietario ha presentato opposizione in Corte d’Appello, supportato da una perizia tecnica, ottenendo un indennizzo più che raddoppiato rispetto alla stima iniziale.
L’importanza di una difesa tecnica e legale
La decisione della Commissione rappresenta solo un passaggio del procedimento, non l’ultima parola. Per reagire in modo efficace e far valere i propri diritti è indispensabile combinare la consulenza legale con quella tecnica estimativa. Solo così è possibile correggere le sottovalutazioni e ottenere un indennizzo congruo.
Approfondimento correlato
Per conoscere meglio i rimedi disponibili contro stime riduttive, è utile consultare la guida al ricorso in giudizio, che illustra strumenti e strategie per difendersi efficacemente anche dopo le decisioni della Commissione Provinciale Espropri.
Nota importante
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A.1 Le “trappole” in cui cadono gli espropriati
A.2 La tua indennità – con le norme italiane
A.3 L’indennità di esproprio – con le norme europee
A.5 La tua indennità – con le norme europee
A.6 Le illegittimità della procedura
A.7 Il T.U. Espropri sempre aggiornato
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