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Indennità di esproprio per danno da frazionamento di fabbricati

Nel procedimento di espropriazione per pubblica utilità, può accadere che non venga espropriato l’intero fabbricato ma solo una sua porzione. Questa situazione, nota come esproprio parziale di bene unitario, può causare una perdita di funzionalità e valore per la parte residua. In questi casi, la legge riconosce una specifica indennità per il danno da frazionamento.

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Cosa si intende per danno da frazionamento

Il danno da frazionamento si verifica quando un bene unitario viene diviso dall’espropriazione di una sua parte, causando una perdita di valore al fabbricato residuo. Il danno può derivare da:

  • impossibilità di utilizzo della parte residua
  • alterazione dell’accessibilità, della funzionalità o della destinazione d’uso
  • riduzione della superficie utile
  • lesione dell’unitarietà architettonica, commerciale o abitativa

La legge riconosce che, in tali situazioni, il proprietario ha diritto a una maggiorazione dell’indennità, calcolata in base alla perdita patrimoniale complessiva.

Normativa di riferimento: art. 33 D.P.R. 327/2001

L’articolo 33 del Testo Unico sugli Espropri stabilisce che:

“Nel caso di espropriazione parziale di un bene unitario, se la parte residua risulta gravemente danneggiata o perde in tutto o in parte la sua utilizzabilità, deve essere corrisposta un’indennità aggiuntiva.”

Questa disposizione tutela il principio secondo cui l’indennizzo non può essere limitato alla sola parte espropriata, ma deve riflettere anche le conseguenze indirette sull’intero bene.

Quando si applica l’indennità per frazionamento

La casistica di espropri parziali con danno da frazionamento è ampia e ricorre frequentemente. I casi tipici includono:

  • esproprio di una porzione di edificio che comporta la demolizione o il ridimensionamento di locali annessi
  • perdita del collegamento funzionale tra parti diverse del fabbricato (es. scale, rampe, corridoi)
  • rimozione di elementi indispensabili alla vivibilità (es. servizi igienici, cucine, impianti tecnici)
  • impossibilità di proseguire l’attività commerciale o industriale per perdita di spazi essenziali

In tutti questi casi, il proprietario può chiedere un’indennità per la riduzione di valore della parte non espropriata.

Valutazione tecnica del danno

La determinazione dell’indennità per frazionamento richiede sempre l’<strong’intervento di un tecnico estimatore, che dovrà effettuare:

  • la stima del valore del bene nella sua interezza
  • la stima del valore della parte residua compromessa
  • il calcolo della differenza patrimoniale tra i due valori

Questa differenza rappresenta il danno indennizzabile, che si somma all’indennità spettante per la parte espropriata. Il tecnico dovrà considerare l’eventuale perdita reddituale (affitto, utilizzo commerciale, ecc.), la riduzione di superficie, il degrado funzionale.

Frazionamento e inutilizzabilità della parte residua

Un caso estremo è quello in cui, a seguito dell’esproprio parziale, la parte residua diventi del tutto inutilizzabile. Ad esempio:

  • locale commerciale reso non agibile per la perdita di uscita di sicurezza
  • unità immobiliare priva di accesso autonomo
  • capannone industriale senza spazio di manovra

In queste ipotesi, l’indennità aggiuntiva può corrispondere all’intero valore del bene residuo, come se si trattasse di un’espropriazione di fatto. La giurisprudenza lo qualifica talvolta come esproprio sostanziale dell’intero bene, sebbene formalmente parziale.

Perdita di reddito e valore locativo

Quando il fabbricato frazionato era oggetto di locazione commerciale o abitativa, la perdita di una porzione può rendere l’immobile non più affittabile. In tal caso, il danno si estende alla perdita del reddito previsto dal contratto di locazione. Il proprietario ha diritto a una indennità per il valore locativo compromesso.

La prova di tale danno richiede:

  • contratti di affitto esistenti
  • stima della riduzione del canone
  • eventuali disdette ricevute a seguito dell’esproprio

Esproprio parziale e servitù coattive sul bene residuo

In certi casi, il frazionamento comporta anche la nascita di servitù coattive (passaggi, canalizzazioni, ecc.) sul fabbricato residuo. Anche queste comportano un danno patrimoniale che deve essere indennizzato.

Il valore del bene residuo può diminuire se, ad esempio:

  • viene imposta una servitù di passaggio pubblico su una parte rimasta di proprietà
  • l’area residua è vincolata da limiti di edificabilità o distanze
  • vengono installati sottoservizi (fognature, condotte, ecc.)

Impugnazione della stima e richiesta di indennità integrativa

Se la stima redatta dalla Commissione Espropriativa non considera il danno da frazionamento, il proprietario può proporre opposizione alla stima davanti alla Corte d’Appello territorialmente competente. È essenziale allegare:

  • una relazione tecnica dettagliata
  • documentazione catastale, fotografica e urbanistica
  • eventuali contratti di locazione compromessi

La Corte può riconoscere un indennizzo supplementare a titolo di danno da esproprio parziale e frazionamento di fabbricato unitario.

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Giurisprudenza in materia di frazionamento

La giurisprudenza ha più volte ribadito il diritto all’indennità aggiuntiva in caso di frazionamento. Alcuni precedenti significativi:

  • Corte Cass. civ., Sez. I, n. 11437/2016: “Il danno da frazionamento va valutato in funzione della perdita di valore del bene residuo.”
  • Consiglio di Stato, Sez. IV, n. 2997/2020: “Anche in caso di esproprio parziale, se la porzione residua perde funzionalità, l’indennizzo va esteso.”
  • Corte Appello Milano, sent. n. 408/2018: riconosciuta indennità supplementare per frazionamento di locale commerciale.

Queste sentenze confermano che il frazionamento può costituire una causa autonoma di danno patrimoniale risarcibile.

Ruolo del tecnico estimatore e della difesa legale

Il successo di una richiesta di indennità per frazionamento dipende in larga parte dalla relazione estimativa tecnica e dalla qualità della difesa legale. Il tecnico deve descrivere:

  • l’unitarietà del bene prima dell’esproprio
  • la perdita funzionale post-esproprio
  • la svalutazione economica dell’insieme residuo

La difesa legale dovrà inquadrare il danno nel contesto della normativa vigente e far valere il diritto all’indennizzo integrativo.

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