Quando ricevi una comunicazione di esproprio, uno degli elementi più importanti è l’importo proposto come indennità. Spesso, però, il valore indicato è inferiore a quanto realmente dovuto. Prima di firmare o accettare, richiedi il colloquio gratuito con ANPTES per sapere se la stima è corretta o può essere contestata.
L’indennità di esproprio è la somma che l’amministrazione pubblica è tenuta a corrispondere al proprietario espropriato per compensarlo della perdita del proprio bene. Non è un risarcimento totale, ma una compensazione economica prevista per legge.
La determinazione dell’indennità segue regole stabilite dal DPR 327/2001 (Testo Unico sugli espropri). La base è sempre il valore venale del bene, ovvero il prezzo che l’immobile o il terreno avrebbe sul libero mercato al momento dell’esproprio.
Tuttavia, entrano in gioco diversi fattori:
Per i terreni agricoli, ad esempio, il calcolo parte dal valore agricolo medio (VAM) stabilito annualmente dalla Commissione Provinciale Espropri.
Se le parti si accordano in fase preliminare, si può firmare un accordo bonario. In questo caso, l’indennità viene aumentata del 50% rispetto al valore base. Questo incentivo serve a evitare contenziosi e accelerare la procedura.
Tuttavia, l’accettazione dell’importo comporta la rinuncia a qualsiasi ulteriore contestazione. Ecco perché è fondamentale essere certi che la stima sia equa e corretta.
Se il proprietario non accetta l’indennità proposta, l’amministrazione può comunque procedere con il decreto di esproprio. L’indennità sarà depositata presso la Cassa Depositi e Prestiti, in attesa di definizione.
In questo caso, puoi:
Il termine per proporre ricorso è generalmente di 60 giorni dalla notifica del decreto o della comunicazione dell’indennità definitiva.
Le amministrazioni applicano criteri standardizzati e spesso non tengono conto di elementi che possono influire sul valore reale, come migliorie apportate, posizione strategica del bene o situazioni urbanistiche in evoluzione. Inoltre, nei casi di esproprio parziale, la perdita di funzionalità del bene residuo può non essere adeguatamente considerata.
Contestare una determinazione dell’indennità non significa bloccare l’opera pubblica, ma semplicemente chiedere ciò che ti spetta per legge. Se hai dubbi sulla correttezza della stima, ANPTES può analizzare gratuitamente il tuo caso e offrirti il supporto necessario per far valere le tue ragioni in modo rapido e competente.