L’indennità di espropriazione deve essere corrisposta dall’autorità espropriante entro i termini di legge. Tuttavia, non è raro che i pagamenti subiscano ritardi. In tali casi, la normativa riconosce all’espropriato non solo il diritto alla somma principale, ma anche agli interessi legali e alla rivalutazione monetaria, così da compensare il pregiudizio economico derivante dal mancato o tardivo pagamento.
Gli interessi legali hanno la funzione di ristoro per il mancato godimento del denaro dovuto. Essi:
La rivalutazione monetaria ha lo scopo di tutelare il potere d’acquisto dell’indennità di esproprio in presenza di ritardi. Il pagamento differito, infatti, rischia di erodere il valore reale della somma spettante. La rivalutazione viene calcolata in base agli indici ISTAT dei prezzi al consumo e garantisce che l’indennità corrisponda, al momento del pagamento, al valore effettivo che avrebbe avuto se fosse stata erogata tempestivamente.
I principi fondamentali derivano da:
La decorrenza varia a seconda della fattispecie:
Alcuni casi aiutano a chiarire meglio la portata della disciplina:
Il proprietario deve verificare attentamente le modalità e i tempi del pagamento dell’indennità. In caso di ritardo, può richiedere con apposita istanza il riconoscimento di interessi legali e rivalutazione monetaria, ed eventualmente adire l’autorità giudiziaria per ottenerne il ristoro.
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A.1 Le “trappole” in cui cadono gli espropriati
A.2 La tua indennità – con le norme italiane
A.3 L’indennità di esproprio – con le norme europee
A.5 La tua indennità – con le norme europee
A.6 Le illegittimità della procedura
A.7 Il T.U. Espropri sempre aggiornato
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