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Esproprio, requisiti soggettivi

Nell’ambito dell’espropriazione per pubblica utilità, oltre ai presupposti oggettivi – come la dichiarazione di pubblica utilità e il pagamento della giusta indennità – assumono rilievo anche i requisiti soggettivi, ovvero le qualità e le condizioni che devono possedere i soggetti coinvolti nel procedimento. La normativa, infatti, distingue tra i soggetti che hanno il potere di disporre l’esproprio, i beneficiari che ne traggono vantaggio e i destinatari che subiscono la perdita del bene.

Il corretto inquadramento dei requisiti soggettivi è fondamentale per stabilire la legittimità del procedimento. Se manca la titolarità o la legittimazione di uno dei soggetti coinvolti, l’esproprio può essere dichiarato nullo. Per questo è importante che il cittadino conosca quali siano i soggetti legittimati e quali garanzie possiede. In caso di dubbi, è sempre utile un colloquio telefonico gratuito con esperti di espropri.

I soggetti che dispongono l’esproprio

Secondo il D.P.R. 327/2001, il potere di disporre l’espropriazione spetta esclusivamente a soggetti pubblici, e in particolare a:

  • Regioni, Province e Comuni, in relazione alle proprie competenze territoriali;
  • Stato e amministrazioni centrali, per opere di interesse nazionale;
  • Enti pubblici titolari di funzioni in materia di infrastrutture e servizi;
  • Concessionari di opere pubbliche, se autorizzati dalla legge o dal contratto di concessione.

Questi soggetti devono emanare un decreto di esproprio, che rappresenta l’atto finale del procedimento e che trasferisce la proprietà al beneficiario. Il decreto è valido solo se adottato dall’autorità legittimata e nel rispetto delle procedure.

I beneficiari dell’esproprio

Il beneficiario è il soggetto al quale il bene viene trasferito. Nella maggior parte dei casi si tratta della stessa amministrazione che ha disposto l’esproprio, ma può anche essere un soggetto terzo, ad esempio un concessionario di servizio pubblico o un ente incaricato della realizzazione dell’opera. Tra i requisiti soggettivi del beneficiario rientrano:

  • essere soggetto pubblico o concessionario legittimato;
  • essere direttamente coinvolto nella realizzazione dell’opera pubblica o di pubblica utilità;
  • essere titolato a sostenere i costi dell’indennità di esproprio.

Il beneficiario non può essere un soggetto privo di legittimazione o estraneo all’opera: in tal caso l’esproprio sarebbe privo di fondamento giuridico e annullabile.

I destinatari dell’esproprio

I destinatari dell’esproprio sono i proprietari o i titolari di diritti reali sul bene. Non si tratta soltanto del proprietario formale, ma anche di altri soggetti che possono vantare diritti giuridici sul bene, tra cui:

  • usufruttuari;
  • enfiteuti;
  • titolari di servitù reali;
  • comproprietari ed eredi;
  • affittuari agricoli, se la legge riconosce loro specifiche tutele.

In presenza di più soggetti interessati, l’amministrazione deve notificare gli atti a tutti e deve riconoscere l’indennità pro-quota, secondo le rispettive quote di diritto. La mancata notifica a uno solo dei soggetti interessati può viziare l’intera procedura.

I requisiti soggettivi e la partecipazione al procedimento

Il rispetto dei requisiti soggettivi non è solo un presupposto formale, ma ha un impatto diretto sulla partecipazione al procedimento. I soggetti legittimati devono infatti essere messi in condizione di:

  • ricevere la comunicazione di avvio del procedimento;
  • presentare osservazioni e memorie;
  • partecipare alla determinazione dell’indennità;
  • impugnare gli atti ritenuti illegittimi.

Se il cittadino ritiene di non essere stato correttamente coinvolto, può impugnare il provvedimento lamentando la violazione del diritto alla partecipazione e alla difesa.

Giurisprudenza sui requisiti soggettivi

I tribunali amministrativi e civili hanno più volte ribadito l’importanza dei requisiti soggettivi nell’esproprio. Sentenze del Consiglio di Stato hanno chiarito che il decreto di esproprio è nullo se adottato da un soggetto non legittimato. La giurisprudenza ha inoltre precisato che il mancato coinvolgimento di tutti i titolari dei diritti reali costituisce vizio grave, che rende annullabile l’atto.

Il rapporto con la CEDU

La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha più volte condannato gli Stati membri, Italia compresa, per violazioni legate al mancato rispetto dei requisiti soggettivi. In particolare, ha sottolineato che un esproprio può dirsi legittimo solo se tutti i titolari dei diritti sono stati correttamente coinvolti e se il beneficiario è un soggetto autorizzato dalla legge a ricevere il bene.

Come tutelarsi

Il cittadino che si ritenga leso deve verificare attentamente se gli atti sono stati emanati da un’autorità legittimata e se sono stati correttamente notificati a tutti i soggetti aventi diritto. L’assenza di questi presupposti rende il procedimento impugnabile. Per valutare la propria posizione e impostare un’adeguata strategia difensiva è consigliabile fissare un colloquio telefonico gratuito con professionisti del settore.


Nota finale
Per ulteriori approfondimenti e materiali si rinvia al sito anptes.org.

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A.1 Le “trappole” in cui cadono gli espropriati
A.2 La tua indennità – con le norme italiane
A.3 L’indennità di esproprio – con le norme europee
A.5 La tua indennità – con le norme europee
A.6 Le illegittimità della procedura
A.7 Il T.U. Espropri sempre aggiornato
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