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Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

CASE OF GYRLYAN v. RUSSIA

Tipologia: Sentenza
Importanza: 2
Articoli: 41,P1-1
Numero: 35943/15/2018
Stato: Russia
Data: 2018-10-09 00:00:00
Organo: Sezione Terza
Testo Originale

Conclusioni:
Violazione di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 – Protezione di propriet? (l’Articolo 1 par?. 2 di Protocollo N.ro 1 – Controlli dell’uso di propriet?)
Danno patrimoniale e non-patrimoniale – l’assegnazione (Articolo 41 – danno Non-patrimoniale
Danno patrimoniale
Soddisfazione equa)

TERZA SEZIONE

CAUSA GYRLYAN C. RUSSIA

(Richiesta n. 35943/15)

SENTENZA

STRASBOURG

9 ottobre 2018

DEFINITIVO

09/01/2019

Questa sentenza ? divenuta definitivo sotto Articolo 44 ? 2 della Convenzione. Pu? essere soggetto a revisione editoriale.

Nella causa di Gyrlyan c. la Russia,
La Corte europea di Diritti umani (terza Sezione), riunendosi che come una Camera, compose di:
Vincenzo A. De Gaetano, Presidente
Branko Lubarda,
Helen Keller,
Dmitry Dedov,
Pari Pastore Vilanova,
Alena Pol?kov??,
Mar?a El?segui, giudici
e Stefano Phillips, Sezione Cancelliere
Avendo deliberato in privato 18 settembre 2018,
Consegna la sentenza seguente sulla quale fu adottata quel la data:
PROCEDURA
1. La causa nacque da in una richiesta (n. 35943/15) contro la Federazione russa depositata con la Corte sotto Articolo 34 della Convenzione per la Protezione di Diritti umani e le Libert? Fondamentali (?la Convenzione?) con un cittadino russo, OMISSIS (?il richiedente?), 14 luglio 2015.
2. Il richiedente fu rappresentato col Sig. A. Koyfman, un avvocato che pratica a Mosca che mor? nel corso dei procedimenti. Il Governo russo (?il Governo?) fu rappresentato inizialmente col Sig. G. Matyushkin, il Rappresentante della Federazione russa alla Corte europea di Diritti umani e poi col suo successore in che ufficio, il Sig. M. Galperin.
3. Il richiedente si lament? che il sequestro di suo legalmente soldi acquisiti era stato una misura eccessiva e sproporzionata.
4. 9 febbraio 2017 il Governo fu dato avviso della richiesta.
I FATTI
IO. LE CIRCOSTANZE DI LA CAUSA
5. Il richiedente nacque nel 1972 ed ora vive in Odessa, Ucraina.
6. 31 gennaio 2014 il richiedente vend? un’area di terra ed un cottage di estate nella Regione di Mosca per 4,600,000 rubli russi (Strofini). 20 febbraio 2014 lui scambi? Strofini 3,605,000 per 100,000 dollari di Stati Uniti (USD).
7. 19 marzo 2014 il travelled del richiedente ad Odessa da Aeroporto di Domodedovo a Mosca. Lui stava portando l’USD 100,000 intero nella sua borsa. Al controllo di sicurezza, il suo bagaglio di mano fu Sottoposto ad esame radiografico. Un ufficiale chiese a lui se lui stava portando qualsiasi i soldi. Il richiedente ammise che lui aveva soldi nella sua borsa e lo mostr? all’ufficiale.
8. Il richiedente fu intervistato successivamente con un agente di polizia ed un investigatore su sospetto di contrabbandare valuta estera. Lui insist? sull’origine legale dei soldi e chiese che lui aveva creduto erroneamente che le dogane controllano succederebbe dopo il controllo di sicurezza.
9. 18 aprile 2014 l’investigatore rifiut? di iniziare procedimenti penali perch? non poteva essere stabilito che il richiedente aveva cercato intenzionalmente di circonvenire regolamentazioni di dogane.
10. 6 giugno 2014 il Dogane Servizio Federale prepar? un rapporto su un reato di dogane regolatore sotto Articolo 16.4 del Codice di Reati Amministrativi. Il richiedente fu accusato per il suo insuccesso per fare una dichiarazione scritto in riguardo dell’USD 100,000 che lui stava continuandolo.
11. Un’udienza fu contenuta 18 dicembre 2014 di fronte ad una giustizia della pace nel Distretto di Domodedovo della Regione di Mosca. La corte contenne che le dogane riportano e dichiarazioni che il richiedente aveva dato alla polizia erano prova sufficiente del reato. Era giuridicamente irrilevante se lui aveva cercato intenzionalmente di circonvenire regolamentazioni di dogane o non era riuscito trascuratamente ad attenersi ai requisiti di dichiarazione applicabili. La corte emise un ordine di sequestro per USD 90,000, mentre ragionando siccome segue:
?Quando decidendo sulla punizione, la corte prende in considerazione la natura e la gravit? del reato che ? connesso all’operazione di un’apparecchiatura azzardata, le informazioni sul carattere del Sig. Gyrlyan che non ha nessun documento precedente di reati simili e lo considera appropriato ordinare sequestro dell’oggetto del reato amministrativo.?
12. Nei suoi motivi di ricorso, il richiedente si appell? in particolare sulla causa-legge della Corte Costituzionale che enfatizz? che qualsiasi punizione aveva essere equo e proporzionare alla natura del reato, la gravit? delle conseguenze, la misura del danno e gli altri fattori attinenti. Lui indic? che i soldi era stato ottenuto legalmente e che le sue azioni non avevano causato qualsiasi danno allo Stato.
13. 14 gennaio 2015 la Domodedovo Citt? Corte respinse il ricorso in una maniera riassuntiva, mentre notando che la punizione era stata determinata ?all’interno della serie di sanzioni penali [purch? per in Articolo 16.4 del Codice di Reati Amministrativi] e con riguardo ad al carattere dell’offensore.?
14. Un ricorso su questioni di diritto fu respinto col presidente aggiunto della Mosca Corte Regionale 30 aprile 2015. Lui scrisse che ?la dichiarazione della difesa di un approccio formalistico da parte del [abbassi] le corti [era loro] opinione soggettiva che [non faceva] lo scudo il Sig. Gyrlyan dalla responsabilit?.?
II. DIRITTO NAZIONALE ATTINENTE
15. Il Codice di Reati Amministrativi (siccome messo in parole al tempo di materiale) purch? siccome segue:
Articolo 16.4-Non-dichiarazione o dichiarazione imprecisa con individui
di and/or in contanti strumenti valutari
?La non-dichiarazione o dichiarazione imprecisa con individui di and/or in contanti strumenti valutari che sono portati attraverso il confine di dogane della Dogane Unione che ? soggetto ad una dichiarazione scritto, purch? che questi atti non sono costitutivi di un reato penale:
sar? punibile con una multa amministrativa di fra una volta e due volte l’importo dell’and/or di soldi di undeclared strumenti valutari o il sequestro dell’oggetto del reato amministrativo.
Noti 1. Per i fini dell’articolo presente, gli undeclared corrispondono, sar? ritenuto equivalente alla porzione di and/or in contanti strumenti valutari che eccedono l’importo al quale le regolamentazioni di dogane della Dogane Unione permettono di essere prese in o fuori senza una dichiarazione scritto.?
16. 5 luglio 2010 l’Inter-stato Consiglio dell’Eurasian la Comunit? Economica, un’organizzazione regionale che comprende Belarus, Kazakhstan e la Russia approvato un trattato sulla procedura per il movimento con individui di and/or in contanti strumenti valutari attraverso le dogane confinano con della Dogane Unione. Articolo 4 (come in vigore al tempo di materiale) purch? siccome segue:
?1. Un individuo pu? prendere viaggiatori di and/or in contanti gli assegno bancario di ‘ del territorio di dogane della Dogane Unione senza restrizioni nella maniera seguente:

se portando viaggiatori di and/or in contanti gli assegno bancario di ‘ in un importo totale che eccede l’equivalente di 10,000 [gli Stati Uniti] dollari ad una volta, gli assegno bancario di and/or in contanti devono essere riportati su una dichiarazione doganale scritto con vuole dire dell’archiviazione una dichiarazione doganale di passeggero che afferma l’importo intero di soldi o assegno bancario che sono portati.?
LA LEGGE
IO. Violazione allegato Di Articolo 1 Di Protocollo N.ro 1 A La Convenzione
17. Il richiedente si lament? che che la decisione delle autorit? nazionali nei procedimenti di amministrativo-reato di confiscare USD 90,000 dei suoi soldi per non essere riuscito a dichiarare la somma di USD 100,000 a dogane era stata eccessiva e sproporzionata allo scopo legittimo perseguito. Lui si appell? su Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione che legge siccome segue:
?Ogni naturale o legale persona ? concessa al godimento tranquillo delle sue propriet?. Nessuno sar? privato delle sue propriet? eccetto nell’interesse pubblico e soggetto alle condizioni previste per con legge e coi principi generali di diritto internazionale.
Comunque, le disposizioni precedenti non possono in qualsiasi modo danneggia il diritto di un Stato per eseguire simile leggi come s? ritiene necessario controllare l’uso di propriet? in conformit? con l’interesse generale o garantire il pagamento di tasse o gli altri contributi o sanzioni penali.?
18. Il Governo ricapitol? le disposizioni legali ed applicabili e distinto la causa presente dalla causa di Ismayilov c. la Russia (n. 30352/03, 6 novembre 2008), in che il richiedente era stato sostenuto responsabile per un amministrativo, piuttosto che criminale, reato e determinato la minima sanzione penale. Nella prospettiva del Governo, le corti nazionali avevano valutato la proporzionalit? dell’interferenza e respinto gli argomenti del richiedente in che riguardo, trovando che lui potesse avere abided con le regolamentazioni di dogane applicabili ma non poteva avere.
Ammissibilit? di A.
19. La Corte considera che la richiesta non ? mal-fondata manifestamente all’interno del significato di Articolo 35 ? 3 (un) della Convenzione. Nota inoltre che non ? inammissibile su qualsiasi gli altri motivi. Deve essere dichiarato perci? ammissibile.
B. Merits
20. Non ? in controversia fra le parti che il richiedente era il proprietario legale di USD 90,000 che costitu? suo ?le propriet?? per i fini di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 (il contrasto Eliseev e Ruski Elitni Klub c. Serbia (il dec.), n. 8144/07, ?? 32-36 10 luglio 2018). La decisione di confiscare che corrisponde perci? costituito un’interferenza col suo diritto al godimento tranquillo delle sue propriet? (veda Ismayilov, citato sopra, ? 29; Paulet c. il Regno Unito, n. 6219/08, ? 64 13 maggio 2014; e Boljevi ?c. Croatia, n. 43492/11, ? 37 31 gennaio 2017).
21. La Corte reitera il suo approccio coerente che una misura di sequestro, anche se comporta una privazione di propriet?, incorre all’interno della sfera del secondo paragrafo di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 che permette agli Stati Contraenti di controllare l’uso di propriet? per garantire il pagamento di sanzioni penali. Comunque, questa disposizione deve essere costruita nella luce del principio generale esposta fuori nella prima frase del primo paragrafo e l? deve essere dovuta, perci?, esista una relazione ragionevole della proporzionalit? fra i mezzi assunti e lo scopo cerc? di essere compreso (veda Ismayilov, ? 30, e Paulet, ? 64 sia cit? sopra, e Grifhorst c. la Francia, n. 28336/02, ?? 85 86 26 febbraio 2009).
22. Con contrasto con cause precedenti contro Russia nel quale la Corte identific? difetti nella struttura legale che governa il sequestro di valuta estera (veda Baklanov c. la Russia, n. 68443/01, ? 46 9 giugno 2005; il Sole c. la Russia, n. 31004/02, ?? 29-33 5 febbraio 2009; ed Adzhigovich c. la Russia, n. 23202/05, ?? 30-34 8 ottobre 2009), la sanzione per non ottemperanza con l’obbligo per dichiarare qualsiasi importo di valuta estera che eccede USD 10,000 fu stabilito in Articolo 16.4 del Codice di Reati Amministrativi per il quale o previdero un eccellente o un ordine di sequestro (veda paragrafo 15 sopra). La Corte si soddisfa perci? che l’interferenza coi diritti di propriet? del richiedente fu offerta per con legge, come richiesto con Articolo 1 di Protocollo N.ro 1.
23. La Corte nota inoltre che Stati hanno un interesse legittimo ed anche un dovere con virt? di vari trattati internazionali di implementare misure per scoprire ed esaminare il movimento di soldi attraverso i loro confini, poich? i grandi importi di soldi possono essere usati per soldi lavare, droga trafficando, finanziando il terrorismo o malavita, evasione fiscale o il perpetrazione di altri reati finanziari seri. Il requisito di dichiarazione generale applicabile a qualsiasi attraversando individuale il confine Statale impedisce a soldi di entrando o lasciare il paese inosservato ed il sequestro misura in che risulta l’insuccesso per dichiarare soldi alle autorit? doganali ? parte dello schema regolatore e generale progett? per combattere quelli reati. La Corte considera perci? che la misura di sequestro adatt? all’interesse generale della comunit? (veda Ismayilov, ? 34, e Grifhorst, ? 93 sia cit? sopra).
24. La questione rimanente per la Corte per determinare ? se l’interferenza previde l’equilibrio equo e richiesto fra la protezione del diritto di propriet? ed i requisiti dell’interesse generale, mentre prendendo in considerazione il margine della valutazione lasci? allo Stato rispondente in quel l’area. L’equilibrio richiesto non si realizzer? se il proprietario di propriet? riguardato ha dovuto nascere ?un carico individuale ed eccessivo.? Inoltre, bench? il secondo paragrafo di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 non contiene requisiti procedurali ed espliciti, la Corte deve considerare se i procedimenti nell’insieme riconobbe il richiedente un’opportunit? ragionevole di mettere la sua causa alle autorit? competenti con una prospettiva ad abilitandoli per stabilire un equilibrio equo fra gli interessi contraddittori in pericolo (veda Grifhorst, ? 94; Paulet, ? 65; e Boljevi, ?? 41 tutti citarono sopra; Denisova e Moiseyeva c. la Russia, n. 16903/03, ?? 58-59 1 aprile 2010; e Rummi c. l’Estonia, n. 63362/09, ? 104 15 gennaio 2015).
25. Il reato amministrativo del quale il richiedente stato trovato colpevole era il suo insuccesso per dichiarare il pieno importo di soldi che lui stava portando alle autorit? doganali. Vale che l’atto di prendere valuta estera della Russia non era illegale sotto legge russa o la legge della Dogane Unione delle quali Russia ? un Stato membro. Non solo era s? lecito esportare valuta estera, ma la somma che potrebbe essere trasferita giuridicamente o, come nella causa presente, port? fisicamente attraverso il confine di dogane, non era in principio restretto (veda paragrafo 16 sopra). Quegli elementi distinguono questa causa dai certi altri in che la misura di sequestro o fece domanda a beni la cui importazione fu proibita o a veicoli usati per trasportando sostanze proibite o trafficare esseri umani (per esempi di simile cause, veda Ismayilov, ? 35, e Grifhorst, ? 99 sia cit? sopra).
26. Inoltre, l’origine legale dei soldi confiscati non fu contestata. Il richiedente present? alle autorit? nazionali e la Corte prova documentaria, incluso un contratto per la vendita di un alloggio e terra e ricevute da banche russe dove lui aveva scambiato i suoi soldi, mentre mostrando che i soldi era nato da dalla vendita della sua propriet? nella Regione di Mosca. Su che base la Corte distingue la causa presente da cause nelle quali la misura di sequestro copr? beni che erano gli incassi di un reato penale, fu ritenuta per essere stata acquisita illegalmente o fu proporsi per uso in attivit? illegali (per esempi di simile cause, veda Ismayilov, citato sopra, ? 36).
27. Rivolgendosi prossimo alla condotta del richiedente, la Corte nota che non c’? nessuna indicazione che lui stava cercando intenzionalmente di circonvenire regolamentazioni di dogane. Quando chiese al controllo di sicurezza se lui aveva qualsiasi i soldi, lui rispose nell’affermativa (veda paragrafo 7 sopra e compari con Luna c. la Francia, n. 39973/03, ? 8, 9 luglio 2009, e Grifhorst citato sopra, ? 8 nel quale negarono i richiedenti che loro avevano qualsiasi soldi su loro). La mancanza di intenzione per ingannare fu concessa con le autorit? russe che decisero di non intraprendere procedimenti penali su che base (veda paragrafo 9 sopra). Non c’? niente nell’archivio di causa per suggerire che il richiedente fu sospettato di o fu accusato con qualsiasi reati penali nel collegamento con l’incidente in questione o che imponendo la misura di sequestro su lui le autorit? ostacolare stava chiedendo qualsiasi le altre attivit? illegali, come soldi lavando droga trafficando, finanziando terrorismo o evasione fiscale. I soldi che lui stava portando era stato acquisito legalmente e gli fu concesso per prenderlo di Russia e la Dogane Unione cos? lungo siccome lui lo dichiar? alle autorit? doganali. Segue che i prosecutable soli conducono che potrebbe essere attribuito a lui era insuccesso per fare una dichiarazione scritto a che effetto alle autorit? doganali (compari Ismayilov, ? 37, e Boljevi, ?? 43 sia cit? sopra).
28. La Corte reitera che per essere proporzionato l’interferenza dovrebbe corrispondere alla gravit? della violazione, e la sanzione alla gravit? del reato ? progettato per punire-nella causa presente, inosservanza col requisito di dichiarazione-piuttosto che alla gravit? di qualsiasi congettur? violazione che non ? stata stabilita davvero, come un reato di soldi che lava o evasione fiscale (veda Ismayilov, ? 38; Grifhorst, ? 102; e Boljevi, ?? 44 tutti citarono sopra).
29. L’importo confiscato era indubbiamente sostanziale per il richiedente, per s? pressocch? gli incassi interi di vendita della sua propriet? rappresentarono in Russia. D’altra parte il danno che ? probabile che il richiedente avrebbe causato alle autorit? era minore: lui non aveva evitato i doveri di dogane o qualsiasi le altre imposte o caus? qualsiasi l’altro danno patrimoniale allo Stato. Se l’importo fosse andato inosservato, le autorit? russe sarebbero state private solamente delle informazioni che i soldi aveva lasciato Russia. Cos?, la misura di sequestro non fu proporsi come risarcimento patrimoniale per danno-come lo Stato non aveva subito qualsiasi perdita come un risultato dell’insuccesso del richiedente per dichiarare i soldi-ma era deterrente e punitivo nel suo fine (veda Ismayilov, citato sopra, ? 38).
30. La Corte non ? convinta con l’argomento del Governo che una valutazione della proporzionalit? ? stata incorporata nelle decisioni nazionali. Non sembra che le considerazioni sopra relativo all’origine legale dei soldi, la natura non intenzionale della condotta del richiedente o l’assenza di indicazioni di qualsiasi gli altri reati di dogane, gioc? qualsiasi il ruolo in loro decisionale. La corte di giorno della sentenza assegn? soltanto il ?natura e la pericolosit? del reato? e ?le informazioni sul [richiedente] il carattere? ma non chiese se o non l’ordine di sequestro era nell’interesse pubblico o se l’equilibrio richiesto fu sostenuto in una maniera conforme col diritto del richiedente al godimento tranquillo delle sue propriet?. Di conseguenza, i costatazione di Corte che la sfera della revisione ha eseguito con le corti nazionali erano troppo stretti per soddisfare il requisito di chiedere il ?equilibrio equo? inerente nel secondo paragrafo di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 (veda Paulet, citato sopra, ? 68).
31. Inoltre, contrari alla rivendicazione del Governo che la corte aveva optato per la sanzione penale pi? clemente, Articolo 16.4 non sembra lasciare la corte di giorno della sentenza qualsiasi la discrezione nella questione con imponendo una scelta fra una multa equivalente ad almeno l’undeclared corrisponde o il sequestro dei soldi di undeclared. In ambo i casi, era l’importo di undeclared intero che ? stato confiscato allo Stato. Nella prospettiva della Corte, tale sistema rigido ? incapace di assicurare l’equilibrio equo e richiesto fra i requisiti dell’interesse generale e la protezione del diritto di un individuo a propriet? (veda Grifhorst, citato sopra, ? 103 in multa, ed anche Vasilevski c. la Repubblica precedente del Macedonia, n. 22653/08, ? 57, 28 aprile 2016, ed Andonoski c. la Repubblica iugoslava e precedente del Macedonia, n. 16225/08, ? 38 17 settembre 2015 nel quale la legislazione nazionale ostacol? le corti da in considerazione della relazione fra la condotta del richiedente ed il reato). La misura di sequestro impose un carico individuale ed eccessivo sul richiedente ed era sproporzionata al reato commesso (veda Ismayilov, ? 38, e Boljevi, ?? 45 sia cit? sopra; e Tanasov c. la Romania, n. 65910/09, ? 28 31 ottobre 2017).
32. C’? stata perci? una violazione di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1.
II. La richiesta Di Articolo 41 Di La Convenzione
33. Articolo 41 della Convenzione prevede:
?Se i costatazione di Corte che c’? stata una violazione della Convenzione o i Protocolli inoltre, e se la legge interna della Parte Contraente ed Alta riguardasse permette a riparazione solamente parziale di essere resa, la Corte pu?, se necessario, riconosca la soddisfazione equa alla vittima.?
34. Il richiedente chiese 90,000 dollari di Stati Uniti (USD) in riguardo di danno patrimoniale e chiese alla Corte di determinare l’importo del risarcimento in riguardo di danno non-patrimoniale.
35. Il Governo present? che la rivendicazione in riguardo di non danno patrimoniale dovrebbe essere respinto perch? il richiedente non aveva specificato l’importo lui disse.
36. La Corte reitera che ? stato d’accordo ad esaminare rivendicazioni in riguardo di danno non-patrimoniale per il quale richiedenti non quantificarono l’importo, ?lasciandolo alla discrezione della Corte? (veda Nagmetov c. la Russia [GC], n. 35589/08, ? 72, 30 marzo 2017 con gli ulteriori riferimenti). Al giorno d’oggi la causa, assegna 73,000 euros il richiedente (EUR) in riguardo di danno patrimoniale-l’equivalente di USD 90,000 sulla data di osservazione della rivendicazione-ed EUR 1,500 in riguardo di danno non-patrimoniale, pi? qualsiasi tassa che pu? essere addebitabile.
37. La Corte lo considera appropriato che il tasso di interesse di mora dovrebbe essere basato sul tasso di prestito marginale della Banca Centrale europea a che dovrebbe essere aggiunto tre punti di percentuale.
PER QUESTE RAGIONI, LA CORTE, UNANIMAMENTE
1. Dichiara la richiesta ammissibile;

2. Sostiene che c’? stata una violazione di Articolo 1 di Protocollo N.ro 1 alla Convenzione;

3. Sostiene
(un) che lo Stato rispondente ? pagare il richiedente, entro tre mesi dalla data sulla quale la sentenza diviene definitivo in conformit? con Articolo 44 ? 2 della Convenzione gli importi seguenti:
(i) EUR 73,000 (settanta-tre mila euros), pi? qualsiasi tassa che pu? essere addebitabile, in riguardo di danno patrimoniale;
(l’ii) EUR 1,500 (milli cinquecento euros), pi? qualsiasi tassa che pu? essere addebitabile, in riguardo di danno non-patrimoniale;
(b) che dalla scadenza dei tre mesi summenzionati sino ad accordo il semplice interesse sar? pagabile sugli importi sopra ad un tasso uguale al tasso di prestito marginale della Banca Centrale europea durante il periodo predefinito pi? tre punti di percentuale.
Fatto in inglesi, e notific? per iscritto 9 ottobre 2018, facendo seguito Decidere 77 ?? 2 e 3 degli Articoli di Corte.
Stefano Phillips Vincenzo A. De Gaetano
Cancelliere Presidente

Testo Tradotto

Conclusions:
Violation of Article 1 of Protocol No. 1 – Protection of property (Article 1 para. 2 of Protocol No. 1 – Control of the use of property)
Pecuniary and non-pecuniary damage – award (Article 41 – Non-pecuniary damage
Pecuniary damage
Just satisfaction)

THIRD SECTION

CASE OF GYRLYAN v. RUSSIA

(Application no. 35943/15)

JUDGMENT

STRASBOURG

9 October 2018

FINAL

09/01/2019

This judgment has become final under Article 44 ? 2 of the Convention. It may be subject to editorial revision.

In the case of Gyrlyan v. Russia,
The European Court of Human Rights (Third Section), sitting as a Chamber composed of:
Vincent A. De Gaetano, President,
Branko Lubarda,
Helen Keller,
Dmitry Dedov,
Pere Pastor Vilanova,
Alena Pol??kov?,
Mar?a El?segui, judges,
and Stephen Phillips, Section Registrar,
Having deliberated in private on 18 September 2018,
Delivers the following judgment, which was adopted on that date:
PROCEDURE
1. The case originated in an application (no. 35943/15) against the Russian Federation lodged with the Court under Article 34 of the Convention for the Protection of Human Rights and Fundamental Freedoms (?the Convention?) by a Russian national, OMISSIS (?the applicant?), on 14 July 2015.
2. The applicant was represented by Mr A. Koyfman, a lawyer practising in Moscow, who died in the course of the proceedings. The Russian Government (?the Government?) were represented initially by Mr G. Matyushkin, the Representative of the Russian Federation to the European Court of Human Rights, and then by his successor in that office, Mr M. Galperin.
3. The applicant complained that the confiscation of his lawfully acquired money had been an excessive and disproportionate measure.
4. On 9 February 2017 the Government were given notice of the application.
THE FACTS
I. THE CIRCUMSTANCES OF THE CASE
5. The applicant was born in 1972 and now lives in Odessa, Ukraine.
6. On 31 January 2014 the applicant sold a plot of land and a summer cottage in the Moscow Region for 4,600,000 Russian roubles (RUB). On 20 February 2014 he exchanged RUB 3,605,000 for 100,000 United States dollars (USD).
7. On 19 March 2014 the applicant travelled to Odessa from Domodedovo Airport in Moscow. He was carrying the entire USD 100,000 in his handbag. At the security check, his hand luggage was X-rayed. An officer asked him whether he was carrying any cash. The applicant acknowledged that he had money in his handbag and showed it to the officer.
8. The applicant was subsequently interviewed by a police officer and an investigator on suspicion of smuggling foreign currency. He insisted on the lawful origin of the money and claimed that he had erroneously believed that the customs control would take place after the security check.
9. On 18 April 2014 the investigator refused to initiate criminal proceedings because it could not be established that the applicant had deliberately sought to circumvent customs regulations.
10. On 6 June 2014 the Federal Customs Service prepared a report on a regulatory customs offence under Article 16.4 of the Code of Administrative Offences. The applicant was charged for his failure to make a written declaration in respect of the USD 100,000 he had been carrying on him.
11. A hearing was held on 18 December 2014 before a justice of the peace in the Domodedovo District of the Moscow Region. The court held that the customs report and statements the applicant had given to the police were sufficient evidence of the offence. It was legally irrelevant whether he had deliberately sought to circumvent customs regulations or negligently failed to abide by the applicable declaration requirements. The court issued a confiscation order for USD 90,000, reasoning as follows:
?When deciding on the punishment, the court takes into account the nature and gravity of the offence which is connected to the operation of a hazardous device, the information on the character of Mr Gyrlyan, who has no previous record of similar offences, and considers it appropriate to order confiscation of the object of the administrative offence.?
12. In his grounds of appeal, the applicant relied in particular on the case-law of the Constitutional Court, which emphasised that any punishment had to be fair and proportionate to the nature of the offence, the gravity of the consequences, the extent of the damage and other relevant factors. He pointed out that the money had been lawfully obtained and that his actions had not caused any damage to the State.
13. On 14 January 2015 the Domodedovo Town Court dismissed the appeal in a summary fashion, noting that the punishment had been determined ?within the range of penalties [provided for in Article 16.4 of the Code of Administrative Offences] and with regard to the character of the offender?.
14. An appeal on points of law was dismissed by the deputy president of the Moscow Regional Court on 30 April 2015. He wrote that ?the defence?s allegation of a formalistic approach on the part of the [lower] courts [was their] subjective opinion that [did not] shield Mr Gyrlyan from liability.?
II. RELEVANT DOMESTIC LAW
15. The Code of Administrative Offences (as worded at the material time) provided as follows:
Article 16.4 ? Non-declaration or inaccurate declaration by individuals
of cash and/or monetary instruments
?The non-declaration or inaccurate declaration by individuals of cash and/or monetary instruments being carried across the customs border of the Customs Union which are subject to a written declaration, provided that these acts are not constitutive of a criminal offence:
shall be punishable by an administrative fine of between once and twice the amount of the undeclared cash and/or monetary instruments or confiscation of the object of the administrative offence.
Note 1. For the purposes of the present article, the undeclared amount shall be deemed equivalent to the portion of cash and/or monetary instruments exceeding the amount which the customs regulations of the Customs Union allow to be taken in or out without a written declaration.?
16. On 5 July 2010 the Inter-State Council of the Eurasian Economic Community, a regional organisation comprising Belarus, Kazakhstan and Russia, approved a treaty on the procedure for the movement by individuals of cash and/or monetary instruments across the customs border of the Customs Union. Article 4 (as in force at the material time) provided as follows:
?1. An individual may take cash and/or travellers? cheques out of the customs territory of the Customs Union without restrictions in the following manner:

if carrying cash and/or travellers? cheques in a total amount exceeding the equivalent of 10,000 [United States] dollars at one time, the cash and/or cheques must be reported on a written customs declaration by means of filing a passenger customs declaration stating the entire amount of cash or cheques being carried.?
THE LAW
I. ALLEGED VIOLATION OF ARTICLE 1 OF PROTOCOL No. 1 TO THE CONVENTION
17. The applicant complained that that the decision of the domestic authorities in the administrative-offence proceedings to confiscate USD 90,000 of his money for having failed to declare the sum of USD 100,000 at customs had been excessive and disproportionate to the legitimate aim pursued. He relied on Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention, which reads as follows:
?Every natural or legal person is entitled to the peaceful enjoyment of his possessions. No one shall be deprived of his possessions except in the public interest and subject to the conditions provided for by law and by the general principles of international law.
The preceding provisions shall not, however, in any way impair the right of a State to enforce such laws as it deems necessary to control the use of property in accordance with the general interest or to secure the payment of taxes or other contributions or penalties.?
18. The Government recapitulated the applicable legal provisions and distinguished the present case from the case of Ismayilov v. Russia (no. 30352/03, 6 November 2008), in that the applicant had been held accountable for an administrative, rather than criminal, offence and given the minimum penalty. In the Government?s view, the domestic courts had assessed the proportionality of the interference and rejected the applicant?s arguments in that respect, finding that he could have abided by the applicable customs regulations but had not.
A. Admissibility
19. The Court considers that the application is not manifestly ill-founded within the meaning of Article 35 ? 3 (a) of the Convention. It further notes that it is not inadmissible on any other grounds. It must therefore be declared admissible.
B. Merits
20. It is not in dispute between the parties that the applicant was the lawful owner of USD 90,000, which constituted his ?possessions? for the purposes of Article 1 of Protocol No. 1 (contrast Eliseev and Ruski Elitni Klub v. Serbia (dec.), no. 8144/07, ?? 32-36, 10 July 2018). The decision to confiscate that amount therefore constituted an interference with his right to the peaceful enjoyment of his possessions (see Ismayilov, cited above, ? 29; Paulet v. the United Kingdom, no. 6219/08, ? 64, 13 May 2014; and Boljevi? v. Croatia, no. 43492/11, ? 37, 31 January 2017).
21. The Court reiterates its consistent approach that a confiscation measure, even though it involves a deprivation of possessions, falls within the scope of the second paragraph of Article 1 of Protocol No. 1, which allows the Contracting States to control the use of property to secure the payment of penalties. However, this provision must be construed in the light of the general principle set out in the first sentence of the first paragraph and there must, therefore, exist a reasonable relationship of proportionality between the means employed and the aim sought to be realised (see Ismayilov, ? 30, and Paulet, ? 64, both cited above, and Grifhorst v. France, no. 28336/02, ?? 85 86, 26 February 2009).
22. By contrast with previous cases against Russia in which the Court identified defects in the legal framework governing the confiscation of foreign currency (see Baklanov v. Russia, no. 68443/01, ? 46, 9 June 2005; Sun v. Russia, no. 31004/02, ?? 29-33, 5 February 2009; and Adzhigovich v. Russia, no. 23202/05, ?? 30-34, 8 October 2009), the sanction for non compliance with the obligation to declare any amount of foreign currency exceeding USD 10,000 was established in Article 16.4 of the Code of Administrative Offences, which provided for either a fine or a confiscation order (see paragraph 15 above). The Court is therefore satisfied that the interference with the applicant?s property rights was provided for by law, as required by Article 1 of Protocol No. 1.
23. The Court further notes that States have a legitimate interest and also a duty by virtue of various international treaties to implement measures to detect and monitor the movement of cash across their borders, since large amounts of cash may be used for money laundering, drug trafficking, financing terrorism or organised crime, tax evasion or the commission of other serious financial offences. The general declaration requirement applicable to any individual crossing the State border prevents cash from entering or leaving the country undetected and the confiscation measure which the failure to declare cash to the customs authorities results in is part of the general regulatory scheme designed to combat those offences. The Court therefore considers that the confiscation measure conformed to the general interest of the community (see Ismayilov, ? 34, and Grifhorst, ? 93, both cited above).
24. The remaining question for the Court to determine is whether the interference struck the requisite fair balance between the protection of the right of property and the requirements of the general interest, taking into account the margin of appreciation left to the respondent State in that area. The requisite balance will not be achieved if the property owner concerned has had to bear ?an individual and excessive burden?. Moreover, although the second paragraph of Article 1 of Protocol No. 1 contains no explicit procedural requirements, the Court must consider whether the proceedings as a whole afforded the applicant a reasonable opportunity to put his case to the competent authorities with a view to enabling them to establish a fair balance between the conflicting interests at stake (see Grifhorst, ? 94; Paulet, ? 65; and Boljevi?, ? 41, all cited above; Denisova and Moiseyeva v. Russia, no. 16903/03, ?? 58-59, 1 April 2010; and Rummi v. Estonia, no. 63362/09, ? 104, 15 January 2015).
25. The administrative offence of which the applicant was found guilty was his failure to declare the full amount of cash which he was carrying to the customs authorities. It is worth noting that the act of taking foreign currency out of Russia was not illegal under Russian law or the law of the Customs Union of which Russia is a member State. Not only was it permissible to export foreign currency, but the sum which could be legally transferred or, as in the present case, physically carried across the customs border, was not in principle restricted (see paragraph 16 above). Those elements distinguish this case from certain others, in which the confiscation measure applied either to goods whose import was prohibited or to vehicles used for transporting prohibited substances or trafficking human beings (for examples of such cases, see Ismayilov, ? 35, and Grifhorst, ? 99, both cited above).
26. Furthermore, the lawful origin of the confiscated cash was not disputed. The applicant presented to the domestic authorities and the Court documentary evidence, including a contract for the sale of a house and land and receipts from Russian banks where he had exchanged his money, showing that the money had originated from the sale of his property in the Moscow Region. On that basis the Court distinguishes the present case from cases in which the confiscation measure covered assets which were the proceeds of a criminal offence, were deemed to have been unlawfully acquired or were intended for use in illegal activities (for examples of such cases, see Ismayilov, cited above, ? 36).
27. Turning next to the applicant?s conduct, the Court notes that there is no indication that he was deliberately seeking to circumvent customs regulations. When asked at the security check whether he had any cash, he replied in the affirmative (see paragraph 7 above and compare with Moon v. France, no. 39973/03, ? 8, 9 July 2009, and Grifhorst, cited above, ? 8, in which the applicants denied that they had any money on them). The lack of intent to deceive was conceded by the Russian authorities, which decided not to pursue criminal proceedings on that basis (see paragraph 9 above). There is nothing in the case file to suggest that the applicant was suspected of or charged with any criminal offences in connection with the incident at issue or that by imposing the confiscation measure on him the authorities were seeking to prevent any other illegal activities, such as money laundering, drug trafficking, financing terrorism or tax evasion. The money he was carrying had been lawfully acquired and he was allowed to take it out of Russia and the Customs Union so long as he declared it to the customs authorities. It follows that the only prosecutable conduct which could be attributed to him was failure to make a written declaration to that effect to the customs authorities (compare Ismayilov, ? 37, and Boljevi?, ? 43, both cited above).
28. The Court reiterates that in order to be proportionate, the interference should correspond to the severity of the infringement, and the sanction to the gravity of the offence it is designed to punish ? in the instant case, failure to comply with the declaration requirement ? rather than to the gravity of any presumed infringement which has not actually been established, such as an offence of money laundering or tax evasion (see Ismayilov, ? 38; Grifhorst, ? 102; and Boljevi?, ? 44, all cited above).
29. The amount confiscated was undoubtedly substantial for the applicant, for it represented almost the entire proceeds of sale of his property in Russia. On the other hand, the harm that the applicant might have caused to the authorities was minor: he had not avoided customs duties or any other levies or caused any other pecuniary damage to the State. Had the amount gone undetected, the Russian authorities would have only been deprived of the information that the money had left Russia. Thus, the confiscation measure was not intended as pecuniary compensation for damage ? as the State had not suffered any loss as a result of the applicant?s failure to declare the money ? but was deterrent and punitive in its purpose (see Ismayilov, cited above, ? 38).
30. The Court is not convinced by the Government?s argument that an assessment of proportionality was incorporated in the domestic decisions. It does not appear that the above considerations relating to the lawful origin of the money, the unintentional nature of the applicant?s conduct or the absence of indications of any other customs offences, played any role in their decision-making. The sentencing court merely referred to the ?nature and dangerousness of the offence? and ?information on the [applicant?s] character? but did not ask whether or not the confiscation order was in the public interest or whether the requisite balance was maintained in a manner consonant with the applicant?s right to the peaceful enjoyment of his possessions. Accordingly, the Court finds that the scope of the review carried out by the domestic courts was too narrow to satisfy the requirement of seeking the ?fair balance? inherent in the second paragraph of Article 1 of Protocol No. 1 (see Paulet, cited above, ? 68).
31. Moreover, contrary to the Government?s claim that the court had opted for the most lenient penalty, Article 16.4 does not appear to leave the sentencing court any discretion in the matter by imposing a choice between a fine equivalent to at least the undeclared amount or confiscation of the undeclared cash. In either case, it was the entire undeclared amount that was forfeited to the State. In the Court?s view, such a rigid system is incapable of ensuring the requisite fair balance between the requirements of the general interest and the protection of an individual?s right to property (see Grifhorst, cited above, ? 103 in fine, and also Vasilevski v. the former Republic of Macedonia, no. 22653/08, ? 57, 28 April 2016, and Andonoski v. the former Yugoslav Republic of Macedonia, no. 16225/08, ? 38, 17 September 2015, in which the domestic legislation prevented the courts from considering the relationship between the applicant?s conduct and the offence). The confiscation measure imposed an individual and excessive burden on the applicant and was disproportionate to the offence committed (see Ismayilov, ? 38, and Boljevi?, ? 45, both cited above; and Tanasov v. Romania, no. 65910/09, ? 28, 31 October 2017).
32. There has therefore been a violation of Article 1 of Protocol No. 1.
II. APPLICATION OF ARTICLE 41 OF THE CONVENTION
33. Article 41 of the Convention provides:
?If the Court finds that there has been a violation of the Convention or the Protocols thereto, and if the internal law of the High Contracting Party concerned allows only partial reparation to be made, the Court shall, if necessary, afford just satisfaction to the injured party.?
34. The applicant claimed 90,000 United States dollars (USD) in respect of pecuniary damage and asked the Court to determine the amount of compensation in respect of non-pecuniary damage.
35. The Government submitted that the claim in respect of non pecuniary damage should be rejected because the applicant had not specified the amount he claimed.
36. The Court reiterates that it has agreed to examine claims in respect of non-pecuniary damage for which applicants did not quantify the amount, ?leaving it to the Court?s discretion? (see Nagmetov v. Russia [GC], no. 35589/08, ? 72, 30 March 2017, with further references). In the present case, it awards the applicant 73,000 euros (EUR) in respect of pecuniary damage ? the equivalent of USD 90,000 on the date of submission of the claim ? and EUR 1,500 in respect of non-pecuniary damage, plus any tax that may be chargeable.
37. The Court considers it appropriate that the default interest rate should be based on the marginal lending rate of the European Central Bank, to which should be added three percentage points.
FOR THESE REASONS, THE COURT, UNANIMOUSLY,
1. Declares the application admissible;

2. Holds that there has been a violation of Article 1 of Protocol No. 1 to the Convention;

3. Holds
(a) that the respondent State is to pay the applicant, within three months from the date on which the judgment becomes final in accordance with Article 44 ? 2 of the Convention, the following amounts:
(i) EUR 73,000 (seventy-three thousand euros), plus any tax that may be chargeable, in respect of pecuniary damage;
(ii) EUR 1,500 (one thousand five hundred euros), plus any tax that may be chargeable, in respect of non-pecuniary damage;
(b) that from the expiry of the above-mentioned three months until settlement simple interest shall be payable on the above amounts at a rate equal to the marginal lending rate of the European Central Bank during the default period plus three percentage points.
Done in English, and notified in writing on 9 October 2018, pursuant to Rule 77 ?? 2 and 3 of the Rules of Court.
Stephen Phillips Vincent A. De Gaetano
Registrar President

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La data dell'ultimo controllo di validità dei testi è la seguente: 14/09/2024