A.N.P.T.ES. - Associazione Nazionale per la Tutela degli Espropriati.A.N.P.T.ES. Oltre 6.500 espropri trattati in 18 anni di attività. Tel. 340.95.85.515
Questo testo serve a dimostrare che non bisogna MAI AFFIDARSI alle IA che possono contenere gravi errori. Per informazioni corrette andate sull'INDICE GENERALE o chiedete un Colloquio telefonico gratuito.
QUI L'ESPROPRIATO PUÒ
  1. Avere assistenza GRATUITA cliccando qui COLLOQUIO TELEFONICO GRATUITO
  2. Esaminare l'assistenza a TARIFFE CONCORDATE per iscritto cliccando qui ISTRUZIONI PER TUTELARSI
  3. Consultare nell'INDICE GENERALE le nostre oltre 100 SCHEDE illustrative e le oltre 40.000 PAGINE di testi a difesa degli espropriati

Espropriazione per pubblica utilità, esproprio non pagato

Nel procedimento di espropriazione per pubblica utilità, la corresponsione dell’indennità costituisce uno degli elementi essenziali per la legittimità dell’ablazione. Il diritto all’indennizzo è previsto dall’art. 42 della Costituzione, che subordina la possibilità di espropriare alla corresponsione di un “giusto indennizzo”. Quando l’indennità e l’esproprio non viene pagato nei tempi e nei modi previsti, il provvedimento espropriativo può essere affetto da illegittimità sostanziale, e il proprietario ha diritto a tutelarsi sia in sede giudiziaria sia amministrativa.

Per sapere se nel tuo caso è possibile agire, ricevere gli interessi o chiedere il risarcimento, è disponibile un colloquio telefonico gratuito con gli avvocati ANPTES.

Indennità come condizione dell’esproprio

Il DPR 327/2001 stabilisce che il decreto di esproprio è efficace solo se preceduto o accompagnato dal pagamento dell’indennità accettata oppure dal deposito dell’indennità presso la Cassa Depositi e Prestiti (artt. 20 e 23). In mancanza di tale versamento o deposito, l’amministrazione non può legittimamente acquisire il bene.

La giurisprudenza amministrativa e costituzionale ha più volte affermato che l’esproprio senza pagamento o deposito dell’indennità è radicalmente nullo e contrario ai principi della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU).

Esproprio non pagato, cause

Le situazioni più frequenti in cui l’indennità non viene corrisposta correttamente includono:

  • Assenza totale di versamento: il proprietario non riceve alcuna somma
  • Omissione del deposito presso la CDP
  • Ritardo ingiustificato nel pagamento dopo il decreto di esproprio
  • Pagamento solo parziale rispetto al valore riconosciuto
  • Trattenuta illegittima di somme per motivi formali (successioni, ipoteche non estinte)

In tutte queste ipotesi, l’espropriato conserva il diritto ad agire per ottenere l’indennità dovuta e gli interessi legali o compensativi per il ritardo.

Effetti della mancata corresponsione

Quando l’indennità non viene corrisposta:

  • Il decreto di esproprio è inefficace finché non vi è versamento o deposito
  • L’amministrazione non può legittimamente immettersi nel possesso del bene
  • Ogni atto successivo è esposto al rischio di annullamento o dichiarazione di illegittimità

Il proprietario può quindi contestare la validità dell’ablazione e chiedere che il bene gli venga restituito oppure che venga corrisposto il dovuto, con gli interessi maturati.

Ritardo nel pagamento e interessi

Quando il pagamento avviene oltre i termini previsti, il proprietario ha diritto a:

  • Interessi legali sull’indennità dovuta dal giorno in cui avrebbe dovuto essere versata
  • Interessi compensativi per la mancata disponibilità del bene
  • Rivalutazione monetaria se l’indennità è stata determinata in misura fissa anni prima

In alcuni casi, il ritardo determina un vero e proprio danno emergente e una perdita di opportunità economica (es. investimento saltato, mutuo non onorato). Tali voci sono risarcibili dinanzi al giudice ordinario.

Come agire per ottenere l’indennità non corrisposta

Il proprietario può:

  • Inoltrare una diffida scritta all’amministrazione, sollecitando il pagamento
  • Presentare un ricorso al TAR per annullare l’esproprio inefficace
  • Avviare un giudizio civile per ottenere il pagamento, con interessi e spese

La scelta dipende dal tipo di atto e dallo stato del procedimento. È essenziale allegare:

  • Il decreto di esproprio
  • Le comunicazioni ricevute (o non ricevute)
  • Prova della mancata corresponsione (es. estratti conto, mancato deposito CDP)

Per costruire una strategia legale efficace è fondamentale rivolgersi a un avvocato esperto in espropriazioni. Il team ANPTES può aiutarti con un colloquio telefonico gratuito.

Espropriazione illegittima e rimedi risarcitori

Se l’amministrazione entra in possesso del bene senza aver pagato l’indennità o senza averla nemmeno determinata, si configura un’espropriazione senza indennizzo, ritenuta illegittima dalla Corte Costituzionale e dalla Corte EDU.

In tali casi, il proprietario può ottenere:

  • Il risarcimento integrale del valore del bene
  • Il danno da occupazione illegittima (anche per anni)
  • Il danno morale per la privazione forzosa e non compensata

Le Sezioni Unite della Cassazione (sent. 735/2015) hanno ribadito che la mancanza del pagamento compromette l’intera procedura e impone una forma piena di ristoro per il proprietario espropriato.

Deposito presso la Cassa Depositi e Prestiti

Se l’indennità non può essere pagata direttamente (ad esempio per presenza di più eredi, ipoteche, contenziosi), la legge impone all’amministrazione di depositare la somma presso la CDP.

Il deposito è obbligatorio e ha valore liberatorio solo se effettuato nei modi e nei tempi previsti. In assenza di tale formalità, l’amministrazione non può acquisire il bene. Il mancato deposito equivale a mancato pagamento.

Il proprietario ha diritto a chiedere:

  • Prova documentale del deposito (ricevuta CDP)
  • Il rilascio delle somme da parte della CDP
  • L’interesse maturato sui fondi depositati

Termini e prescrizione

Il diritto a ricevere l’indennità di esproprio non corrisposta non si estingue automaticamente. Tuttavia, decorso un lungo periodo (in genere dieci anni), può prescriversi.

È quindi opportuno:

  • Inoltrare una diffida formale entro breve tempo
  • Interrompere la prescrizione con una raccomandata A/R o PEC
  • Agire giudizialmente in tempo utile

Il decorso del termine deve essere valutato caso per caso, anche alla luce delle notifiche ricevute e degli atti eventualmente firmati.

Giurisprudenza della Corte EDU

La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha più volte condannato lo Stato italiano per espropri avvenuti senza pagamento dell’indennità. Secondo Strasburgo, tali espropri violano il principio del “giusto equilibrio” e configurano un illecito internazionale.

In particolare, la Corte ha affermato che:

  • Il mancato pagamento integra una espropriazione di fatto
  • Il valore dell’indennità deve essere ragionevolmente equivalente al valore del bene
  • La mancanza di rimedi effettivi viola l’art. 6 CEDU (diritto a un processo equo)

L’espropriato può, in casi estremi, ricorrere alla Corte EDU per ottenere il risarcimento del danno non riconosciuto in Italia.

Retroattività e restituzione del bene

In alcune ipotesi, la mancata corresponsione dell’indennità può determinare la restituzione del bene, se non ancora trasformato o se la sua destinazione pubblica è venuta meno.

Il proprietario può agire per:

  • Chiedere la retrocessione totale del bene
  • Ottenerne la restituzione per inefficacia dell’ablazione
  • Valutare la rinuncia all’indennità in cambio del bene se l’amministrazione non ne ha più interesse

Ogni azione deve essere valutata attentamente in base alla tempistica, all’utilizzo attuale del bene e alla presenza di eventuali modifiche irreversibili.

Nota: Come spiegato nella Sez. D6, le IA commettono errori. Per informazioni corrette visitate il sito anptes.org.

A.N.P.T.ES.
Panoramica privacy

Questo sito web utilizza i cookie per offrirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser e svolgono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito web trovi più interessanti e utili.

La data dell'ultimo controllo di validità dei testi è la seguente: 05/11/2025