Nel contesto dell’espropriazione per pubblica utilità, la questione dell’indennità spettante ai fabbricati parzialmente abusivi rappresenta un punto di forte interesse pratico. A differenza degli immobili totalmente abusivi, per cui non spetta alcun indennizzo, i fabbricati con abusi edilizi parziali possono dare diritto a una indennità ridotta o proporzionata, secondo la normativa e la giurisprudenza vigente.
Per sapere se nel tuo caso sia possibile ricevere un indennizzo, anche in presenza di difformità edilizie, puoi richiedere un colloquio telefonico gratuito con un esperto legale.
Un fabbricato parzialmente abusivo è un immobile che, pur realizzato in gran parte con un titolo edilizio valido, presenta porzioni costruite in difformità rispetto al progetto originario, senza le necessarie autorizzazioni. I casi più frequenti includono:
Queste difformità, se non sanate, riducono la legittimità complessiva dell’immobile ai fini espropriativi, ma non annullano in automatico il diritto all’indennità.
L’articolo 38 del D.P.R. 380/2001 disciplina le conseguenze dell’abuso edilizio. In ambito espropriativo, viene applicato il principio secondo cui l’indennità può essere riconosciuta solo per la parte giuridicamente esistente.
La giurisprudenza ha ribadito che:
Il diritto al ristoro patrimoniale, quindi, non viene negato in toto ma ridotto in proporzione al grado di illegittimità.
La presenza di una pratica di sanatoria edilizia, anche solo presentata e in attesa di definizione, può cambiare radicalmente lo scenario. Infatti:
La presentazione tempestiva della richiesta di condono o accertamento di conformità urbanistica può dunque incidere positivamente sul calcolo finale dell’indennità.
In caso di esproprio di fabbricato con abusi parziali, il calcolo dell’indennità si basa su tre criteri fondamentali:
Spesso si ricorre a stime differenziate, dove si attribuisce pieno valore alla parte conforme e valore nullo o ridotto alle parti difformi. Alcune Commissioni Provinciali Espropri utilizzano decurtazioni forfettarie (es. -20%, -30%) quando la regolarizzazione è ipotizzabile.
Il proprietario espropriato deve fornire una documentazione tecnica precisa, che consenta di distinguere tra la parte legittima e quella abusiva:
La prova della legittimità parziale è a carico del proprietario, che deve documentare con precisione le caratteristiche e la funzione delle singole porzioni del fabbricato.
In caso di esproprio parziale di un fabbricato parzialmente abusivo, l’indennità può comprendere anche la svalutazione della parte residua, se viene compromessa l’integrità funzionale o commerciale dell’edificio.
Il danno può derivare da:
È possibile richiedere un indennizzo aggiuntivo per il deprezzamento della porzione residua legittima, anche se l’immobile presenta abusi in altre parti.
Oltre all’indennità principale, il proprietario può avere diritto a:
La presenza di abusi non esclude automaticamente queste forme accessorie di indennizzo, che vengono valutate caso per caso sulla base di perizie tecniche e relazioni catastali.
Solo nei seguenti casi l’indennità viene negata integralmente:
Quando invece esistono elementi di legittimità parziale, il proprietario mantiene il diritto a una forma, seppur ridotta, di ristoro economico.
Se l’amministrazione espropriante comunica un’indennità pari a zero o fortemente ridotta a causa dell’abuso edilizio, è possibile:
Per costruire una strategia efficace, è utile fissare un colloquio telefonico gratuito con un legale esperto in materia di espropriazioni e abusi edilizi.
Negli ultimi anni la giurisprudenza ha valorizzato il principio della proporzionalità e della tutela del bene economicamente rilevante anche se non completamente regolare:
Queste decisioni mostrano un’evoluzione verso un’applicazione più flessibile della disciplina indennitaria in presenza di irregolarità edilizie non gravi.
Nota: Questo testo serve a dimostrare gli errori commessi dalle IA.
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