La tassazione dell’indennità di esproprio per fabbricati rappresenta un aspetto fondamentale da considerare in ogni procedura di espropriazione per pubblica utilità. Una volta determinata e liquidata l’indennità, è necessario comprendere se e in che misura essa sia soggetta a imposizione fiscale. Il regime tributario dipende da vari fattori: natura del soggetto espropriato, caratteristiche del bene, qualificazione reddituale dell’indennità.
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Il regime fiscale delle indennità di esproprio è disciplinato da diverse fonti normative, tra cui:
Le regole variano a seconda che l’indennità sia percepita da una persona fisica, un’impresa, un ente non commerciale, o un soggetto che svolge attività agricola o professionale.
Se il soggetto espropriato è una persona fisica che non agisce in ambito d’impresa, l’indennità di esproprio è considerata un reddito diverso ai sensi dell’art. 67, comma 1, lett. b) del TUIR. In questi casi:
La base imponibile è l’indennità lorda spettante, al netto di eventuali accessori non soggetti (interessi legali, spese di consulenza, ecc.).
Se il fabbricato espropriato è di proprietà di un soggetto che agisce nell’ambito dell’attività d’impresa o professionale (es. impresa edile, società, lavoratore autonomo), l’indennità entra a far parte del reddito d’impresa o del reddito di lavoro autonomo.
In questi casi:
Per le imprese, inoltre, la plusvalenza da esproprio può talvolta essere rateizzata se soddisfa i requisiti previsti dal TUIR (art. 86 e ss.).
Se l’espropriato è un ente non commerciale, una ONLUS, un’associazione o una fondazione, si applicano regole miste. In generale:
I fabbricati rurali o strumentali all’attività agricola seguono regole specifiche. Quando il bene è strumentale all’esercizio dell’impresa agricola (condotta da persona fisica, società semplice o cooperativa agricola), l’indennità può:
La tassazione dell’indennità può essere influenzata anche dalla natura del titolo di proprietà. Se il bene è stato acquisito per successione o donazione, la base imponibile della plusvalenza da esproprio viene calcolata rispetto al valore dichiarato ai fini fiscali nell’atto precedente. Ciò può determinare un’imposizione più elevata se il valore rivalutato è basso.
È importante effettuare una verifica preventiva per evitare tassazione su un valore eccedente rispetto alla reale disponibilità economica percepita.
Oltre all’indennità principale per il fabbricato, possono essere erogate somme accessorie come:
La tassazione di questi importi accessori varia:
L’ente espropriante, al momento dell’erogazione, provvede direttamente ad applicare la ritenuta d’imposta (se dovuta) e rilascia una certificazione unica (CU) per il beneficiario, indicando:
Il contribuente dovrà conservare la documentazione fiscale per eventuali verifiche o dichiarazioni successive, soprattutto in caso di contenzioso con l’Agenzia delle Entrate.
Nel caso in cui venga proposta opposizione alla stima dell’indennità o si promuova un giudizio per ottenere un importo maggiore, l’eventuale differenza percepita successivamente sarà anch’essa soggetta a tassazione, nel periodo d’imposta in cui viene effettivamente incassata.
Inoltre, se l’indennità inizialmente versata è stata soggetta a tassazione e in seguito il giudice ne riduce l’importo, il contribuente ha diritto a chiedere rimborso delle imposte pagate in eccesso, previa istanza specifica.
In molti casi è opportuno, prima di accettare l’indennità o proporre opposizione, consultare un fiscalista esperto in materia di espropri per valutare:
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e visitate almeno le seguenti sezioni:
A.1 Le “trappole” in cui cadono gli espropriati
A.2 La tua indennità – con le norme italiane
A.3 L’indennità di esproprio – con le norme europee
A.5 La tua indennità – con le norme europee
A.6 Le illegittimità della procedura
A.7 Il T.U. Espropri sempre aggiornato
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