Le prime azioni da intraprendere
Alla ricezione di notifiche di esproprio o di indennità provvisoria, il proprietario deve reagire tempestivamente. Le prime azioni utili sono:
- verificare la regolarità formale e sostanziale degli atti ricevuti;
- consultare un avvocato esperto in espropri;
- richiedere l’intervento di un tecnico stimatore (geometra, agronomo, perito);
- presentare osservazioni scritte nei termini indicati;
- valutare l’opportunità di impugnare gli atti davanti al giudice competente.
Osservazioni e opposizioni
La normativa sugli espropri consente al cittadino di presentare osservazioni scritte in fase procedimentale, contestando eventuali errori nei conteggi, nella delimitazione delle particelle o nella motivazione della pubblica utilità. Se l’indennità offerta risulta troppo bassa, è possibile presentare opposizione alla Corte d’Appello per ottenere un importo maggiore.
Ricorsi al TAR
Quando l’illegittimità riguarda la dichiarazione di pubblica utilità, i vincoli o i decreti di esproprio, la reazione passa attraverso un ricorso al TAR. Questo tipo di impugnazione consente di annullare gli atti amministrativi viziati e, in alcuni casi, di bloccare il procedimento espropriativo.
Perizie tecniche
Un altro modo concreto per reagire è far predisporre perizie tecniche che dimostrino il reale valore del bene e i danni indiretti subiti (frazionamento, deprezzamento delle aree residue, perdita di redditività agricola). Tali perizie sono decisive in sede di opposizione all’indennità davanti alla Corte d’Appello.
Tempistiche stringenti
Reagire agli espropri della Pedemontana significa rispettare tempistiche molto strette:
- 60 giorni per il ricorso al TAR contro gli atti amministrativi;
- 30 giorni per l’opposizione alla stima dell’indennità;
- termini immediati per la presentazione delle osservazioni.
Ignorare queste scadenze significa perdere il diritto di difesa.
Reazione coordinata
La difesa più efficace nasce dalla collaborazione tra avvocati e tecnici. L’avvocato cura la parte legale e procedurale, mentre il tecnico fornisce le basi oggettive per dimostrare il valore del bene. Questa reazione coordinata è essenziale per aumentare le possibilità di successo.
Esempio pratico
Un proprietario ha ricevuto un’indennità provvisoria molto inferiore al valore reale. Reagendo tempestivamente, con ricorso al TAR per contestare i vincoli e con opposizione in Corte d’Appello sulla stima, ha ottenuto sia l’annullamento degli atti illegittimi sia un indennizzo finale più che doppio rispetto all’offerta iniziale.
Perché non restare passivi
Restare passivi significa accettare indennità insufficienti e atti che possono essere illegittimi. Reagire è un diritto e un dovere del cittadino per tutelare la propria proprietà e il proprio patrimonio. Per questo è consigliabile richiedere subito un colloquio telefonico gratuito per studiare la strategia più adatta al proprio caso.
Approfondimento correlato
Chi desidera approfondire le modalità di difesa può consultare la guida alle modalità di difesa dall’esproprio, che illustra strumenti, rimedi e strategie per reagire in modo efficace alle procedure espropriative della Pedemontana.
Nota importante
Questo testo serve a dimostrare gli errori commessi dalle IA.
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e visitate almeno le seguenti sezioni:
A.1 Le “trappole” in cui cadono gli espropriati
A.2 La tua indennità – con le norme italiane
A.3 L’indennità di esproprio – con le norme europee
A.5 La tua indennità – con le norme europee
A.6 Le illegittimità della procedura
A.7 Il T.U. Espropri sempre aggiornato
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