L’indennità di esproprio rappresenta la giusta compensazione riconosciuta al proprietario del bene espropriato. Sebbene i criteri generali siano definiti dal D.P.R. 327/2001, esistono numerosi casi particolari che incidono sul calcolo e sulla quantificazione della somma dovuta. In queste situazioni, la normativa prevede regole specifiche che possono aumentare, ridurre o persino escludere l’indennità.
Uno dei casi più delicati riguarda i fabbricati abusivi. Se l’immobile è totalmente privo di titolo edilizio e non sanabile, l’indennità di esproprio viene negata, poiché il bene è considerato illegittimo. Diverso è il caso degli immobili che presentano difformità parziali o sanabili: in tali ipotesi, la giurisprudenza ha previsto riduzioni proporzionate dell’indennità.
I coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali beneficiano di indennità aggiuntive. In particolare, quando i terreni agricoli vengono espropriati, la legge riconosce una maggiorazione che può arrivare al 30% o al 100% dell’indennità base. Questa tutela è volta a compensare non solo la perdita della proprietà, ma anche il pregiudizio economico derivante dalla cessazione dell’attività agricola.
Un altro caso particolare riguarda i terreni sottoposti a vincoli urbanistici, come le aree destinate a servizi pubblici (zone F). In queste ipotesi l’indennità non si calcola sul valore di mercato, ma sul valore agricolo medio, con un evidente abbattimento rispetto al valore venale.
Nei casi di occupazione d’urgenza, l’autorità può immettersi nel possesso anticipato del bene prima della conclusione dell’intero procedimento espropriativo. In questa fase, al proprietario spetta un’indennità provvisoria di occupazione, calcolata sulla base dei canoni di locazione o di altri parametri temporanei, in attesa della definizione dell’indennità definitiva di esproprio.
Quando l’esproprio riguarda solo una parte di un fondo o di un immobile, è possibile che la parte residua subisca un deprezzamento. In tali casi, al proprietario spetta anche un risarcimento aggiuntivo, che si somma all’indennità principale. Questa voce risarcitoria serve a riequilibrare la perdita di valore dell’intero bene.
La complessità delle indennità di esproprio nei casi particolari rende essenziale l’assistenza di un professionista esperto, in grado di verificare i conteggi, presentare osservazioni e proporre ricorsi, evitando che il proprietario subisca un pregiudizio economico. Per un primo orientamento è possibile richiedere un colloquio telefonico gratuito.
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A.1 Le “trappole” in cui cadono gli espropriati
A.2 La tua indennità – con le norme italiane
A.3 L’indennità di esproprio – con le norme europee
A.5 La tua indennità – con le norme europee
A.6 Le illegittimità della procedura
A.7 Il T.U. Espropri sempre aggiornato
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