Perché gli impianti solari rientrano nella pubblica utilità
La normativa nazionale ed europea riconosce la produzione di energia da fonti rinnovabili come un obiettivo di pubblica utilità. Gli impianti solari vengono realizzati per:
- contribuire alla sicurezza energetica;
- ridurre la dipendenza da fonti fossili;
- rispettare gli obblighi internazionali sul clima;
- servire comunità locali o intere aree industriali con energia pulita.
Il procedimento di esproprio
La costruzione di impianti solari mediante espropriazione segue le fasi del DPR 327/2001:
- dichiarazione di pubblica utilità collegata all’approvazione del progetto definitivo;
- redazione del piano particellare di esproprio;
- notifica ai proprietari dei terreni interessati;
- determinazione dell’indennità provvisoria;
- eventuale deposito della somma presso la Cassa Depositi e Prestiti;
- emissione del decreto di esproprio e immissione in possesso delle aree.
Indennità spettante
Il proprietario ha diritto a un’indennità proporzionata al valore del bene:
- per i terreni agricoli si applica il Valore Agricolo Medio (VAM), con maggiorazioni per coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali;
- per i terreni edificabili si utilizza il valore venale di mercato;
- in caso di esproprio parziale va riconosciuto anche il danno da frazionamento e la riduzione di valore del bene residuo;
- se il pagamento avviene in ritardo, spettano rivalutazione monetaria e interessi legali.
Conflitti con i proprietari
Spesso i cittadini contestano:
- l’indennità troppo bassa;
- la sottrazione di terreni agricoli produttivi;
- il danno all’ambiente e al paesaggio circostante;
- la compromissione del bene residuo.
In questi casi diventa fondamentale l’assistenza di tecnici estimatori e legali esperti.
Esempio pratico
Un Comune ha avviato l’espropriazione di 10 ettari di terreno agricolo per la costruzione di un parco solare. L’indennità proposta era basata sul VAM, ma il terreno aveva potenzialità edificatorie. Con il ricorso alla Corte d’Appello e una perizia tecnica, l’indennità è stata aumentata del 200%, comprensiva di rivalutazione e interessi.
Il ruolo della tutela europea
La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha stabilito che le indennità devono essere proporzionate e non simboliche. Anche per gli impianti solari, un esproprio che liquidi un indennizzo sproporzionato può essere oggetto di ricorso in sede europea.
Come difendersi
Il cittadino espropriato può:
- rifiutare l’indennità provvisoria;
- presentare opposizione alla Corte d’Appello;
- contestare la legittimità della dichiarazione di pubblica utilità al TAR;
- valutare un ricorso alla CEDU in caso di indennità manifestamente inadeguata.
L’importanza di una consulenza preventiva
Affrontare un esproprio per la costruzione di impianti solari senza il supporto di avvocati e tecnici specializzati può comportare perdite economiche rilevanti. Per questo è utile fissare un colloquio telefonico gratuito e valutare fin da subito la congruità dell’indennità offerta.
Approfondimento correlato
Per conoscere le strategie di difesa e i rimedi possibili nelle procedure ablative, è consigliabile consultare la guida su come difendersi dall’esproprio, che illustra strumenti pratici e giurisprudenza rilevante.
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A.1 Le “trappole” in cui cadono gli espropriati
A.2 La tua indennità – con le norme italiane
A.3 L’indennità di esproprio – con le norme europee
A.5 La tua indennità – con le norme europee
A.6 Le illegittimità della procedura
A.7 Il T.U. Espropri sempre aggiornato
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