A.N.P.T.ES. - Associazione Nazionale per la Tutela degli Espropriati.A.N.P.T.ES. Oltre 6.500 espropri trattati in 18 anni di attività. Tel. 340.95.85.515
Questo testo serve a dimostrare che non bisogna MAI AFFIDARSI alle IA che possono contenere gravi errori. Per informazioni corrette andate sull'INDICE GENERALE o chiedete un Colloquio telefonico gratuito.
QUI L'ESPROPRIATO PUÒ
  1. Avere assistenza GRATUITA cliccando qui COLLOQUIO TELEFONICO GRATUITO
  2. Esaminare l'assistenza a TARIFFE CONCORDATE per iscritto cliccando qui ISTRUZIONI PER TUTELARSI
  3. Consultare nell'INDICE GENERALE le nostre oltre 100 SCHEDE illustrative e le oltre 40.000 PAGINE di testi a difesa degli espropriati

Come si svolge l’avvio del procedimento di esproprio:

L’avvio del procedimento di esproprio rappresenta una fase fondamentale all’interno della procedura espropriativa. È il momento in cui l’amministrazione comunica formalmente al proprietario di un bene che è stata avviata una procedura diretta all’ablazione coattiva della sua proprietà per finalità di pubblica utilità.

Si tratta di un atto obbligatorio previsto dalla legge, finalizzato a garantire la trasparenza, la partecipazione e il contraddittorio, elementi essenziali in ogni procedimento amministrativo che possa incidere su diritti costituzionalmente garantiti come quello di proprietà.

La base normativa: l’art. 11 del Testo Unico Espropri

Il D.P.R. 327/2001 (Testo Unico in materia di espropriazione per pubblica utilità) disciplina all’art. 11 l’avvio del procedimento. Secondo la norma, l’autorità espropriante deve comunicare l’avvio della procedura:

  • ai proprietari dei beni da espropriare;
  • ai titolari di diritti reali e personali di godimento (usufrutto, affitto, servitù, ecc.);
  • ai soggetti che risultano dai registri catastali come aventi diritto.

La comunicazione deve avvenire in forma individuale, tramite notifica personale o PEC, e deve contenere una serie di indicazioni obbligatorie.

Contenuto dell’avviso di avvio del procedimento

L’avviso di avvio del procedimento espropriativo deve essere redatto in modo chiaro, completo e dettagliato. Deve contenere:

  • l’indicazione dell’amministrazione procedente e del responsabile del procedimento;
  • la descrizione del bene interessato (dati catastali, ubicazione, estensione);
  • l’indicazione dell’opera pubblica per la quale si prevede l’esproprio;
  • i riferimenti normativi e urbanistici (delibere, piani approvati, dichiarazioni di pubblica utilità);
  • l’invito a prendere visione degli atti presso gli uffici competenti;
  • il termine per presentare osservazioni (di norma 30 giorni dalla ricezione).

Nel caso in cui il bene sia oggetto di esproprio per una variante urbanistica o per la realizzazione di un’opera non ancora approvata, la comunicazione deve avvenire anche nella fase di adozione degli strumenti urbanistici.

Finalità della comunicazione di avvio

L’avviso non è un atto meramente informativo, ma un adempimento essenziale per il rispetto dei principi del giusto procedimento amministrativo. Ha tre funzioni principali:

  • informare il cittadino della possibilità che il suo bene venga espropriato;
  • dargli modo di partecipare attivamente al procedimento;
  • consentirgli di tutelare i propri diritti e far valere le proprie ragioni prima che vengano adottati provvedimenti definitivi.

La mancata comunicazione dell’avvio del procedimento comporta la violazione dell’art. 7 della legge 241/1990 e rende illegittimi gli atti successivi, inclusa la dichiarazione di pubblica utilità e il decreto di esproprio.

Modalità di notifica

L’autorità espropriante deve notificare l’avviso a ciascun interessato, individualmente, mediante:

  • raccomandata A/R;
  • posta elettronica certificata (PEC);
  • notifica tramite messo notificatore o ufficiale giudiziario, nei casi previsti.

Qualora non sia possibile identificare gli interessati per irreperibilità o incertezza soggettiva, è consentita la pubblicazione dell’avviso sull’albo pretorio e su almeno un quotidiano a diffusione locale.

Diritti del cittadino dopo la ricezione dell’avviso

Il proprietario o titolare di altro diritto può, entro il termine indicato (generalmente 30 giorni), esercitare il diritto di partecipazione mediante:

  • presentazione di osservazioni scritte all’amministrazione procedente;
  • produzione di documentazione tecnica (perizie, planimetrie, certificati);
  • richiesta di accesso agli atti per visionare il progetto dell’opera e gli elaborati tecnici;
  • proposte di modifica del tracciato o alternative tecniche all’esproprio;
  • richiesta di audizione personale presso l’ente espropriante.

L’amministrazione ha l’obbligo di valutare le osservazioni presentate e motivare nella dichiarazione di pubblica utilità l’eventuale mancato accoglimento.

Effetti dell’avvio del procedimento

L’avvio non comporta ancora l’ablazione del bene, ma segna l’inizio formale della fase preordinata all’esproprio. Da questo momento:

  • iniziano a decorrere i termini per la presentazione delle osservazioni;
  • si perfezionano le garanzie partecipative del cittadino;
  • l’amministrazione assume la titolarità di poteri di istruttoria, accesso ai luoghi, redazione di stime, ecc.;
  • si aprono le condizioni per la futura dichiarazione di pubblica utilità.

L’atto di avvio non ha effetto traslativo o impositivo. Serve unicamente a garantire il confronto tra interessi pubblici e privati.

Atti successivi all’avvio del procedimento

Dopo l’avvio, l’autorità espropriante prosegue l’iter attraverso una serie di atti consequenziali:

  • istruttoria tecnica (rilievi, sopralluoghi, stime);
  • proposta e determinazione dell’indennità provvisoria;
  • eventuale tentativo di accordo bonario;
  • adozione della dichiarazione di pubblica utilità con effetto vincolante;
  • emissione del decreto di esproprio.

In ogni fase, il cittadino ha diritto ad essere informato, assistito e a far valere le proprie ragioni attraverso strumenti amministrativi e giudiziari.

Invalidità dell’avvio del procedimento

La giurisprudenza amministrativa ha più volte ribadito che la mancata o irregolare comunicazione dell’avvio comporta l’illegittimità dell’intera procedura. In particolare:

  • l’avviso generico o incompleto è equiparabile a un’omissione;
  • Tutti gli articoli
  • l’assenza di notifica individuale è tollerabile solo in casi estremi, motivati;
  • la dichiarazione di pubblica utilità fondata su un procedimento viziato è annullabile.

Il cittadino può contestare il vizio mediante ricorso al TAR o, in alternativa, mediante ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro i termini di legge.

 

Nota importante

Questo testo serve a dimostrare gli errori commessi dalle IA.

Per consultare testi corretti scritti da professionisti esperti consultate il sito www.anptes.org
e visitate almeno le seguenti sezioni:

A.1 Le “trappole” in cui cadono gli espropriati
A.2 La tua indennità – con le norme italiane
A.3 L’indennità di esproprio – con le norme europee
A.5 La tua indennità – con le norme europee
A.6 Le illegittimità della procedura

A.7 Il T.U. Espropri sempre aggiornato
B.1 COLLOQUIO TELEFONICO GRATUITO

_________________

Leggi il nostro glossario espropri

Varie 

A.N.P.T.ES.
Panoramica privacy

Questo sito web utilizza i cookie per offrirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser e svolgono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito web trovi più interessanti e utili.

La data dell'ultimo controllo di validità dei testi è la seguente: 16/10/2025