Il danno da perdita di chances non riguarda esclusivamente le attività imprenditoriali. Anche i soggetti privati, che non svolgono impresa, possono subire un pregiudizio concreto quando l’espropriazione per pubblica utilità li priva di opportunità reali e serie di ottenere un vantaggio economico o personale. Questo tipo di danno, riconosciuto dalla giurisprudenza, può essere liquidato come indennità aggiuntiva o come vero e proprio risarcimento, a seconda della natura della lesione. Per valutarne l’esistenza e l’ammontare, è consigliabile richiedere un colloquio telefonico gratuito con un avvocato esperto in materia di espropri.
La perdita di chances è la perdita di una concreta e seria opportunità di ottenere un vantaggio, che può essere economico, patrimoniale o anche di natura personale, purché suscettibile di valutazione economica. Non si tratta di un danno meramente ipotetico, ma di un pregiudizio attuale, seppure legato a un evento futuro non realizzato a causa della condotta dell’amministrazione.
Il danno da perdita di chances trova riconoscimento negli articoli 2043 e 2059 del Codice Civile, in combinato disposto con l’art. 42 della Costituzione, e nella giurisprudenza consolidata, anche di legittimità, che ne ammette la liquidazione quando sia dimostrata la concreta probabilità di conseguire il vantaggio.
Affinché il danno sia risarcibile occorre provare:
Il soggetto deve produrre documentazione idonea: bozze contrattuali, lettere di intenti, e-mail, prove di trattative in corso, perizie di stima. Più l’opportunità è provata, maggiore sarà la probabilità che il giudice la riconosca come indennizzabile.
In alcuni casi, la perdita di chances viene trattata come indennità accessoria all’espropriazione, quando la limitazione è connaturata al procedimento e l’opportunità persa è diretta conseguenza della privazione del bene. In altri casi, soprattutto se vi è stata condotta illegittima (come ritardi, occupazione senza titolo o procedura viziata), la voce viene qualificata come risarcimento del danno, con possibilità di liquidazione più ampia.
Un cittadino stava per vendere la propria abitazione a un prezzo superiore alla media di mercato. La dichiarazione di pubblica utilità e l’avvio dell’esproprio bloccano la trattativa. Documentata la concretezza dell’offerta, il giudice riconosce il danno da perdita di chances, calcolato in percentuale sulla differenza tra prezzo pattuito e valore stimato dall’indennità.
Un privato aveva stipulato un contratto preliminare di locazione di un immobile da poco ristrutturato. L’esproprio impedisce l’ingresso dell’inquilino. La perdita del canone per l’intero periodo concordato viene riconosciuta come perdita di chances e liquidata come indennità aggiuntiva.
Il calcolo avviene stimando la probabilità che l’opportunità si sarebbe realizzata e il vantaggio economico conseguente. La liquidazione è spesso effettuata in via equitativa, attribuendo una percentuale del guadagno potenziale in base alla solidità delle prove fornite.
Un colloquio telefonico gratuito con un legale esperto in espropriazioni e risarcimento danni è il primo passo per tutelarsi.
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A.1 Le “trappole” in cui cadono gli espropriati
A.2 La tua indennità – con le norme italiane
A.3 L’indennità di esproprio – con le norme europee
A.5 La tua indennità – con le norme europee
A.6 Le illegittimità della procedura
A.7 Il T.U. Espropri sempre aggiornato
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