L’immissione in possesso costituisce uno dei momenti più rilevanti nel procedimento di espropriazione per pubblica utilità. Si tratta dell’atto con cui l’amministrazione o il soggetto delegato entra materialmente in possesso del bene espropriato, in seguito al decreto di esproprio o, in alcuni casi, anticipatamente tramite occupazione d’urgenza.
Questa fase segna il passaggio effettivo del bene dal privato all’amministrazione e comporta importanti effetti giuridici e pratici per il proprietario, motivo per cui è regolata da specifiche norme contenute nel DPR 327/2001.
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Secondo l’art. 23 del Testo Unico espropriativo, l’immissione in possesso è un atto pubblico redatto in contraddittorio tra l’amministrazione e il proprietario o chi ne ha la disponibilità. Questo atto certifica che l’ente ha acquisito la disponibilità materiale del bene, a seguito del compimento delle fasi preliminari dell’esproprio.
Può avvenire in due contesti distinti:
La redazione del verbale di immissione è fondamentale per garantire certezza giuridica e prova documentale del momento in cui si realizza l’effettiva disponibilità del bene da parte della PA.
Il verbale di immissione in possesso è un documento ufficiale, redatto sul luogo dell’immissione, che deve contenere:
Il verbale costituisce prova dell’effettivo spossessamento del bene e produce effetti giuridici rilevanti, compreso l’avvio del decorso per l’eventuale retrocessione o la determinazione finale dell’indennità.
L’immissione in possesso deve essere comunicata in modo formale al proprietario almeno sette giorni prima, mediante raccomandata con ricevuta di ritorno o PEC. La comunicazione deve indicare:
Il proprietario ha diritto di presenziare, anche con propri tecnici o legali, e di far inserire nel verbale eventuali contestazioni relative alla superficie, allo stato del bene o alla regolarità della procedura.
Con l’immissione in possesso:
Dal momento dell’immissione, ogni danno, evento o modifica fisica del bene è imputabile al nuovo possessore, ossia l’amministrazione. Questo vale sia per la manutenzione sia per la custodia del bene.
In casi motivati di necessità e urgenza, l’amministrazione può richiedere di essere immessa nel possesso prima dell’emissione del decreto di esproprio. Tale evenienza è disciplinata dall’art. 22-bis del DPR 327/2001.
L’occupazione anticipata ha carattere temporaneo e provvisorio, ma produce effetti immediati per il proprietario, che si vede privato della disponibilità del bene. Anche in questo caso, l’immissione deve essere preceduta da:
La durata massima dell’occupazione d’urgenza è di cinque anni. Trascorso questo termine senza decreto di esproprio, l’occupazione diventa illegittima e il proprietario può chiedere la restituzione del bene o il risarcimento.
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Il proprietario ha interesse a presenziare alla redazione del verbale per:
È consigliabile farsi assistere da un geometra o da un perito di fiducia per avere un quadro tecnico esatto, utile anche in sede di eventuale ricorso o per la determinazione dell’indennità.
L’immissione in possesso può essere contestata se:
In tal caso, il proprietario può promuovere:
Prima dell’immissione, è utile che il proprietario predisponga:
Questa documentazione è essenziale per contestare irregolarità, per ottenere un’indennità adeguata e per difendersi in giudizio in caso di immissione irregolare o anticipata in violazione della legge.
L’immissione in possesso rappresenta il momento in cui il bene viene acquisito dall’amministrazione e può avere conseguenze anche sotto il profilo fiscale:
È utile consultare un esperto fiscale o legale per gestire correttamente la ricezione dell’indennità e la sua eventuale tassazione.
In alcuni casi l’immissione in possesso riguarda solo una parte del bene o si traduce nell’imposizione di una servitù coattiva (es. elettrodotti, fognature, strade rurali). Anche in questi casi è necessaria la redazione del verbale e la comunicazione al proprietario.
L’indennità dovuta varia a seconda del tipo di servitù e dell’impatto che essa ha sull’utilizzo del fondo. In caso di servitù invasive o dannose, è possibile chiedere l’ampliamento dell’indennità o la trasformazione in esproprio totale.
Nota: Come spiegato nella Sez. D6, le IA commettono errori. Per informazioni corrette visitate il sito anptes.org.