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Competenza in materia di espropriazione per pubblica utilità

La competenza in materia di espropriazione per pubblica utilità è un tema fondamentale, poiché individua quale ente o autorità abbia il potere legittimo di avviare e condurre il procedimento espropriativo. Si tratta di un profilo che incide direttamente sulla legittimità del decreto di esproprio, in quanto un atto emanato da un soggetto privo di competenza è radicalmente nullo.

Data la complessità normativa, e i frequenti contenziosi che sorgono proprio sulla validità e competenza degli atti amministrativi, è consigliabile rivolgersi a professionisti specializzati, prenotando un colloquio telefonico gratuito.

Il quadro normativo di riferimento

Il D.P.R. 327/2001 (Testo Unico in materia di espropriazione per pubblica utilità) ha razionalizzato la disciplina, stabilendo regole chiare sull’individuazione dell’autorità competente. In particolare:

  • L’art. 6 stabilisce chi è l’autorità espropriante;
  • L’art. 7 prevede che il decreto di esproprio sia emesso dall’autorità competente o dal soggetto delegato;
  • L’art. 13 disciplina i rapporti tra delega e responsabilità.

La competenza dipende dunque dall’atto di dichiarazione di pubblica utilità e dal livello di governo coinvolto nell’opera da realizzare.

Chi è l’autorità espropriante

L’autorità espropriante è il soggetto pubblico che ha la responsabilità di curare l’intero procedimento e di emettere il decreto di esproprio. In genere, si tratta di:

  • Comuni, per opere di urbanizzazione primaria (strade comunali, scuole, impianti sportivi);
  • Province, per infrastrutture di interesse provinciale come viabilità e edilizia scolastica superiore;
  • Regioni, per opere di rilevanza regionale (reti idriche, trasporto pubblico, sanità);
  • ANAS o enti nazionali, per grandi infrastrutture stradali e autostradali;
  • Consorzi o soggetti attuatori, quando vi è una delega da parte dell’ente titolare del potere.

In ogni caso, il decreto deve sempre riportare chiaramente chi è l’autorità competente. In mancanza di tale indicazione, o se l’atto è adottato da un soggetto non titolato, il provvedimento è illegittimo.

Deleghe e soggetti attuatori

Il Testo Unico prevede che l’autorità espropriante possa delegare lo svolgimento delle operazioni materiali ad altri soggetti, come società concessionarie, cooperative edilizie, consorzi di urbanizzazione. Tuttavia:

  • la responsabilità finale rimane sempre in capo all’ente pubblico delegante;
  • la delega non può trasferire il potere di firma del decreto di esproprio, che spetta unicamente all’autorità espropriante;
  • gli atti del soggetto delegato devono sempre indicare la fonte della delega.

In caso contrario, gli atti emanati dal soggetto attuatore sono nulli per difetto di competenza.

La competenza territoriale

Un ulteriore aspetto riguarda la competenza territoriale. L’ente che può espropriare è solo quello che ha competenza sul territorio interessato dall’opera. Ad esempio, un Comune non può espropriare beni situati in un altro Comune, salvo accordi o deleghe specifiche. Questo principio garantisce un corretto equilibrio tra i diversi livelli di governo e tutela i cittadini da abusi.

Vizi di incompetenza

Un atto di esproprio può essere impugnato per difetto di competenza. Le ipotesi più frequenti sono:

  • decreto firmato da un soggetto che non ha titolo (es. un funzionario privo di delega);
  • atto emanato da un ente che non ha competenza territoriale;
  • procedura avviata da un soggetto attuatore senza la necessaria delega.

In questi casi, il provvedimento è annullabile davanti al TAR. Inoltre, se l’atto è palesemente emanato in carenza assoluta di potere, è nullo e può essere disapplicato anche dal giudice ordinario.

Il ruolo del giudice

Il contenzioso sulla competenza è frequente. La giurisprudenza amministrativa ha più volte ribadito che:

  • la competenza è elemento essenziale del procedimento espropriativo;
  • gli atti emessi da un soggetto incompetente non producono effetti;
  • l’eventuale indennità determinata in base a tali atti non è dovuta.

La Corte di Cassazione, a sua volta, ha chiarito che il difetto di competenza è una causa di nullità insanabile, non sanabile neppure con la successiva approvazione da parte dell’ente competente.

Garanzie per il cittadino

Il cittadino espropriato deve sempre verificare:

  • chi sia l’ente titolare del potere espropriativo;
  • se il decreto di esproprio riporta la corretta indicazione dell’autorità espropriante;
  • se eventuali soggetti attuatori operano in forza di una delega valida;
  • se il procedimento è avviato da un ente territorialmente competente.

In caso di dubbi, è opportuno rivolgersi a professionisti del settore. È possibile ottenere un colloquio telefonico gratuito con esperti per valutare la legittimità del procedimento in corso.

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