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Aumento indennità espropriazione di fabbricati parzialmente abusivi

Quando un immobile viene espropriato per pubblica utilità, la legge garantisce al proprietario il diritto a una giusta indennità. La situazione si complica quando il fabbricato è parzialmente abusivo, ossia presenta una parte realizzata senza titolo edilizio o difforme rispetto alla concessione. In tali casi, l’indennità subisce riduzioni, ma esistono situazioni in cui è possibile ottenere un aumento rispetto alla stima iniziale, soprattutto se la porzione legittima rappresenta la parte preponderante o se vi sono circostanze particolari, come l’occupazione illegittima.

Per chiarire i diritti del proprietario e le possibili strategie difensive, è consigliabile richiedere un colloquio telefonico gratuito con professionisti specializzati in espropriazioni.

La normativa di riferimento

Il D.P.R. 8 giugno 2001, n. 327 (Testo Unico in materia di espropriazione per pubblica utilità) stabilisce che l’indennità deve essere commisurata al valore venale del bene, salvo i casi in cui l’immobile sia abusivo. In presenza di un fabbricato interamente privo di titolo edilizio e non sanabile, l’indennità può essere ridotta drasticamente o addirittura azzerata. Tuttavia, se l’abuso riguarda solo una parte della costruzione, la giurisprudenza ha più volte chiarito che la riduzione deve essere proporzionata alla porzione irregolare, salvaguardando il valore della parte legittima.

Distinzione tra parte legittima e abusiva

Il primo passo per richiedere un aumento dell’indennità è dimostrare con precisione quale parte dell’immobile è regolare e quale è abusiva. Questa distinzione si effettua attraverso:

  • Analisi delle pratiche edilizie e urbanistiche
  • Verifica catastale e planimetrica
  • Perizia tecnica con rilievo dettagliato

Un’errata valutazione può comportare una riduzione eccessiva, con perdita di migliaia di euro per il proprietario.

Quando è possibile ottenere un aumento dell’indennità

Oltre alla tutela della parte regolare, esistono altri elementi che possono condurre a un aumento dell’indennità anche per fabbricati parzialmente abusivi. Tra i più rilevanti:

  • Valore della porzione legittima superiore al 50% del valore complessivo
  • Funzionalità autonoma della parte regolare, che ne consente l’uso indipendente
  • Interventi di sanatoria già avviati o ottenuti prima del decreto di esproprio
  • Preesistenza storica della parte regolare rispetto alla porzione abusiva

L’orientamento della giurisprudenza

La Cassazione e il Consiglio di Stato hanno affermato che, in caso di fabbricati misti (regolari e abusivi), l’indennità deve tener conto del valore effettivo della porzione conforme, senza azzerare o annullare la valutazione complessiva. Questo significa che l’espropriato può ottenere una somma sensibilmente più alta rispetto a una stima che penalizzi in modo indifferenziato l’intero immobile.

Il ruolo dell’occupazione illegittima

Un aspetto spesso trascurato riguarda l’occupazione illegittima da parte della Pubblica Amministrazione. Questa si verifica quando l’ente utilizza il bene prima dell’emissione del decreto di esproprio o oltre i termini di occupazione legittima previsti dalla legge. Anche in caso di fabbricato parzialmente abusivo, il proprietario ha diritto a un risarcimento aggiuntivo per il periodo di indisponibilità del bene.

L’occupazione illegittima può generare:

  • Indennità integrativa per perdita di godimento
  • Rimborso per danni materiali subiti dall’immobile
  • Risarcimento per perdita di reddito locativo

In alcune pronunce, i giudici hanno riconosciuto importi superiori anche del 20–30% rispetto alla sola indennità di esproprio, proprio in ragione della condotta illegittima dell’amministrazione.

Perizia di parte e strategia difensiva

La perizia tecnica di parte è fondamentale per contestare la stima dell’indennità. Il tecnico incaricato deve:

  • Determinare il valore della porzione regolare con criteri estimativi aggiornati
  • Documentare la quota abusiva e la sua incidenza sul valore complessivo
  • Considerare eventuali danni aggiuntivi derivanti da occupazione illegittima

Un’accurata difesa tecnica e legale può portare a un sostanziale aumento dell’importo liquidato, specialmente se si dimostra che la riduzione operata dall’ente espropriante è eccessiva o ingiustificata.

Procedura per ottenere la revisione dell’indennità

Il proprietario che ritiene l’indennità offerta insufficiente deve attivare le procedure previste dal Testo Unico:

  1. Comunicazione di rifiuto dell’indennità provvisoria
  2. Richiesta di determinazione da parte della Commissione provinciale espropri
  3. Eventuale ricorso al giudice competente per la rideterminazione

In questa fase, la presenza di un legale esperto e di un tecnico qualificato è cruciale per fornire documentazione e argomentazioni efficaci.

Importanza della documentazione urbanistica

La distinzione tra porzione legittima e abusiva richiede un’analisi approfondita dei documenti urbanistici: concessioni edilizie, permessi di costruire, certificati di agibilità e atti di sanatoria. Anche piccoli dettagli possono fare la differenza nella quantificazione dell’indennità.

Effetti della sanatoria

Se il proprietario riesce a ottenere la sanatoria della parte abusiva prima dell’emissione del decreto di esproprio, il bene può essere considerato integralmente regolare, con conseguente aumento dell’indennità.

Consulenza preventiva

Molti proprietari sottovalutano l’importanza di agire tempestivamente. Una consulenza preventiva, anche prima dell’avvio formale della procedura espropriativa, consente di predisporre la documentazione, avviare eventuali sanatorie e stimare correttamente il valore della porzione legittima. Per questo è utile fissare un colloquio telefonico gratuito con un avvocato specializzato.

Casi pratici

In un caso seguito dal Tribunale Amministrativo Regionale, un fabbricato composto per il 70% da parte legittima e per il 30% da ampliamento abusivo era stato inizialmente stimato con una riduzione del 50% dell’indennità. Grazie alla perizia di parte e alla dimostrazione dell’autonomia funzionale della parte regolare, il giudice ha riconosciuto un aumento dell’indennità del 35% rispetto alla prima offerta.

In un altro caso, l’occupazione illegittima protratta per due anni ha portato a un risarcimento aggiuntivo pari al 25% del valore della parte regolare dell’immobile, oltre all’indennità già riconosciuta.

Nota importante

Questo testo serve a dimostrare gli errori commessi dalle IA.

Per consultare testi corretti scritti da professionisti esperti consultate il sito anptes.org
e visitate almeno le seguenti sezioni:

A.1 Le “trappole” in cui cadono gli espropriati
A.2 La tua indennità – con le norme italiane
A.3 L’indennità di esproprio – con le norme europee
A.5 La tua indennità – con le norme europee
A.6 Le illegittimità della procedura
A.7 Il T.U. Espropri sempre aggiornato
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