TERZA SEZIONE
CAUSA MUSTEAŢĂ ED ALTRI C. ROMANIA
( Richieste numeri 67344/01, 10772/04, 14819/04, 14025/05 e 23596/06)
SENTENZA
STRASBURGO
6 ottobre 2009
Questa sentenza diventerà definitiva nelle condizioni definite all'articolo 44 § 2 della Convenzione. Può subire dei ritocchi di forma.
Nella causa Musteaţă ed altri c. Romania,
La Corte europea dei diritti dell'uomo, terza sezione, riunendosi in una camera composta da:
Josep Casadevall, presidente, Elisabet Fura, Corneliu Bîrsan, Boštjan il Sig. Zupan�i�, Egbert Myjer, Luccichi López Guerra, Ann Power, giudici,
e da Santiago Quesada, cancelliere di sezione,
Dopo avere deliberato in camera del consiglio il 15 settembre 2009,
Rende la sentenza che ha adottata in questa data:
PROCEDIMENTO
1. All'origine della causa si trovano cinque richieste, numeri 67344/01, 10772/04, 14819/04, 14025/05 e 23596/06, dirette contro la Romania e in cui sette cittadini di questo Stato hanno investito la Corte in virtù dell'articolo 34 della Convenzione di salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali ("la Convenzione"). I dettagli dei richiedenti, ivi compreso le rispettive date di introduzione delle loro richieste e quella della loro comunicazione figurano nella parte “In fatto� di questa sentenza.
2. Il governo rumeno ("il Governo") è rappresentato dal suo agente, il Sig. Răzvan-Horaţiu Radu, del ministero delle Cause estere.
3. Il presidente della terza sezione ha deciso di comunicare i motivi di appello tratti dagli articoli 6 § 1 della Convenzione e 1 del Protocollo no 1 alla Convenzione al Governo. Come permesso dall'articolo 29 § 3 della Convenzione, è stato deciso inoltre che la camera si sarebbe pronunciata sull'ammissibilità ed il merito allo stesso tempo.
IN FATTO
I. LE CIRCOSTANZE DELLO SPECIFICO
4. Tutte le richieste riguardano l’impossibilità di fare eseguire delle decisioni definitive di giustizia resa a favore dei richiedenti e che mettevano a carico delle autorità degli obblighi di concedere loro dei diritti patrimoniali o di pagare loro delle somme di denaro.
5. I passi ripetuti dei richiedenti fatti presso le autorità competenti non sono arrivati all'esecuzione dei queste decisioni che, eccetto per le cause Papadopol e Stănoiu, restano ad oggi ineseguite.
6. I fatti pertinenti di ciascuna di queste cause sono esposti qui di seguito.
A. Richiesta no 67344/01, Musteaţă c. Romania
7. Il richiedente, il Sig. C. E. M., nato nel 1959 e residente ad Iaşi, ha investito la Corte il 22 maggio 2000. La richiesta è stata comunicata al Governo il 23 aprile 2008. Il richiedente è deceduto il 30 dicembre 2008. Suo padre, il Sig. G. M., in quanto unico erede, ha espresso il desiderio di continuare l'istanza.
8. Il 13 aprile 1998, il tribunale dipartimentale di Iaşi fece diritto ad un'azione del richiedente diretta contro l'università A.I.C, annullò una decisione presa da questa ultima e che prevedeva la partecipazione del richiedente ad un concorso, e concedette al richiedente 2 355 000 lei rumeni (ROL) per onere di giustizia.
Il 4 ottobre 1999, il tribunale di prima istanza di Iaşi condannò l'università anche a pagare al richiedente 2 675 000 ROL a titolo degli oneri.
9. Il richiedente invoca il mancato pagamento degli oneri di giustizia.
B. Richiesta no 10772/04, Ghirachi c. Romania
10. I richiedenti, il Sig. C. G. e la Sig.ra I. G. nati rispettivamente nel 1953 e 1957 e residenti a Bucarest, hanno investito la Corte il 23 gennaio 2004. La richiesta è stata comunicata al Governo il 28 novembre 2006.
11. L’ 11 giugno 1999, il tribunale di prima istanza di Bucarest fece diritto ad un'azione dei richiedenti e condannò il consiglio comunale di Bucarest e la direzione dell'amministrazione dei Fondi Immobiliari di concludere coi richiedenti un contratto di affitto di un appartamento che questi ultimi occupavano dal 1982.
Il 3 febbraio 2000, lo stesso tribunale ordinò al consiglio comunale di concludere coi richiedenti un contratto di vendita riguardante lo stesso appartamento.
12. All'epoca dell'esecuzione forzata cominciata dai richiedenti, i debitori informarono l'ufficiale giudiziario di giustizia che l'immobile apparteneva Però al parrocchia P., il 19 novembre 2001, il tribunale dipartimentale di Bucarest constatò, in un'azione che opponeva i richiedenti alla parrocchia che questa ultima non era il proprietario dell'immobile.
I richiedenti abitano sempre l'appartamento in questione.
C. Richiesta no 14819/04, Papadopol c. Romania
13. La richiedente, la Sig.ra V. P., nata nel 1944 e residente a Buzău, ha investito la Corte il 29 marzo 2004 insieme a sua sorella, L.M che ha rinunciato alla sua richiesta il 10 giugno 2004. La richiedente è rappresentata da G. G., avvocato a Bucarest. La richiesta è stata comunicata al Governo il 22 gennaio 2008.
14. Il 16 settembre 1992, il tribunale di prima istanza di Buzău condannò la commissione amministrativa per l'applicazione della legge no 18/1991 sul fondo fondiario ad assegnare in proprietà alla madre della richiedente 5,75 ha di terreno ubicati a Scorþoasa. La madre del richiedente decedette, lasciando come eredi le sue due figlie che si videro assegnare in proprietà , il 26 marzo 1998, un appezzamento di 2,60 ha.
Il 4 maggio 2001, lo stesso tribunale condannò la commissione amministrativa ad assegnare in proprietà alla richiedente ed a L.M, 3,85 ha di terreno ubicati a Scorþoasa di cui due ettari di foresta.
15. Il 5 aprile 2006, la richiedente e L.M. viene messa in possesso dei 2 ha di terreno forestale. Il 10 novembre 2006, furono messe in possesso dei 6,15 ha di terreno agricolo che rifiutarono. I titoli di proprietà furono rilasciati il 16 febbraio e il 12 giugno 2007. Il 16 giugno 2008, l'obiezione al collocamento in possesso fatta dalla richiedente fu respinta definitivamente dal tribunale dipartimentale di Buzău.
D. Richiesta no 14025/05, Ştefănescu-Drăgăneşti c. Romania
16. Il richiedente, il Sig. N. A. J. Ş.-D., nato nel 1921 e residente a Bucarest, ha investito la Corte il 4 aprile 2005. È rappresentato da A. O., avvocato a Bucarest. La richiesta è stata comunicata al Governo il 10 gennaio 2008.
17. A partire dal 1999, il richiedente ha intrapreso numerosi passi presso le autorità competenti e i tribunali interni per fare valere i suoi diritti che riguardano la sua pensione di anzianità e derivanti in particolare della sua qualità di persona che non ha potuto esercitare la sua professione di avvocato per ragioni politiche tra il 1948 e il 1955 ( decreto-legge no 118/1990 e la legge no 19/2000).
18. La direzione incaricata delle pensioni di anzianità ("la direzione") ha rilasciato, tra il 1999 e il 2007 nove decisioni riguardanti il calcolo della pensione del richiedente, tutte contestate con successo da questo ultimo dinnanzi alle giurisdizioni che hanno constatato degli errori da parte della direzione, in particolare l'omissione consolidata di prendere in calcolo i diritti descritti sopra al paragrafo 17. Le sentenze definitive pertinenti sono state rese in particolare dalla corte di appello di Bucarest il 14 ottobre 1999, l’ 11 giugno 2004 ed il 6 maggio 2005, e dal tribunale dipartimentale di Bucarest il 17 ottobre 2006.
19. Il 5 gennaio 2009, il tribunale di prima istanza di Bucarest inflisse una multa amministrativa alla direzione, a causa dell'inadempimento della sentenza del 17 ottobre 2006.
E. Richiesta no 23596/06, Stănoiu c. Romania
20. I richiedenti, la Sig.ra M. E. C. S. ed il Sig. N. S., nati rispettivamente nel 1940 e nel 1942 e residente a Craiova, hanno investito la Corte il 16 maggio 2006. La richiesta è stata comunicata al Governo il 3 settembre 2008.
21. Il 15 novembre 2004, il tribunale di prima istanza di Băileşti condannò la commissione amministrativa di Izvoarele per l'applicazione della legge no 18/1991 di mettere i richiedenti in possesso di un terreno di 27,38 ha extra muros, e la commissione dipartimentale di Dolj a chiedere presso l'agenzia delle Tenute dello stato il terreno necessario a questo collocamento in possesso. Il giudizio diventò definitivo l’ 8 dicembre 2004.
22. Il 15 dicembre 2008, i richiedenti furono messi in possesso di un terreno di 27,88 ha che il comune di Izvoarele ricevette a questo fine da parte di un comune limitrofo. Il 17 dicembre 2008, i richiedenti riceverono i titoli di proprietà afferenti.
Il trasferimento di terreno è attualmente in corso di contestazione da parte del vecchio occupante, la stazione di Ricerca e Sviluppo Agricolo Simnic.
II. IL DIRITTO E LE PRATICA INTERNA PERTINENTI
23. La regolamentazione interna pertinente concernente l'esecuzione forzata, ossia dei brani del codice civile e di procedura civile e della legge no 188/2000 sugli ufficiali giudiziari di giustizia, figura nella decisione Roman e Hogea c. Romania (no 62959/00, 31 agosto 2004,).
24. Le disposizioni legali e la pratica delle autorità e giurisdizioni interne concernenti la restituzione dei terreni sono descritte nells sentenza Viaşu c. Romania (no 75951/01, §§ 30-49, 9 dicembre 2008,).
25. Inoltre, le disposizioni legali relative al rilascio di un titolo di proprietà su un terreno a nome di tutti gli eredi che hanno sollecitato, in virtù della legge no 18/1991, la ricostituzione del diritto di proprietà di cui avevano beneficiato i loro genitori è descritta nella sentenza Burlacu ed altri c. Romania, (no 3041/04, § 15, 17 luglio 2008) e Lucreţia Popa ed altri c. Romania, ( no 13451/03, § 13, 9 dicembre 2008).
IN DIRITTO
I. SU LA CONGIUNZIONE DELLE CAUSE
26. La Corte constata che queste richieste sono simili per ciò che riguarda i motivi di appello principali sollevati ed i problemi di fondo che pongono. Perciò, giudica appropriato, in applicazione dell'articolo 42 § 1 del suo ordinamento, di unire le richieste.
II. SULLA VIOLAZIONE ADDOTTA DEGLI ARTICOLI 6 § 1 DELLA CONVENZIONE E 1 DEL PROTOCOLLO NO 1 ALLA CONVENZIONE
27. I richiedenti si lamentano, espressamente o in sostanza, che l'inadempienza conforme alle decisioni definitive rese a loro favore ha infranto il loro diritto di accesso ad un tribunale, come garantito dall'articolo 6 § 1 della Convenzione, così come il diritto al rispetto dei loro beni, garantito dall'articolo 1 del Protocollo no 1, tenuto conto dell'impossibilità di godere dei loro diritti riconosciuti da queste decisioni definitive.
28. Gli articoli invocati sono formulati così:
Articolo 6 § 1
"Ogni persona ha diritto affinché la sua causa sia sentita da un tribunale che deciderà delle contestazioni sui suoi diritti ed obblighi di carattere civile "
Articolo 1 del Protocollo no 1
"Ogni persona fisica o giuridica ha diritto al rispetto dei suoi beni. Nessuno può essere privato della sua proprietà se non a causa di utilità pubblica e nelle condizioni previste dalla legge e dai principi generali del diritto internazionale.
Le disposizioni precedenti non recano offesa al diritto che possiedono gli Stati di mettere in vigore le leggi che giudicano necessarie per regolamentare l'uso dei beni conformemente all'interesse generale o per garantire il pagamento delle imposte o di altri contributi o delle multe. "
A. Sull'ammissibilitÃ
29. La Corte constata che questi motivi di appello non sono manifestamente mal fondati ai sensi dell'articolo 35 § 3 della Convenzione. La Corte rileva peraltro che non incontrano nessun altro motivo di inammissibilità . Conviene dunque dichiararli ammissibile.
B. Sul merito
1. Posizione delle parti
30. Il Governo stima che le autorità non sono restate inattive e che l' eventuale ingerenza subita dai richiedenti non è stata ingiustificata. In particolare, invoca la passività del Sig. M. e l'opposizione ingiustificata all'esecuzione della Sig.ra P., così come l'impossibilità obiettiva di eseguire con celerità le decisioni rese nelle cause Ghirachi, non trovandosi l'immobile nell'amministrazione dei debitori, e Stănoiu (mancanza di terreno). Fa valere, infine che nella causa Ştefănescu-Drăgăneşti la direzione ha eseguito ogni decisione giudiziale con celerità e l'ingerenza subita dal richiedente è stata giustificata dai cambiamenti successivi della legge sulle pensioni di anzianità .
31. I richiedenti contestano gli argomenti del Governo.
2. Valutazione della Corte
32. La Corte rinvia alla sua giurisprudenza relativa all'inadempimento o all'esecuzione tardiva delle decisioni interne definitive, in particolare alle cause Tacea c. Romania, (no 746/02, 29 settembre 2005); Dragne ed altri c. Romania, (no 78047/01, 7 aprile 2005); Orha c. Romania, (no 1486/02, 12 ottobre 2006); Prodan c. Moldova,( no 49806/99, CEDH 2004-III (brani)); Metaxas c. Grecia, (no 8415/02, 27 maggio 2004); e Piştireanu c. Romania,( no 34860/02, 30 settembre 2008). In particolare, ricorda di avere concluso che un'università simile a quella che si opponeva all'esecuzione nella causa Musteaţă, faceva parte dell'amministrazione (Mihaescu c. Romania, no 5060/02, § 40, 2 novembre 2006 e Şurtea c. Romania, no 24464/03, § 17, 25 novembre 2008) e che non si potrebbe chiedere ad un individuo che ha ottenuto un credito contro lo stato alla conclusione di un procedimento giudiziale, di dovere in seguito impegnare il procedimento di esecuzione forzata per ottenere soddisfazione (Metaxas, precitata, § 19).
33. Ricorda che, nelle presenti cause, sebbene i richiedenti abbiano ottenuto delle decisioni interne definitive che ordinavano a diversi organi dell'amministrazione pubblica di pagare delle somme di denaro (Musteaţă e Ştefănescu-Drăgăneşti) o di mettere i richiedenti in possesso dei beni (Ghirachi, Papadopol e Stănoiu) e abbiano fatto, in seguito, dei passi in vista dell'esecuzione, le autorità non si sono piegate con celerità agli obblighi che spettano loro, senza che le decisioni venissero annullate modificate o dall'esercizio di una via di ricorso prevista da legge. In più, i motivi che l'amministrazione avrebbe potuto invocare per giustificare un'impossibilità obiettiva di esecuzione non sono stati portati mai a cognizione dei richiedenti tramite una decisione giudiziale o amministrativa formale (Sabin Popescu c. Romania, nº 48102/99, § 72, 2 marzo 2004).
La Corte nota poi che nella causa Papadopol la decisione è stata eseguita il 16 febbraio e il 12 giugno 2007 dal rilascio dei titoli di proprietà confermata in giustizia il 16 giugno 2008, e nella causa Stănoiu i richiedenti hanno ricevuto i loro titoli di proprietà il 17 dicembre 2008, sebbene questi titoli siano sempre contestati da uno terzo. Rileva che i termini in cui queste decisioni sono state eseguite non sono ragionevoli rispetto alla giurisprudenza consolidata della Corte. Nelle cause Musteaţă, Ghirachi e Ştefănescu-Drăgăneşti inoltre le decisioni rese a favore dei richiedenti non sono mai state eseguite.
34. La Corte ha trattato a più riprese cause che sollevano delle questioni simili a quella dei casi nello specifico e ha constatato la violazione degli articoli 6 § 1 della Convenzione e 1 del Protocollo no 1 alla Convenzione (vedere tra molte altre, le cause citate sopra al paragrafo 32,).
35. Dopo avere esaminato tutti gli elementi che le sono stati sottoposti, la Corte considera che il Governo non ha esposto nessuno fatto né argomento da poter condurre ad una conclusione differente nei presenti casi.
36. Tenuto conto della sua giurisprudenza in materia e degli elementi concreti delle pratiche, la Corte stima che nelle presenti cause lo stato, tramite i suoi organi specializzati, non ha fatto tutti gli sforzi necessari per fare eseguire con celerità le decisioni giudiziali favorevoli ai richiedenti.
Pertanto, c'è stata violazione degli articoli 6 § 1 della Convenzione e 1 del Protocollo no 1 in ciascuna di queste cause.
III. SULLE ALTRE VIOLAZIONI ADDOTTE
37. I richiedenti stimano infine che l'inadempimento delle decisioni definitive rese nei loro casi ha recato offesa ad altri diritti garantiti dalla Convenzione, in particolare agli articoli 9, 10 e 14 (Musteaţă); agli articoli 5, 6 § 2, 8, 9, 10 e 11 (Ghirachi); ed all'articolo 17 (Ştefănescu-Drăgăneşti).
38. Nella misura in cui questi motivi di appello prevedono in sostanza gli stessi aspetti di quelli già esaminati sopra sotto l'angolo degli articoli 6 § 1 della Convenzione e 1 del Protocollo no 1, la Corte non stima necessario mettersi ulteriormente sul terreno degli altri articoli invocati dai richiedenti.
IV. SULL'APPLICAZIONE DELL'ARTICOLO 41 DELLA CONVENZIONE
39. Ai termini dell'articolo 41 della Convenzione,
"Se la Corte dichiara che c'è stata violazione della Convenzione o dei suoi Protocolli, e se il diritto interno dell'Alta Parte contraente permette di cancellare solo imperfettamente le conseguenze di questa violazione, la Corte accorda alla parte lesa, se c'è luogo, una soddisfazione equa. "
A. Danno ed oneri e spese
40. Le pretese dei richiedenti così come le osservazioni del Governo sono esposte qui di seguito:
1. Richiesta no 67344/01, Musteaţă,
-danno materiale: 12 590,27 euro (EUR) di cui 700,17 EUR che rappresentano gli oneri non ricuperati nel procedimento interno, somma contestata dal Governo;
-danno morale: 273 151,29 EUR;
-oneri e spese: 245,67 EUR.
2. Richiesta no 10772/04, Ghirachi,
-danno materiale: 95 500 EUR, rappresentanti il valore commerciale dell'appartamento, che il Governo stima a 57 836 EUR;
-danno morale: 300 000 EUR.
3. Richiesta no 14819/04, Papadopol,
-danno materiale: 190 500 EUR rappresentanti il prezzo del terreno e 46 432 EUR per la mancanza di guadagno perdiciassette anni;
-danno morale: 2 500 EUR;
-oneri e spese: 1 000 EUR; di cui 618 EUR sono giustificati, secondo il Governo.
4. Richiesta no 14025/05, Ştefănescu-Drăgăneşti,
-danno materiale: 10 800 EUR rappresentanti la parte della sua pensione non percepita tra il 2003-2008 che sarebbero stati già pagati, secondo il Governo,;
-danno morale: 100 000 EUR;
-oneri e spese: non valutati.
5. Richiesta no 23596/06, Stănoiu,
-danno materiale: 22 910 EUR a titolo di mancanza al guadagno, domanda giudicata come non giustificata dal Governo;
-danno morale: 15 000 EUR;
-che la stazione di ricerca rinunci all'azione per annullamento del trasferimento del terreno.
41. In tutte le cause, il Governo stima che le pretese dei richiedenti a titolo del danno morale sono esagerate.
42. La Corte ricorda che una sentenza che constata una violazione provoca per lo stato convenuto l'obbligo giuridico di mettere un termine alla violazione e di cancellarne le conseguenze in modo da ristabilire tanto quanto si può la situazione anteriore a questa (Metaxas, precitata, § 35, ed Iatridis c. Grecia (soddisfazione equa) [GC], no 31107/96, § 32, CEDH 2000-XI).
Così, trattandosi delle cause Ghirachi e Ştefănescu-Drăgăneşti stima che l'esecuzione delle decisioni definitive rese dalle giurisdizioni porrebbe i richiedenti in una situazione per quanto possibile equivalente a quella in cui si troverebbero se le esigenze degli articoli 6 § 1 della Convenzione e 1 del Protocollo no 1 non fossero stati ignorati. In più, l'esecuzione delle decisioni rese nella causa Ştefănescu-Drăgăneşti provocherà anche il pagamento retroattivo delle differenze di pensione calcolate secondo i procedimenti messi in posto dalla legislazione nazionale.
43. Per tutte le cause, dopo avere esaminato gli elementi delle pratiche alla luce della sua giurisprudenza consolidata, la Corte concede ai richiedenti, in equità , le somme che figurano nella tabella allegata. Ricorda per di più che secondo la sua giurisprudenza, un richiedente può ottenere il rimborso dei suoi oneri e spese solo nella misura in cui si stabilisca la loro realtà , la loro necessità ed il carattere ragionevole del loro tasso.
44. Quadro riassuntivo delle decisioni ineseguite e degli importi concessi ai richiedenti dalla Corte, espressi in euro,:
No richiesta Periodo di
inadempimento Danno materiale Danno giuridico Oneri e spese
67344/01
(Musteaţă) 13 aprile 1998
4 ottobre 1999
-ad oggi 430 4 000 --
10772/04
(Ghirachi) 11 giugno 1999
3 febbraio 2000
- ad oggi -- 6 500
congiuntamente --
14819/04
(Papadopol) 16 settembre 1992
4 maggio 2001
-12 giugno 2007 -- 10 000 650
14025/05
(Ştefănescu-Drăgăneşti) 1999- ad oggi -- 7 000 --
23596/06
(Stănoiu) 15 novembre 2004
-
17 dicembre 2008 -- 3 000
congiuntamente --
B. Interessi moratori
45. La Corte giudica appropriato ricalcare il tasso degli interessi moratori sul tasso di interesse della facilità di prestito marginale della Banca centrale europea aumentato di tre punti percentuale.
PER QUESTI MOTIVI, LA CORTE, ALL'UNANIMITÀ,
1. Decide di unire le richieste;
2. Dichiara le richieste ammissibili in quanto ai motivi di appello tratti dagli articoli 6 § 1 della Convenzione e 1 del Protocollo no 1 alla Convenzione riguardanti l'inadempimento delle decisioni di giustizia;
3. Stabilisce che c'è stata violazione dell'articolo 6 § 1 della Convenzione e 1 del Protocollo no 1 alla Convenzione;
4. Stabilisce che non è necessario pronunciarsi sull'ammissibilità e la fondatezza degli altri motivi di appello dei richiedenti;
5. Stabilisce che lo stato convenuto deve eseguire le decisioni dell’ 11 giugno 1999
e del 3 febbraio 2000 del tribunale di prima istanza di Bucarest, causa Ghirachi, così come le decisioni rese nella causa Ştefănescu-Drăgăneşti nei tre mesi a contare dal giorno in cui la presente sentenza sarà diventata definitiva conformemente all'articolo 44 § 2 della Convenzione;
6. Stabilisce
a) che ad ogni modo lo stato convenuto deve versare ai richiedenti, nei tre mesi a contare dal giorno in cui la sentenza sarà diventata definitiva conformemente all'articolo 44 § 2 della Convenzione, le seguenti somme, da convertire nella valuta dello stato convenuto al tasso applicabile in data dell'ordinamento, più ogni importo che può essere dovuto a titolo di imposta:
i. richiesta no 67344/01, Musteaţă,
-430 EUR (quattro cento trenta euro) per danno materiale;
-4 000 EUR (quattromila euro) per danno morale.
ii. richiesta no 10772/04, Ghirachi,
-6 500 EUR (seimila cinque cento euro) per danno morale, congiuntamente ai richiedenti.
iii. richiesta no 14819/04, Papadopol,
-10 000 EUR (diecimila euro) per danno morale;
-650 EUR (sei cento cinquanta euro) per oneri e spese.
iv. richiesta no 14025/05, Ştefănescu-Drăgăneşti,
-7 000 EUR (settemila euro) per danno morale.
v. richiesta no 23596/06, Stănoiu,
-3 000 EUR (tremila euro) per danno morale, congiuntamente ai richiedenti.
b) che a contare dalla scadenza di suddetto termine e fino al versamento, questi importi saranno da aumentare di un interesse semplice ad un tasso uguale a quello della facilità di prestito marginale della Banca centrale europea applicabile durante questo periodo, aumentato di tre punti percentuale;
7. Respinge le domande di soddisfazione equa per il surplus.
Fatto in francese, poi comunicato per iscritto il 6 ottobre 2009, in applicazione dell'articolo 77 §§ 2 e 3 dell'ordinamento.
Santiago Quesada Josep Casadevall
Cancelliere Presidente