Chi può beneficiarne
I casi principali in cui la legge riconosce un’indennità aggiuntiva sono due:
- Coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali: se il terreno espropriato è coltivato direttamente, al proprietario o al conduttore spettano maggiorazioni legate al valore agricolo medio (VAM), fino a raddoppiare l’importo dell’indennità base.
- Prima abitazione: se viene espropriato un immobile destinato a residenza principale del proprietario o della sua famiglia, è prevista un’ulteriore maggiorazione pari al 25% dell’indennità riconosciuta.
Finalità della maggiorazione
La logica alla base dell’istituto è quella di compensare un pregiudizio particolare che va oltre la semplice perdita patrimoniale. Ad esempio:
- un agricoltore che perde il proprio terreno subisce anche la perdita del reddito da lavoro;
- una famiglia che perde la casa di abitazione affronta un disagio abitativo e sociale ulteriore rispetto al mero valore immobiliare.
Determinazione dell’indennità aggiuntiva
Il calcolo avviene applicando percentuali fisse alla base indennitaria:
- 200% del VAM per i coltivatori diretti e imprenditori agricoli;
- 25% dell’indennità per la perdita della prima abitazione;
- eventuali ulteriori integrazioni possono essere riconosciute se previste da norme speciali o da accordi tra le parti.
Esempio pratico
Se un terreno agricolo con indennità base pari a 20.000 € viene espropriato a un coltivatore diretto, l’indennità aggiuntiva potrà portare il totale fino a 40.000 €, considerando la maggiorazione del 200% del valore agricolo medio. Nel caso di una prima abitazione con indennità di 100.000 €, il proprietario potrà ottenere ulteriori 25.000 € come indennità aggiuntiva.
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Nota importante
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A.1 Le “trappole” in cui cadono gli espropriati
A.2 La tua indennità – con le norme italiane
A.3 L’indennità di esproprio – con le norme europee
A.5 La tua indennità – con le norme europee
A.6 Le illegittimità della procedura
A.7 Il T.U. Espropri sempre aggiornato
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