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Interessi legali e rivalutazione monetaria sull’indennità di espropriazione

L’indennità di espropriazione deve essere corrisposta dall’autorità espropriante entro i termini di legge. Tuttavia, non è raro che i pagamenti subiscano ritardi. In tali casi, la normativa riconosce all’espropriato non solo il diritto alla somma principale, ma anche agli interessi legali e alla rivalutazione monetaria, così da compensare il pregiudizio economico derivante dal mancato o tardivo pagamento.

Funzione degli interessi legali

Gli interessi legali hanno la funzione di ristoro per il mancato godimento del denaro dovuto. Essi:

  • decorrono dal momento in cui l’indennità è esigibile;
  • si applicano anche se l’indennità è provvisoria, purché vi sia un ritardo nel pagamento;
  • sono calcolati sulla base del tasso legale annualmente determinato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze;
  • costituiscono un diritto automatico, indipendente da colpa o dolo dell’autorità espropriante.

Rivalutazione monetaria

La rivalutazione monetaria ha lo scopo di tutelare il potere d’acquisto dell’indennità di esproprio in presenza di ritardi. Il pagamento differito, infatti, rischia di erodere il valore reale della somma spettante. La rivalutazione viene calcolata in base agli indici ISTAT dei prezzi al consumo e garantisce che l’indennità corrisponda, al momento del pagamento, al valore effettivo che avrebbe avuto se fosse stata erogata tempestivamente.

Normativa e giurisprudenza

I principi fondamentali derivano da:

  • Art. 1224 c.c., che disciplina gli interessi in caso di ritardo nel pagamento di somme dovute;
  • D.P.R. 327/2001 (Testo Unico sugli espropri), che prevede specifiche regole sui pagamenti delle indennità;
  • Giurisprudenza della Corte di Cassazione e della Corte Costituzionale, che ha più volte ribadito il diritto del proprietario a un equo ristoro comprensivo di interessi e rivalutazione.

Decorrenza degli interessi e della rivalutazione

La decorrenza varia a seconda della fattispecie:

  • dal momento della immissione in possesso, se il bene è stato sottratto senza pagamento;
  • dalla data in cui l’indennità è stata determinata e comunicata all’espropriato, se non viene corrisposta nei termini;
  • dal momento del deposito in Cassa Depositi e Prestiti, se il pagamento è stato sospeso per ragioni di contenzioso.

Esempi pratici

Alcuni casi aiutano a chiarire meglio la portata della disciplina:

  • un terreno espropriato nel 2010 con indennità pagata solo nel 2015: in questo caso spettano al proprietario sia interessi legali quinquennali sia rivalutazione monetaria ISTAT;
  • un fabbricato espropriato con indennità provvisoria mai saldata e definitiva corrisposta tardivamente: l’espropriato ha diritto a interessi e rivalutazione su entrambe le somme;
  • un indennizzo depositato presso la Cassa Depositi e Prestiti senza possibilità di immediato ritiro: la giurisprudenza riconosce comunque gli interessi legali fino all’effettivo pagamento.

Tutela del proprietario

Il proprietario deve verificare attentamente le modalità e i tempi del pagamento dell’indennità. In caso di ritardo, può richiedere con apposita istanza il riconoscimento di interessi legali e rivalutazione monetaria, ed eventualmente adire l’autorità giudiziaria per ottenerne il ristoro.

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A.1 Le “trappole” in cui cadono gli espropriati
A.2 La tua indennità – con le norme italiane
A.3 L’indennità di esproprio – con le norme europee
A.5 La tua indennità – con le norme europee
A.6 Le illegittimità della procedura
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