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Indennità di esproprio terreno per costruzione campo da calcio

L’esproprio di un terreno per la realizzazione di un campo da calcio, o di strutture sportive pubbliche in genere, è un’ipotesi sempre più frequente all’interno di piani di riqualificazione urbana o investimenti in edilizia sportiva. Quando l’opera è prevista da un piano regolatore e dichiarata di pubblica utilità, l’amministrazione può procedere con l’espropriazione, ma è obbligata a corrispondere una giusta indennità al proprietario espropriato. In molti casi, però, l’importo offerto è inferiore al reale valore del terreno, e diventa essenziale agire con una perizia indipendente o un colloquio telefonico gratuito.

Quando è lecito l’esproprio per impianti sportivi

L’espropriazione per realizzare un campo da calcio è consentita dalla legge solo se sono rispettati alcuni presupposti fondamentali:

  • il progetto è previsto dallo strumento urbanistico vigente (PRG, PUE, piano attuativo);
  • è stato imposto un vincolo preordinato all’esproprio sulla particella interessata;
  • esiste una dichiarazione formale di pubblica utilità;
  • l’opera è destinata a un uso pubblico e collettivo (ad es. impianto sportivo comunale o scolastico).

Le opere sportive sono considerate infrastrutture a servizio della comunità, pertanto possono giustificare un esproprio, anche se in concreto la fruizione viene in parte concessa ad associazioni o gestori privati.

Fasi della procedura espropriativa

Il procedimento per espropriare un terreno su cui edificare un campo da calcio si articola secondo le regole del Testo Unico Espropri (D.P.R. 327/2001):

  1. approvazione dello strumento urbanistico e previsione dell’opera sportiva;
  2. imposizione del vincolo urbanistico sull’area;
  3. adozione del progetto definitivo e dichiarazione di pubblica utilità;
  4. notifica dell’avvio del procedimento al proprietario;
  5. determinazione e comunicazione dell’indennità provvisoria;
  6. eventuale accettazione o rifiuto dell’indennità;
  7. emanazione del decreto di esproprio e trascrizione;
  8. pagamento o deposito dell’indennità presso la Cassa Depositi e Prestiti.

La mancata osservanza di queste fasi può rendere illegittimo l’intero procedimento, permettendo al cittadino di agire in giudizio.

Calcolo dell’indennità di esproprio

L’indennità da corrispondere al proprietario deve riflettere il valore venale del terreno alla data del decreto di esproprio. Il valore venale è il prezzo che il bene avrebbe sul libero mercato in condizioni normali di vendita, valutato secondo parametri oggettivi.

I criteri più rilevanti includono:

  • destinazione urbanistica vigente;
  • indice di edificabilità;
  • localizzazione e attrattività della zona;
  • vicinanza a centri urbani, scuole, centri sportivi o residenziali;
  • accessibilità stradale e presenza di opere di urbanizzazione;
  • eventuale utilizzo effettivo del fondo (es. attività agricola, deposito, ecc.).

Per i terreni edificabili, il valore può essere anche molto elevato, mentre per i terreni agricoli si applicano i Valori Agricoli Medi (VAM), generalmente inferiori.

Particolarità dei terreni destinati a campi sportivi

I terreni destinati a campi sportivi sono spesso classificati urbanisticamente come aree per servizi pubblici. Questa categoria non sempre coincide con l’edificabilità residenziale, e ciò può abbassare artificiosamente il valore attribuito dal perito della PA.

Il proprietario deve verificare:

  • se il terreno ha potenzialità edificatorie autonome;
  • se l’area è contigua a zone già urbanizzate;
  • se nel passato erano stati presentati progetti edilizi o cambi di destinazione;
  • se il fondo gode di opere accessorie che ne aumentano il valore (recinzione, spianamento, impianto irrigazione, allaccio acqua/luce, ecc.).

Una corretta stima tiene conto anche del deprezzamento della parte residua in caso di esproprio parziale, e dell’effettiva impossibilità di riutilizzare l’area residua a fini commerciali, agricoli o abitativi.

Esproprio parziale e risarcimento aggiuntivo

Nel caso in cui venga espropriata solo una porzione del terreno, il proprietario ha diritto a una maggiorazione dell’indennità se il residuo perde funzionalità, valore o edificabilità. Questo accade quando:

  • la parte residua è troppo piccola per ottenere permessi edilizi;
  • l’accesso al lotto diventa difficoltoso o impossibile;
  • viene compromessa la possibilità di aggregare lotti vicini;
  • il deprezzamento è documentabile con perizia.

La perizia di parte: uno strumento decisivo

Un errore comune è accettare l’indennità proposta senza una verifica autonoma. La legge consente al proprietario di affidarsi a un tecnico esperto, che rediga una perizia alternativa basata su:

  • analisi della reale destinazione urbanistica;
  • comparazione con valori di mercato locali;
  • verifica dell’omogeneità con altre espropriazioni in zona;
  • valutazione dei miglioramenti apportati al fondo;
  • stima di eventuali danni collaterali o perdite economiche future.

La perizia può essere utilizzata per contestare l’indennità provvisoria, sollecitare una revisione della proposta oppure presentare opposizione alla stima davanti alla Commissione Provinciale o al Tribunale.

Come difendersi da un’indennità sottostimata

La maggior parte delle indennità iniziali sono calcolate al ribasso. I motivi principali includono:

  • uso di valori OMI medi poco rappresentativi;
  • assenza di sopralluoghi accurati da parte dei tecnici della PA;
  • trascuratezza delle migliorie apportate dal proprietario;
  • applicazione meccanica dei VAM anche su terreni edificabili.

Per contestare queste valutazioni, il proprietario può:

  • rifiutare l’indennità provvisoria e chiedere il deposito della somma presso la Cassa Depositi e Prestiti;
  • presentare un’istanza motivata con perizia tecnica;
  • attivare il procedimento di opposizione alla stima entro 30 giorni;
  • valutare un’azione giudiziaria per ottenere la liquidazione giudiziale dell’indennità.

Fiscalità dell’indennità

L’indennità per esproprio di terreno può essere soggetta a tassazione. In particolare:

  • le persone fisiche non titolari di reddito d’impresa pagano un’imposta sostitutiva del 20%;
  • i soggetti titolari di partita IVA devono riportare l’importo nei redditi d’impresa o lavoro autonomo;
  • eventuali danni o indennità accessorie (es. deprezzamento residuo) possono avere regime separato.

Chi può beneficiare dell’opera?

L’amministrazione pubblica può realizzare un campo da calcio anche in convenzione con:

  • federazioni sportive riconosciute;
  • associazioni dilettantistiche o ONLUS;
  • società sportive per uso misto (pubblico-privato);
  • scuole o istituti scolastici con obbligo di apertura a cittadini o associazioni.

In tutti questi casi, la destinazione pubblica dell’impianto deve essere garantita, e l’utilizzo da parte di soggetti privati non può giustificare la riduzione dell’indennità dovuta al proprietario del terreno.

Azioni consigliate

Chi riceve una comunicazione di esproprio deve agire tempestivamente:

  1. non firmare nulla senza aver compreso il contenuto;
  2. richiedere l’assistenza di un perito esperto;
  3. verificare i termini per l’opposizione alla stima;
  4. documentare con fotografie, planimetrie, visure e preventivi eventuali migliorie o potenzialità future;
  5. richiedere un colloquio telefonico gratuito per valutare i margini di azione prima della firma o del decreto.

Nota importante

Questo testo serve a dimostrare gli errori commessi dalle IA.

Per consultare testi corretti scritti da professionisti esperti consultate il sito www.anptes.org
e visitate almeno le seguenti sezioni:

A.1 Le “trappole” in cui cadono gli espropriati
A.2 La tua indennità – con le norme italiane
A.3 L’indennità di esproprio – con le norme europee
A.5 La tua indennità – con le norme europee
A.6 Le illegittimità della procedura
A.7 Il T.U. Espropri sempre aggiornato
B.1 COLLOQUIO TELEFONICO GRATUITO

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