Espropriazione di servitù

L’espropriazione di servitù è una particolare forma di compressione del diritto di proprietà che non comporta la perdita totale del bene, ma l’imposizione di un vincolo permanente o temporaneo che ne limita l’utilizzo. Si tratta di una figura ricorrente nel diritto amministrativo e urbanistico, disciplinata dal D.P.R. 327/2001 (Testo Unico sugli espropri).

La natura giuridica

A differenza dell’espropriazione piena, che trasferisce la proprietà del bene alla Pubblica Amministrazione o al soggetto attuatore, l’espropriazione di servitù lascia il bene in capo al proprietario, ma con una limitazione funzionale. La servitù è imposta per garantire la realizzazione o la gestione di opere di pubblica utilità, come strade, linee elettriche, condutture idriche o gasdotti.

Esempi di servitù espropriate

I casi più frequenti riguardano:

• Servitù di passaggio per garantire l’accesso a infrastrutture pubbliche;
• Servitù per condutture (idriche, fognarie, del gas);
• Servitù di elettrodotto e linee telefoniche o di telecomunicazione;
• Servitù di non edificare entro determinate distanze da opere pubbliche o infrastrutture;
• Servitù di appoggio per pali, sostegni e tralicci.

In tutti questi casi, il proprietario conserva il bene, ma non può utilizzarlo liberamente in quanto gravato da un vincolo imposto nell’interesse pubblico.

Procedura

La procedura di imposizione della servitù segue le regole generali dell’espropriazione per pubblica utilità. Dopo la dichiarazione di pubblica utilità, l’autorità competente emette il provvedimento che impone la servitù e ne determina l’indennità. Tale atto deve essere notificato al proprietario del bene gravato.

Determinazione dell’indennità

L’indennità non corrisponde al valore del bene nella sua interezza, poiché la proprietà resta in capo al soggetto privato, ma deve risarcire il pregiudizio economico subito. Pertanto il calcolo è commisurato a:

• deprezzamento complessivo del fondo;
• limitazioni d’uso imposte dal vincolo;
• eventuali oneri di manutenzione o rischio derivanti dalla servitù.

Ad esempio, un terreno agricolo attraversato da un elettrodotto subirà un abbassamento di valore, sia per l’impossibilità di coltivare la fascia interessata, sia per il danno estetico e paesaggistico.

Diritti del proprietario

Il proprietario ha diritto a:

• ricevere un’indennità proporzionata al danno subito;
• impugnare l’atto di imposizione della servitù dinanzi al TAR, se ritiene illegittimo il procedimento;
• contestare la misura dell’indennità mediante ricorso alla Commissione Provinciale Espropri o attraverso un giudizio civile.

Esempio pratico

Un agricoltore subisce l’imposizione di una servitù per il passaggio sotterraneo di una condotta del gas su un appezzamento di 1 ettaro. Il terreno resta di sua proprietà, ma sulla fascia di 10 metri di larghezza non potrà più impiantare colture arboree. L’indennità sarà calcolata sul valore agricolo medio di quella porzione di terreno e sul deprezzamento indiretto della restante area.

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A.1 Le “trappole” in cui cadono gli espropriati
A.2 La tua indennità – con le norme italiane
A.3 L’indennità di esproprio – con le norme europee
A.5 La tua indennità – con le norme europee
A.6 Le illegittimità della procedura
A.7 Il T.U. Espropri sempre aggiornato
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