L’articolo 22-bis del D.P.R. 8 giugno 2001, n. 327, noto come Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità, disciplina l’istituto dell’occupazione d’urgenza preordinata all’esproprio. Si tratta di una procedura eccezionale che consente alla Pubblica Amministrazione di entrare rapidamente in possesso di un bene privato prima della conclusione formale dell’esproprio, garantendo però al proprietario un’indennità commisurata al periodo di occupazione.
Questo meccanismo, pur accelerando la realizzazione di opere pubbliche, comporta effetti patrimoniali rilevanti per il privato, che deve conoscere i propri diritti e le modalità di calcolo dell’indennizzo spettante. Per avere una valutazione chiara del proprio caso, è utile fissare un colloquio telefonico gratuito con un legale esperto in materia espropriativa.
L’articolo 22-bis prevede che, in presenza di una dichiarazione di pubblica utilità e di motivi di particolare urgenza, l’autorità espropriante possa disporre, con proprio provvedimento, l’occupazione anticipata dei beni immobili necessari alla realizzazione dell’opera pubblica.
Il provvedimento deve contenere:
La durata massima prevista per l’occupazione d’urgenza è generalmente di cinque anni. Trascorso tale periodo senza che sia stato emanato il decreto di esproprio, l’occupazione diventa illegittima, aprendo la strada a un’azione risarcitoria in favore del proprietario.
L’art. 22-bis stabilisce che al proprietario spetti un’indennità provvisoria per il periodo di occupazione, calcolata applicando un saggio di interesse annuo (di norma quello legale) sull’indennità di esproprio provvisoria determinata per il bene. L’importo è proporzionale al valore del bene e alla durata effettiva dell’occupazione.
Se l’indennità provvisoria di esproprio è pari a 120.000 € e il saggio legale è dell’1,5%, l’indennità annua per occupazione sarà di 1.800 €. Per un’occupazione di tre anni, il proprietario riceverà 5.400 €, oltre all’indennità definitiva di esproprio.
Oltre all’indennità calcolata secondo il criterio sopra descritto, il proprietario può richiedere:
Le somme relative all’indennità provvisoria devono essere corrisposte entro i termini stabiliti nel provvedimento di occupazione, e comunque in tempi compatibili con l’avvio dell’occupazione stessa. In caso di mancato pagamento, il proprietario può agire per ottenere il versamento e gli interessi di mora.
L’indennità ex art. 22-bis non sostituisce l’indennità definitiva di esproprio, ma la integra, riferendosi esclusivamente al periodo in cui il bene è stato occupato prima del perfezionamento dell’acquisizione definitiva. Al momento dell’esproprio, il proprietario riceverà quindi:
Se l’amministrazione mantiene il possesso del bene oltre i termini stabiliti senza concludere l’esproprio, l’occupazione diventa illegittima. In questo caso, il proprietario può richiedere un risarcimento commisurato al valore attuale del bene e ai danni subiti per il periodo di indebita detenzione.
Per contestare il calcolo o richiedere somme aggiuntive è opportuno disporre di:
La giurisprudenza amministrativa e civile ha più volte ribadito che l’indennità ex art. 22-bis è un diritto autonomo e distinto dall’indennità definitiva, e deve essere corrisposta anche se il proprietario contesta l’ammontare dell’esproprio. Inoltre, in caso di ritardo nel pagamento, spetta anche la rivalutazione monetaria.
In un caso, un terreno agricolo è stato occupato anticipatamente per la realizzazione di una linea ferroviaria. L’indennità provvisoria è stata calcolata sul valore agricolo medio del fondo e integrata con un risarcimento per la perdita di due stagioni di raccolto. In un altro caso, un’area edificabile è stata oggetto di occupazione ex art. 22-bis per quattro anni, con riconoscimento di indennità annue e danni per deterioramento delle recinzioni.
Il proprietario deve monitorare attentamente le date di inizio e fine dell’occupazione, verificare la correttezza del calcolo e attivarsi immediatamente in caso di ritardi o importi insufficienti. Per una consulenza mirata e l’assistenza nella predisposizione di eventuali ricorsi, è consigliabile prenotare un colloquio telefonico gratuito con un legale specializzato.
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A.1 Le “trappole” in cui cadono gli espropriati
A.2 La tua indennità – con le norme italiane
A.3 L’indennità di esproprio – con le norme europee
A.5 La tua indennità – con le norme europee
A.6 Le illegittimità della procedura
A.7 Il T.U. Espropri sempre aggiornato
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