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Indennizzo per esproprio fabbricati parzialmente abusivi

Nel contesto dell’espropriazione per pubblica utilità, la questione dell’indennità spettante ai fabbricati parzialmente abusivi rappresenta un punto di forte interesse pratico. A differenza degli immobili totalmente abusivi, per cui non spetta alcun indennizzo, i fabbricati con abusi edilizi parziali possono dare diritto a una indennità ridotta o proporzionata, secondo la normativa e la giurisprudenza vigente.

Per sapere se nel tuo caso sia possibile ricevere un indennizzo, anche in presenza di difformità edilizie, puoi richiedere un colloquio telefonico gratuito con un esperto legale.

Cos’è un fabbricato parzialmente abusivo

Un fabbricato parzialmente abusivo è un immobile che, pur realizzato in gran parte con un titolo edilizio valido, presenta porzioni costruite in difformità rispetto al progetto originario, senza le necessarie autorizzazioni. I casi più frequenti includono:

  • ampliamenti non autorizzati (es. verande, locali interrati, sottotetti)
  • modifiche interne che alterano la distribuzione degli spazi
  • cambio di destinazione d’uso senza permesso
  • aperture, finestre, balconi realizzati senza titolo

Queste difformità, se non sanate, riducono la legittimità complessiva dell’immobile ai fini espropriativi, ma non annullano in automatico il diritto all’indennità.

Normativa e giurisprudenza di riferimento

L’articolo 38 del D.P.R. 380/2001 disciplina le conseguenze dell’abuso edilizio. In ambito espropriativo, viene applicato il principio secondo cui l’indennità può essere riconosciuta solo per la parte giuridicamente esistente.

La giurisprudenza ha ribadito che:

  • Cons. Stato, Sez. IV, n. 4765/2014: “In caso di fabbricato parzialmente abusivo, l’indennizzo deve essere calcolato sulla sola parte legittima.”
  • Cass. civ., Sez. I, n. 18754/2018: “L’opera edilizia in parte conforme al titolo autorizzativo conserva rilievo patrimoniale ai fini indennitari.”

Il diritto al ristoro patrimoniale, quindi, non viene negato in toto ma ridotto in proporzione al grado di illegittimità.

Sanabilità dell’abuso e suo impatto sull’indennizzo

La presenza di una pratica di sanatoria edilizia, anche solo presentata e in attesa di definizione, può cambiare radicalmente lo scenario. Infatti:

  • Se l’abuso è già sanato, l’intera superficie può essere considerata ai fini dell’indennizzo.
  • Se l’abuso è sanabile, ma la sanatoria non è ancora completata, il valore viene riconosciuto con una possibile decurtazione.
  • Se l’abuso è non sanabile, la porzione relativa viene esclusa dalla stima.

La presentazione tempestiva della richiesta di condono o accertamento di conformità urbanistica può dunque incidere positivamente sul calcolo finale dell’indennità.

Come viene calcolata l’indennità

In caso di esproprio di fabbricato con abusi parziali, il calcolo dell’indennità si basa su tre criteri fondamentali:

  1. valutazione del valore complessivo dell’immobile
  2. identificazione delle porzioni regolari e abusive
  3. applicazione di coefficienti correttivi (decurtazioni) in proporzione all’irregolarità

Spesso si ricorre a stime differenziate, dove si attribuisce pieno valore alla parte conforme e valore nullo o ridotto alle parti difformi. Alcune Commissioni Provinciali Espropri utilizzano decurtazioni forfettarie (es. -20%, -30%) quando la regolarizzazione è ipotizzabile.

Documenti necessari per ottenere l’indennizzo

Il proprietario espropriato deve fornire una documentazione tecnica precisa, che consenta di distinguere tra la parte legittima e quella abusiva:

  • titolo edilizio originario (concessione, permesso, DIA)
  • planimetrie approvate
  • rilevazioni catastali aggiornate
  • istanza o attestazione di sanatoria edilizia
  • perizia tecnica estimativa separata

La prova della legittimità parziale è a carico del proprietario, che deve documentare con precisione le caratteristiche e la funzione delle singole porzioni del fabbricato.

Perdita di valore residuo e danno da esproprio parziale

In caso di esproprio parziale di un fabbricato parzialmente abusivo, l’indennità può comprendere anche la svalutazione della parte residua, se viene compromessa l’integrità funzionale o commerciale dell’edificio.

Il danno può derivare da:

  • perdita di locali regolari
  • interruzione di collegamenti interni
  • riduzione di reddito da locazione

È possibile richiedere un indennizzo aggiuntivo per il deprezzamento della porzione residua legittima, anche se l’immobile presenta abusi in altre parti.

Impatto dell’abuso sull’indennità accessoria

Oltre all’indennità principale, il proprietario può avere diritto a:

  • indennità di occupazione temporanea (se prevista)
  • indennità per trasloco e sgombero
  • eventuale risarcimento per demolizione di porzioni regolari

La presenza di abusi non esclude automaticamente queste forme accessorie di indennizzo, che vengono valutate caso per caso sulla base di perizie tecniche e relazioni catastali.

Quando viene esclusa completamente l’indennità

Solo nei seguenti casi l’indennità viene negata integralmente:

  • fabbricato totalmente abusivo e non sanabile
  • assenza totale di documentazione urbanistica
  • accertamento definitivo dell’abuso da parte del Comune

Quando invece esistono elementi di legittimità parziale, il proprietario mantiene il diritto a una forma, seppur ridotta, di ristoro economico.

Come difendersi in caso di stima nulla

Se l’amministrazione espropriante comunica un’indennità pari a zero o fortemente ridotta a causa dell’abuso edilizio, è possibile:

  1. attivare una perizia tecnica di parte
  2. richiedere la revisione della stima provvisoria
  3. proporre opposizione alla stima presso la Corte d’Appello

Per costruire una strategia efficace, è utile fissare un colloquio telefonico gratuito con un legale esperto in materia di espropriazioni e abusi edilizi.

Giurisprudenza favorevole all’indennizzo parziale

Negli ultimi anni la giurisprudenza ha valorizzato il principio della proporzionalità e della tutela del bene economicamente rilevante anche se non completamente regolare:

  • Corte App. Roma, sent. n. 702/2017: riconosciuta indennità per un immobile con ampliamento abusivo parzialmente sanato.
  • Consiglio di Stato, sent. n. 1218/2020: ammessa la stima con decurtazione del 30% per abuso edilizio minore.

Queste decisioni mostrano un’evoluzione verso un’applicazione più flessibile della disciplina indennitaria in presenza di irregolarità edilizie non gravi.

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