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Testo originale e tradotto della sentenza selezionata

CASE OF DE LEONARDIS v. ITALY

Tipologia: Sentenza
Importanza: 3
Articoli: 37, 39, P1-1
Numero: 33529/96/2001
Stato: Italia
Data: 05/04/2001
Organo: Sezione Seconda
Testo Originale

Conclusion Struck of the list (friendly settlement)
SECOND SECTION
CASE OF DE LEONARDIS v. ITALY
(Application no. 33529/96)
JUDGMENT
(Friendly settlement)
STRASBOURG
5 April 2001

In the case of De Leonardis v. Italy,
The European Court of Human Rights (Second Section), sitting as a Chamber composed of:
Mr C.L. Rozakis, President,
Mr A.B. Baka,
Mr G. Bonello,
Mr P. Lorenzen,
Mrs M. Tsatsa-Nikolovska,
Mr E. Levits,
Mr A. Kovler, judges,
and Mr E. Fribergh, Section Registrar,
Having deliberated in private on 15 March 2001,
Delivers the following judgment, which was adopted on that date:
PROCEDURE
1. The case originated in an application (no. 33529/96) against Italy lodged with the European Commission of Human Rights (“the Commission”) under former Article 25 of the Convention for the Protection of Human Rights and Fundamental Freedoms (“the Convention”) by an Italian national, Mrs E. M. D. L. (“the applicant”), on 11 July 1996.
2. The applicant was represented by Mr E. B., a lawyer practising in Rome. The Italian Government (“the Government”) were represented by their Agent, Mr U. Leanza, and by their co-agent, Mr V. Esposito.
3. The applicant complained about her prolonged inability - through lack of police assistance - to recover possession of her apartment and about the duration of the eviction proceedings.
4. On 30 May 2000, after obtaining the parties’ observations, the Court declared the application admissible.
5. On 1 February 2001 and on 29 January 2001, the applicant and the Agent of the Government respectively submitted formal declarations proposing a friendly settlement of the case.
THE FACTS
6. The applicant is the owner of an apartment in Rome, which she had let to E.M. In a registered letter of 6 May 1991, the applicant informed the tenant that she intended to terminate the lease on expiry of the term on 1 January 1992 and asked him to vacate the premises by that date.
7. On 8 May 1991, she served a notice to quit on the tenant, but he refused to leave.
8. In a writ served on the tenant on 17 March 1992, the applicant reiterated her intention to terminate the lease and summoned the tenant to appear before the Rome Magistrate.
9. On 30 June 1992, the Rome Magistrate upheld the validity of the notice to quit and ordered that the premises be vacated by 31 May 1993. That decision was made enforceable on 14 July 1992.
10. On 24 June 1992, the applicant served notice on the tenant requiring him to vacate the premises.
11. On 15 July 1993, she served notice on the tenant informing him that the order for possession would be enforced by a bailiff on 30 July 1993.
12. Between 30 July 1993 and 6 July 1999 the bailiff made 28 attempts to recover possession. Each attempt proved unsuccessful, as the applicant was not entitled to police assistance in enforcing the order for possession.
13. In September 1999, the tenant died and the applicant repossessed the apartment.
THE LAW
14. On 29 January 2001, the Court received the following declaration from the Government:
“I declare that the Government of Italy offer to pay 105,000,000 ITL to Mrs E. M. D. L. with a view to securing a friendly settlement of the application registered under no. 33529/96. This sum shall cover any pecuniary and non-pecuniary damage as well as costs, and it will be payable immediately after the notification of the judgment delivered by the Court pursuant to Article 39 of the European Convention on Human Rights. This payment will constitute the final resolution of the case.
This declaration does not entail any acknowledgement by the Government of a violation of the European Convention on Human Rights in the present case.
The Government further undertake not to request the reference of the case to the Grand Chamber under Article 43 § 1 of the Convention.”
15. On 1 February 2001, the Court received the following declaration signed by the applicant:
“We note that the Government of Italy are prepared to pay a sum totalling 105,000,000 ITL covering both pecuniary and non-pecuniary damage and costs to Mrs E. M. D. L. with a view to securing a friendly settlement of application no. 33529/96 pending before the Court.
We accept the proposal and waive any further claims in respect of Italy relating to the facts of this application. We declare that the case is definitely settled.
This declaration is made in the context of a friendly settlement which the Government and the applicant have reached.
We further undertake not to request the reference of the case to the Grand Chamber under Article 43 § 1 of the Convention after the delivery of the Court’s judgment.”
16. The Court takes note of the agreement reached between the parties (Article 39 of the Convention). It is satisfied that the settlement is based on respect for human rights as defined in the Convention or its Protocols (Article 37 § 1 in fine of the Convention and Rule 62 § 3 of the Rules of Court).
17. Accordingly, the case should be struck of the list.
FOR THESE REASONS, THE COURT UNANIMOUSLY
1. Decides to strike the case of the list;
2. Takes note of the parties’ undertaking not to request a rehearing of the case before the Grand Chamber.
Done in English, and notified in writing on 5 April 2001 pursuant to Rule 77 §§ 2 and 3 of the Rules of Court.
Erik Fribergh Christos Rozakis
Registrar President

Testo Tradotto

Conclusione Cancellato dal ruolo ( regolamento amichevole)
SECONDA SEZIONE
CAUSA DE LEONARDIS C. ITALIA
(Richiesta n. 33529/96)
SENTENZA
( regolamento amichevole)
STRASBOURG
5 aprile 2001

Nella causa De Leonardis c. Italia,
La Corte europea dei Diritti umani (Seconda Sezione), riunendosi in una Camera, composta da:
Il Sig. C.L. Rozakis, Presidente, il
Sig. A.B. Baka, il Sig. G. Bonello, il Sig. P. Lorenzen, laSig.ra M. Tsatsa-Nikolovska, il Sig. E. Levits, il Sig. A. Kovler, giudici, ed il Sig. E. Fribergh, Cancelliere di , Sezione
Avendo deliberato in privato il 15 marzo 2001,
Consegna la seguente sentenza che fu adottata in quella data:
PROCEDURA
1. La causa originò in una richiesta (n. 33529/96) contro l'Italia depositata con la Commissione europea dei Diritti umani (“la Commissione”) sotto il precedente Articolo 25 della Convenzione per la Protezione dei Diritti umani e le Libertà Fondamentali (“la Convenzione”) da un cittadino italiano, la Sig.ra E. M. D. L. (“il richiedente”), l’11 luglio 1996.
2. Il richiedente fu rappresentato dal Sig. E. B., un avvocato che pratica a Roma. Il Governo italiano (“il Governo”) fu rappresentato dal suo Agente, il Sig. U. Leanza e dal suo co-agente, il Sig. V. Esposito.
3. Il richiedente si lagnò della sua incapacità prolungata – a causa di assistenza della polizia - di recuperare possesso del suo appartamento e della durata dei procedimenti di sfratto.
4. Dopo avere ottenuto le osservazioni delle parti, la Corte dichiarò la richiesta ammissibile il 30 maggio 2000.
5. Il 1 febbraio 2001 e il 29 gennaio 2001, il richiedente e l'Agente del Governo presentarono rispettivamente dichiarazioni formali proponendo un regolamento amichevole della causa.
I FATTI
6. Il richiedente è il proprietario di un appartamento a Roma che aveva affittato ad E.M. In una lettera datata 6 maggio 1991, il richiedente informò l'inquilino che intendeva terminare il contratto d'affitto alla scadenza del termine il 1 gennaio 1992 e gli chiese di sgombrare i locali per quella data.
7. L’ 8 maggio 1991, notificò un avviso per sgomberare all'inquilino, ma lui si rifiutò di andare via.
8. In un documento notificato all'inquilino il 17 marzo 1992, il richiedente reiterò la sua intenzione di terminare il contratto d'affitto e chiamò in causa l'inquilino per apparire di fronte al Magistrato di Roma.
9. Il 30 giugno 1992, il Magistrato di Roma sostenne la validità dell'avviso per sgomberare ed ordinò che i locali fossero sgombrati il 31 maggio 1993. Questa decisione fu resa esecutiva il 14 luglio 1992.
10. Il 24 giugno 1992, il richiedente notificò un avviso all'inquilino chiedendogli di sgombrare i locali.
11. Il 15 luglio 1993, notificò un avviso all'inquilino informandolo che il mandato per possesso sarebbe stato eseguito da un ufficiale giudiziario il 30 luglio 1993.
12. Fra il 30 luglio 1993 e il 6 luglio 1999 l'ufficiale giudiziario fece 28 tentativi di recuperare possesso. Ogni tentativo si dimostrò senza successo, siccome al richiedente non fu concessa assistenza della polizia nell'eseguire il mandato per possesso.
13. Nel settembre 1999 l'inquilino morì, ed il richiedente riacquistò l'appartamento.
LA LEGGE
14. Il 29 gennaio 2001, la Corte ricevette la seguente dichiarazione dal Governo:
“Io dichiaro che il Governo Italiano offre di pagare un importo totale di 105,000,000 ITL alla Sig.ra E. M. D. L. in prospettiva di assicurare un regolamento amichevole della richiesta registrata sotto il n. 33529/96. Questa somma coprirà qualsiasi danno materiale e morale così come i costi, e sarà pagabile entro tre mesi che cominciano dalla notificazione della sentenza consegnata dalla Corte facendo seguito all’ Articolo 39 della Convenzione europea dei Diritti umani. Questo pagamento costituirà la decisione finale della causa.
Questa dichiarazione non comporta un qualsiasi riconoscimento del Governo di una violazione della Convenzione europea dei Diritti umani nella causa presente.
Il governo si impegna inoltre a non richiedere la raccomandazione della causa alla Grande Camera sotto l’Articolo 43 § 1 della Convenzione.”
15. Il 1 febbraio 2001, la Corte ricevette la seguente dichiarazione firmata dal richiedente:
“Io noto che il Governo dell'Italia è pronto a pagare un importo totale di 105,000,000 ITL che copre danno materiale e morale e costi alla Sig.ra E. M. D. L. nella prospettiva di assicurare un regolamento amichevole della richiesta n. 33529/96 pendente di fronte alla Corte.
Io accetto la proposta e rinuncio a qualsiasi le ulteriore richiesta nei confronti dell'Italia relativa ai fatti di questa richiesta. Io dichiaro che la causa è stabilita definitivamente.
Questa dichiarazione è resa nel contesto di un regolamento amichevole che il Governo ed il richiedente hanno raggiunto.
Io inoltre m’impegno a non richiedere la raccomandazione della causa alla Grande Camera sotto l’Articolo 43 § 1 della Convenzione dopo la consegna della sentenza della Corte.”
16. La Corte prende nota dell'accordo raggiunto dalle parti (Articolo 39 della Convenzione). È sicuro che l'accordo sia basato sul rispetto dei diritti umani come definito nella Convenzione o nei suoi Protocolli (l'Articolo 37 § 1 in fine della Convenzione ed Articolo 62 § 3 degli Articoli di Corte).
17. Di conseguenza, la causa dovrebbe essere cancellata dal ruolo.
PER QUESTE RAGIONI, LA CORTE UNANIMEMENTE
1. Decide di cancellare la causa dal ruolo;
2. Prende nota dell’impegno delle parti a non richiedere un riesame della causa di fronte alla Grande Camera.
Fatto in inglese, e notificato per iscritto il 5 aprile 2001 facendo seguito all’ Articolo 77 §§ 2 e 3 degli Articoli di Corte.
Erik Fribergh Christos Rozakis
Cancelliere Presidente

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