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L’indennità provvisoria di esproprio è la somma che l’amministrazione espropriante propone inizialmente al soggetto espropriato, prima della determinazione definitiva dell’indennità. Si tratta di una offerta preliminare, formulata sulla base di una perizia tecnica redatta da un professionista incaricato dall’ente pubblico.
Il Testo Unico sugli espropri (D.P.R. 8 giugno 2001, n. 327) disciplina l’intero procedimento, inclusa la fase di determinazione dell’indennità provvisoria. In particolare:
Il calcolo dell’indennità provvisoria è affidato a un tecnico incaricato dall’autorità espropriante. Il professionista redige una perizia estimativa in cui analizza:
Per i terreni agricoli, il Testo Unico stabilisce che l’indennità provvisoria sia pari al valore agricolo medio (VAM) previsto per la zona, moltiplicato per l’estensione del terreno. Vanno considerate anche eventuali migliorie o fabbricati rurali.
Nei casi in cui il fondo sia condotto direttamente dal proprietario, è previsto un aumento pari al valore aggiunto dell’attività agricola. Per questo motivo, il calcolo va effettuato con precisione e supportato da documentazione fiscale e tecnica.
Per i terreni edificabili, l’indennità provvisoria si calcola sulla base del valore venale, tenendo conto:
La valutazione può essere contestata dal proprietario se ritenuta sottostimata, e ciò comporterà l’attivazione di una fase di contraddittorio e, successivamente, di opposizione alla stima definitiva.
Se l’indennità provvisoria viene accettata e sottoscritta dall’espropriato, l’ente può procedere all’emissione del decreto di esproprio e all’immissione in possesso. In molti casi, l’accettazione comporta l’anticipazione del pagamento del 100% dell’indennità.
Tuttavia, l’accettazione non è obbligatoria: il proprietario può riservarsi di contestare la somma e di chiedere una stima definitiva tramite perizia di parte e contraddittorio tecnico.
In base all’art. 22-bis del D.P.R. 327/2001, la Pubblica Amministrazione può immettersi nel possesso del bene anche prima del decreto di esproprio, a condizione che:
Nel caso in cui il proprietario non accetti la cifra proposta, può opporsi nei modi previsti:
L’opposizione richiede una perizia tecnica di parte, con documentazione a supporto del maggior valore richiesto. È possibile anche richiedere l’intervento di una Commissione Provinciale Espropriativa.
Va ricordato che la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) ha più volte affermato il diritto dell’espropriato a ricevere un’indennità integrale e congrua, in linea con il valore effettivo del bene, e non solo simbolica o parziale.
Una indennità provvisoria manifestamente incongrua potrebbe costituire una violazione dell’art. 1 Protocollo Addizionale n. 1 della CEDU, aprendo la strada a richieste risarcitorie o impugnazioni internazionali.
Un avvocato esperto in espropri è fondamentale in questa fase per:
Il pagamento dell’indennità provvisoria può avvenire:
Nel secondo caso, l’amministrazione si tutela depositando l’importo, pur potendo procedere con l’immissione in possesso. Il proprietario potrà successivamente chiedere la liquidazione, oppure impugnare la stima.
Per affrontare correttamente il calcolo dell’indennità provvisoria è utile raccogliere:
Affrontare un’espropriazione senza assistenza significa rischiare di subire un’indennità sottostimata e perdere il diritto al pieno ristoro. Ogni caso presenta particolarità urbanistiche, tecniche e legali da esaminare con attenzione.
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A.1 Le “trappole” in cui cadono gli espropriati
A.2 La tua indennità – con le norme italiane
A.3 L’indennità di esproprio – con le norme europee
A.5 La tua indennità – con le norme europee
A.6 Le illegittimità della procedura
A.7 Il T.U. Espropri sempre aggiornato
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