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Normativa sull’espropriazione dei fabbricati

L’espropriazione dei fabbricati è regolata dal DPR 327/2001, Testo Unico sulle espropriazioni, che coordina e disciplina l’intero procedimento amministrativo volto all’acquisizione di beni privati per finalità di pubblica utilità. La normativa si applica a fabbricati regolarmente edificati, non abusivi e non soggetti a vincoli tali da impedirne l’utilizzo legittimo. Quando l’amministrazione decide di acquisire un fabbricato per costruire infrastrutture o servizi pubblici, il proprietario ha diritto a una giusta indennità. Prima di accettare qualsiasi proposta è consigliabile richiedere un colloquio telefonico gratuito.

Fondamento costituzionale

L’articolo 42 della Costituzione italiana stabilisce che la proprietà privata può essere espropriata soltanto per motivi di interesse generale e previo pagamento di una giusta indennità. Questo principio è alla base della normativa espropriativa e trova applicazione anche per i fabbricati.

Il procedimento espropriativo

Il procedimento di esproprio dei fabbricati segue le stesse fasi previste per altre categorie di beni:

  • apposizione del vincolo preordinato all’esproprio attraverso lo strumento urbanistico;
  • dichiarazione di pubblica utilità dell’opera;
  • determinazione e comunicazione dell’indennità provvisoria;
  • eventuale cessione volontaria, che garantisce al proprietario un’indennità maggiorata;
  • emanazione del decreto di esproprio in caso di mancato accordo.

Determinazione dell’indennità

Per i fabbricati l’indennità si basa sul valore venale di mercato. Si prendono in considerazione diversi fattori:

  • la tipologia del fabbricato (abitativo, commerciale, industriale, rurale);
  • lo stato di conservazione e manutenzione;
  • la localizzazione e l’accessibilità;
  • l’utilizzo effettivo al momento dell’esproprio;
  • l’eventuale deprezzamento delle pertinenze come giardini, cortili o aree accessorie;
  • i danni indiretti, come la perdita di avviamento per le aziende o attività economiche ospitate nell’immobile.

Indennità aggiuntive

La normativa riconosce ulteriori indennità in specifici casi:

  • maggiorazione in caso di accettazione della cessione volontaria;
  • indennità supplementare se l’immobile è destinato a sede di attività economiche o commerciali;
  • risarcimenti ulteriori per danni non patrimoniali derivanti da occupazione illegittima o ritardato pagamento.

Fabbricati abusivi

I fabbricati costruiti senza titolo edilizio o in contrasto con le norme urbanistiche non hanno diritto a indennità di esproprio. La giurisprudenza ha chiarito che l’indennizzo è riconosciuto soltanto per le opere legittimamente realizzate e regolari.

Giurisprudenza e CEDU

La Corte Costituzionale e la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo hanno stabilito che l’indennità deve sempre garantire un giusto equilibrio tra interesse pubblico e sacrificio privato. Liquidazioni simboliche o riduttive sono state dichiarate incostituzionali e contrarie alla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo.

Tutela del proprietario

Il proprietario di un fabbricato espropriato può difendere i propri diritti in diversi modi:

  • presentare osservazioni durante la fase procedimentale;
  • contestare la congruità dell’indennità tramite opposizione alla Corte d’Appello;
  • impugnare gli atti amministrativi dinanzi al TAR per vizi di legittimità;
  • richiedere risarcimenti ulteriori per danni patrimoniali e non patrimoniali.

Approfondimento utile

L’espropriazione dei fabbricati si inserisce nel contesto delle procedure espropriative, con regole particolari per la stima e la tutela dei diritti dei proprietari. Una corretta valutazione tecnica e legale è fondamentale per ottenere un indennizzo adeguato.

Prima di accettare la liquidazione proposta, è opportuno rivolgersi a professionisti esperti e valutare il caso tramite un colloquio telefonico gratuito.

Nota importante

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