La costruzione di un nuovo cimitero o l’ampliamento di uno esistente comporta frequentemente l’esproprio di terreni privati da parte del Comune o dell’ente pubblico competente. Si tratta di un’opera destinata a un servizio essenziale per la collettività, che può essere inserita negli strumenti urbanistici come intervento di pubblica utilità. Tuttavia, il cittadino espropriato ha diritto a ricevere un’indennità equa e proporzionata al valore effettivo del bene, e in molti casi questo valore viene sottostimato.
Per questo motivo, prima di accettare l’importo offerto, è fondamentale valutare l’opportunità di un colloquio telefonico gratuito con un esperto in materia di espropri.
L’espropriazione per finalità cimiteriali trova fondamento nel Testo Unico sugli Espropri (D.P.R. 327/2001) e deve rispettare una precisa procedura che include:
La legittimità dell’esproprio è strettamente connessa al rispetto di tali passaggi e alla corretta individuazione del bene oggetto di ablazione.
Uno degli aspetti più delicati riguarda la classificazione urbanistica del terreno. Spesso i terreni destinati a edilizia cimiteriale si trovano in zone agricole, o in aree marginali a bassa edificabilità. Tuttavia, in alcuni casi, le particelle interessate possiedono una destinazione urbanistica che potrebbe conferir loro un valore di mercato più elevato, oppure presentano caratteristiche morfologiche, localizzative e infrastrutturali tali da incidere sull’indennità spettante.
Fattori che influenzano il valore del fondo:
Il proprietario può trovarsi di fronte a una stima dell’indennità ancorata ai VAM (Valori Agricoli Medi) anche quando il terreno presenta caratteristiche che ne giustificherebbero un valore superiore.
Il principio generale prevede che l’indennità sia pari al valore venale del bene, ovvero il prezzo che esso avrebbe in una libera contrattazione tra soggetti privati. Nel caso dei terreni destinati a costruzioni cimiteriali, bisogna però distinguere:
Una corretta perizia tecnica può far emergere un valore molto più elevato rispetto a quello inizialmente proposto dall’amministrazione.
È frequente che l’indennità proposta per un esproprio destinato a edilizia cimiteriale sia di poche migliaia di euro, nonostante il terreno abbia caratteristiche di pregio o sia in prossimità del perimetro urbano. Questa sottovalutazione deriva spesso da:
In questi casi, il proprietario deve rifiutare formalmente l’indennità provvisoria e attivarsi per far valere i propri diritti attraverso una perizia di parte e, se necessario, un ricorso all’autorità competente.
Quando l’esproprio interessa solo una parte del terreno, il proprietario ha diritto anche a una maggiorazione dell’indennità se la parte residua subisce un deprezzamento. È il caso, ad esempio, in cui:
Questo danno aggiuntivo può essere stimato in perizia e richiesto come voce separata dell’indennità finale.
L’indennità viene proposta dall’ente espropriante (spesso il Comune) e può essere:
In caso di disaccordo, la determinazione definitiva può essere affidata alla Commissione provinciale espropri oppure al Tribunale ordinario. È importante ricordare che l’accettazione dell’indennità comporta la rinuncia a future pretese, quindi deve essere preceduta da una valutazione tecnica indipendente.
Chi riceve una notifica di esproprio per edilizia cimiteriale deve:
L’indennità di esproprio è soggetta a un regime fiscale particolare:
Se il proprietario non accetta l’indennità proposta o ritiene illegittimo l’intero procedimento, può intraprendere diverse azioni legali:
È fondamentale agire tempestivamente e con l’assistenza di un consulente esperto in materia di espropri.
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A.1 Le “trappole” in cui cadono gli espropriati
A.2 La tua indennità – con le norme italiane
A.3 L’indennità di esproprio – con le norme europee
A.5 La tua indennità – con le norme europee
A.6 Le illegittimità della procedura
A.7 Il T.U. Espropri sempre aggiornato
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